Salta al contenuto principale

La fibromialgia - Da controversia a chiarezza

Italiano

La fibromialgia - Da controversia a chiarezza
By: Janet McKenzie BSN, MBS, ND

Summit Natural Health Centre
5133 Dundas Street West
Etobicoke, Ontario, M9A 1C1
www.summitnaturalhealth.ca


Jump to:

Part 1 Part 2 Part 3Part 4

Fibromyalgia


Parte I: Guerra alla fibromialgia

La sindrome della fibromialgia (FMS) è una condizione caratterizzata da dolore cronico diffuso ed estrema stanchezza. E’ stata a lungo considerata una diagnosi controversa, principalmente perché la sua patofisiologia è scarsamente compresa. Alcuni hanno pensato fosse una forma di “malattia" in cui il paziente finge di essere malato, [1] o una condizione psicosomatica; [2] altri l’hanno vista come una malattia reumatologica [3] o neurologica [4].

Già nel XIX secolo, si rinvengono descrizioni della FMS in cui sono utilizzati termini come reumatismi, reumatismi muscolari e fibrosite. Il termine "Fibromialgia" è entrato in uso per la prima volta nel 1976. [5] Il primo studio controllato per ricercare associazioni di sintomi ora considerati caratteristici della fibromialgia, è stato pubblicato nel 1981. [6] Nel 1987, il “Journal of American Medical Association” usava il termine "sindrome di fibromialgia", evidenziandola come una "condizione controversa". [7] Si credeva che la comparsa di linee guida diagnostiche [8] nel 1990 avrebbe diminuito le polemiche ma così non è stato. Nel 2009, uno degli autori di queste linee guida, Fredericke Wolfe, MD, scrisse circa la continua polemica nell’American Journal of Rheumatology: 9 “La fibromialgia è una condizione amaramente controversa. Essa mette pazienti, società farmaceutiche, alcuni medici specialistici, le organizzazioni professionali e le agenzie governative - gruppi con notevole potere economico e politico che traggono vantaggio dall'accettazione della fibromialgia - contro la grande maggioranza dei medici, sociologi e storici della medicina in quelle che noi chiamiamo "guerre della Fibromialgia ".

Nel 2011, il dott. Wolfe pubblicò uno studio basato sull’aggiornamento dei criteri diagnostici per la FMS della versione del 2010 dell’ American College of Rheumatology (ACR), sostenendo che le variabili cliniche della fibromialgia non sono sufficientemente distinte perché possa essere considerata una specifica malattia.[10] In contrapposizione, il dott. Hugh A. Smythe, un coautore delle linee guida del 1990 dell’ACR, ha sostenuto che le distinzioni qualitative sono identificabili e coerenti con le linee guida del 2010.[11]

La discussione è più che teorica, poiché il finanziamento della ricerca, lo sviluppo del trattamento e la qualità della vita per gli affetti da FMS sono influenzati dalla mancanza di consenso che la circonda. Intanto recenti studi, identificando il coinvolgimento di un tipo di neuropatia [12] e patologia circolatoria, [13] hanno contribuito a stabilire una base fisica per la sindrome e amplificato la mancanza di chiarezza per quanto riguarda la classificazione della malattia. La ricerca continua e così, purtroppo, anche la polemica.

Nella parte II, discuteremo di ciò che è noto su FMS in termini di fattori di rischio e altri fattori che contribuiscono alla condizione ...



La fibromialgia - Da controversia a chiarezza

Part II: Fattori di rischio e contributori
By: Janet McKenzie BSN, MBS, ND

Summit Natural Health Centre
5133 Dundas Street West
Etobicoke, Ontario, M9A 1C1
www.summitnaturalhealth.ca


Fibromyalgia

Nel precedente articolo sulla fibromialgia, abbiamo osservato come sia una condizione con una lunga storia di controversie. In questo secondo articolo, vedremo come la ricerca stia sviluppando un profilo del tipo di persona che più probabilmente sia a rischio di svilupparla.

La diffusione della FMS varia da 0,4 a 9,8% in tutto il mondo. Precedentemente considerata una malattia dei Paesi sviluppati, è interessante notare come il più alto tasso di diffusione si sia riscontrato in Tunisia, e paesi come il Bangladesh e il Pakistan riportano una diffusione rispettivamente del 3,6% e 2,1%. [1] In Canada, la diffusione è stata stimata essere dell’1,1-3,3%, con un rapporto di 6:1 femmine sui maschi, colpendo persone di tutte le età. [2, 3]

I fattori di rischio attualmente considerati includono: • genetica; [4]
• ambiente familiare; [5]
• storia di un trauma fisico o un emotivo; [6]
• fattori come alterazioni anatomiche, [7, 8] funzionamento, [9] e chimica [10, 11] del sistema nervoso;
• malattia simultanea con condizioni come emocromatosi ereditaria legata all'HFE, [12] emicrania, [13] disordine del sonno, [14]
sindrome dell'intestino irritabile, [15] e affetti negativi - ansia, depressione, stress [16].

Delle altre condizioni associate alla fibromialgia, uno dei più significativi è il disturbo del sonno. Uno studio del 2008, ha scoperto che il dolore esteso associato al sonno disturbato sparisce in presenza di un sonno ristoratore. [17]

In un breve studio pubblicato nel 2013, i ricercatori hanno scoperto che la chimica corporea del sonno disturbato delle persone affette da FMS differisce da quelli con altre cause di compromissione del sonno. L’incremento del marcatore TNF-alfa, è stato correlato positivamente alla fatica, stress e sintomi neurologici per i soggetti con FMS. Questo non era presente nel gruppo di controllo. Controlli su soggetti affetti da apnea ostruttiva nel sonno hanno dimostrato correlazioni positive di stanchezza e di scarsa qualità del sonno con un aumento di un altro marcatore, interleuchina 1 beta; queste correlazioni non sono valide per i soggetti con FMS. [18]

Mentre la ricerca continua ad accrescere e affinare la nostra comprensione dei fattori di rischio per la fibromialgia, gli studi qui citati profilano la tipologia di persona che potrebbe essere a rischio: questa sarebbe una femmina adulta con un caso riconosciuto di fibromialgia di un altro immediato membro della propria famiglia, e/o di una storia personale che mostra lunghi o più periodi di stress elevato, disturbo dell’umore, disturbo del sonno, sindrome del colon irritabile e/o emicrania.



La fibromialgia - Da controversia a chiarezza

Part III: Diagnosi della fibromialgia
By: Janet McKenzie BSN, MBS, ND

Summit Natural Health Centre
5133 Dundas Street West
Etobicoke, Ontario, M9A 1C1
www.summitnaturalhealth.ca


Diagnosis of FMS

Il primo articolo di questa serie ha trattato la storia della fibromialgia (FMS) e la controversia che circonda il suo status di diagnosi. Il secondo articolo ha identificato i soggetti che potrebbero essere a rischio di sviluppare tale malattia. In questo articolo esamineremo la corrente e gli standard emergenti per eseguire una diagnosi.

La controversia sulla validità delle diagnosi di fibromialgia e la preoccupazione connessa al potenziale di diagnosi errate hanno portato allo sviluppo di linee guida per la diagnosi nel 1990 dall' “American College of Rheumatology”. [1] Queste sono state successivamente aggiornate, più recentemente nel 2010.[2]

In Canada, un insieme separato di orientamenti è stato sviluppato a supporto della diagnosi di fibromialgia, sostenuto dalla Canadian Pain Society e dalla “Canadian Rheumatology Association“. La diagnosi si basa sulla presenza cronica di un complesso di sintomi che includono dolore diffuso, fatica, disturbo del sonno, disfunzione cognitiva, disturbo dell'umore, dolore relativo a sintomi somatici come la sindrome del colon irritabile e emicrania, e sintomi non correlati al dolore come disfunzione sessuale e disturbo da stress post-traumatico (PTSD). [3]

Le linee guida americane e canadesi fanno riferimento al ben noto "esame del punto dolente". Mentre l’esame del punto dolente dovrebbe essere parte del processo diagnostico, le sue conclusioni non costituiscono più un requisito per una diagnosi confermata per entrambe le serie di orientamenti. [2, 3]

Questo scostamento dalle linee guida originali ha generato un considerevole dibattito, con molti specialisti che sostengono che l’esame del punto dolente costituisce uno dei pochi test relativamente obiettivi disponibili per diagnosticare la FMS e distinguerla da altre condizioni caratterizzate anche da un dolore esteso. [4-7]

La polemica sulla diagnostica riguardo alla fibromialgia può essere risolta in futuro dalla ricerca corrente che sta identificando marcatori fisici (rilevabili):
• elevata chimica del cervello come la sostanza P e glutammato; [8]
• cambiamenti neurologici che includono un tipo specifico di neuropatia [9] e risonanza magnetica del cervello con un dato; [10]
• un esame del sangue che rileva cambiamenti specifici derivanti dal FMS nel modo in cui il corpo utilizza un l’amminoacido triptofano, [11] e alcuni che identificano alterazioni funzionali in elementi cellulari chiamati mitocondri. [12]

Considerati insieme, questi progressi diagnostici realizzano molte cose: essi convalidano la FMS come una patologia con cause fisiologiche (contro cause psicologiche); forniscono mezzi obiettivi, riproducibili e verificabili per giungere ad una diagnosi; e forniscono i mezzi di distinzione di potenziali casi di FMS da altre possibili cause di dolore diffuso e fatica, come la sindrome da affaticamento cronico, encefalomielite mialgica, e artrite reumatoide. Possiamo finalmente passare dalle polemiche alla chiarezza. In questa serie di articoli, finora abbiamo esplorato la storia controversa della fibromialgia, i fattori che possono aumentare il rischio di svilupparla e il progresso nei processi utilizzati per diagnosticarla. Di seguito, nell’articolo finale si esaminerà lo stato dei trattamenti per la fibromialgia.



La fibromialgia - Da controversia a chiarezza

Part IV: Trattamento
By: Janet McKenzie BSN, MBS, ND

Summit Natural Health Centre
5133 Dundas Street West
Etobicoke, Ontario, M9A 1C1
www.summitnaturalhealth.ca


Fibromyalgia Treatment

Dopo aver esaminato nei precedenti articoli le polemiche associate alla fibromialgia (FMS) e la sua diagnosi, questo articolo finale identificherà i trattamenti supportati dall’evidenza.

Nell'ambito della medicina tradizionale, le forme-chiave di trattamento includono:
• interventi psicologici, come Terapia Comportamentale Cognitiva; [1]
• farmaci antidepressivi, [2] farmaci anticonvulsivanti, [3] antidolorifici oppiacei [4] e miorilassanti; [5]
• modifica dello stile di vita come la stimolazione di attività [6] e di esercizio. [7] Nel campo dei trattamenti naturali, i seguenti sono supportati dalla ricerca:
• integratori che puntano alla produzione di energia, come coenzima Q10, [8] vitamine B, [9] quercetina, [10] e L carnitina; [11]
• integratori che normalizzano i modelli del sonno come la melatonina, [12] niacina, [13] e la valeriana; [14]
• integratori che modificano le risposte allo stress e favoriscono il rilassamento muscolare come il magnesio, ashwagandha, [15] e la rodiola. [16]

La polemica e la confusione legati alla fibromialgia nel settore medico-sanitario ha favorito lo sviluppo di una vasta gamma di trattamenti "alternativi" accessibili su Internet. Uno di questi, molto conosciuto, è il cosiddetto protocollo “guaifenesina”.

La guaifenesina è un farmaco da banco che viene utilizzato principalmente come un espettorante per la tosse e composti per il raffreddore. Il protocollo è stato sviluppato dal Dott. R. Paolo St. Amand negli anni novanta, basato sulle sue osservazioni di pazienti affetti da FMS, insieme ad alcuni brevi studi per comprovarne il trattamento e tre elementi primari: 1) assunzione giornaliera di notevoli quantità di guaifenesina, 2) adottare una dieta a basso contenuto glicemico, e 3) evitare salicilati (composti generati da piante, in quanto si crede interferiscano con l'azione della guaifenesina). Il dott. St. Amand teorizza che un eccesso di fosforo minerale (come fosfato) provochi i sintomi muscolari della FMS alleviati quando la guaifenesina promuove la sua escrezione. [17]

Naturalmente questa teoria è… controversa. Gli scettici ci dicono che non vi è alcuna prova di sovraccarico di fosfato nella FMS, [18] e che la guaifenesina ha effetto miorilassante e proprietà analgesiche che potrebbero spiegare i suoi vantaggi come trattamento. [19] Infatti la marca “Robax” utilizza per il sollievo degli spasmi, una tale versione di guaifenesina, nei suoi medicinali da banco.

Poiché la ricerca dissipa la confusione e le controversie connesse alla FMS, emergeranno dei trattamenti mirati. Per ora, gli approcci che prevedono l’integrazione di trattamenti tradizionali e naturali sembrano fornire il maggior aiuto.