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Salute della tiroide - Approcci naturopatici per rafforzare la tiroide

Tanya Lee
HBSc, ND
https://www.tanyaleend.com
6 November 2014
Italiano

Salute della tiroide - Approcci naturopatici per rafforzare la tiroide
by: Tanya Lee, H.BSc., N.D.

572 Bloor St . W Suite 201
Toronto, ON M6G 1K1


Health Centre of Milton
420 Main St. E Unit 102–103
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Salute della tiroide - Approcci naturopatici per rafforzare la tiroide




Introduzione

La ghiandola tiroide è un organo endocrino responsabile del metabolismo corporeo, di funzione regolatrici come il consumo di energia, la temperatura corporea e il battito cardiaco. La ghiandola tiroide innanzitutto produce e secerne l'ormone tiroxina (T4), generalmente un ormone inattivo, che poi viene convertito nella sua forma attiva, la triodiotironina (T3). L'ipofisi secerne un ormone chiamato ormone tireostimolante (TSH), che media il rilascio di T4 dalla tiroide attraverso un segnale di feedback negativo – quando i livelli degli ormoni tiroidei sono buoni, viene segnalato all'ipofisi di interrompere il rilascio di TSH; quando invece i livelli sono bassi, l'ipofisi risponde rilasciando TSH. L'ipotiroidismo è una condizione in cui la tiroide non riesce a produrre quantità adeguate di ormoni tiroidei. Ciò può essere dovuto a un problema della ghiandola tiroidea (ipotiroidismo primario), dell'ipofisi (secondario), o dell'ipotalamo (terziario), ma l'ipotiroidismo primario costituisce il 99% dei casi [11]. L'ipotiroidismo è presente in tutte le parti del mondo ed è oggi il disturbo endocrino più comune osservato dai medici di famiglia [2]. È tipicamente caratterizzato da sintomi quali affaticamento, pelle secca e fredda, costipazione, unghie fragili, perdita di capelli e aumento di peso, ma i i sintomi possono essere molto generici e vaghi. Se non trattato, l'ipotiroidismo può portare a un allargamento della tiroide, raucedine, ritenzione idrica, ispessimento della pelle, e può contribuire a dislipidemia, infertilità, ipertensione e deficit cognitivo [3]. L'ipotiroidismo primario viene generalmente diagnosticato quando la concentrazione dell'ormone tiroideo T4 nel sangue è bassa mentre quella di TSH è alta. Ci sono diverse cause di ipotiroidismo, ma la più comune è la tiroidite, un'infiammazione della tiroide causata da una condizione autoimmune, infezioni virali, farmaci, difetti congeniti o difetti dell'ipofisi [4]. Le donne hanno maggiore probabilità di sviluppare ipotiroidismo rispetto agli uomini, e l'incidenza cresce con l'età, specialmente nelle donne con età superiore ai 50 [1]. L'ipotiroidismo, tuttavia, non è una malattia che si presenta dal giorno alla notte, e molte persone soffrono dei sintomi dell'ipotiroidismo pur avendo concentrazioni ematiche dell'ormone tiroideo che rientrano nei normali range.

L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è una condizione nella quale sono presenti alcuni dei normali sintomi dell'ipotiroidismo e il valore di TSH è elevato, ma le concentrazioni di T3 e T4 rientrano nei valori normali. La prevalenza dell'ipotiroidismo subclinico nella popolazione generale si attesta sul 4-8% [5] e la malattia può progredire fino a diventare ipotiroidismo manifesto nel 2-4% dei casi ogni anno [1]. Il TSH è quindi l'ormone utilizzato per diagnosticare e monitorare il trattamento dell'ipotiroidismo subclinico. Attualmente la maggior parte dei laboratori canadesi stabilisce valori di riferimento compresi tra le 0,35-5,0mU/L, ma è pratica comune non trattare l'SCH fino a quando i valori di TSH non si aggirano sulle 10mU/L [6]. I medici più lungimiranti sottopongono i loro pazienti a screening per l'SCH in tale range: abbassare il limite superiore come parte di un processo di screening per chi sperimenta i sintomi dell'ipotiroidismo può infatti permettere ai medici di iniziare un trattamento di supporto evitando la progressione verso l'ipotiroidismo manifesto [7,8]. Non solo coloro che sono affetti da SCH sperimentano i sintomi dell'ipotiroidismo, ma è anche emerso che essi hanno un rischio maggiore di contrarre altre patologie metaboliche, come ad esempio malattie cardiovascolari e infertilità/aborto [9,10]

L'attuale trattamento per l'ipotiroidismo consiste nella somministrazione di una versione sintetica di T4 (tiroxina o levotiroxina) [2]. Questo trattamento è estremamente efficace nello stabilizzare lo squilibrio ormonale manifesto riscontrato nell'ipotiroidismo con minimi effetti collaterali, stabilizzando le concentrazioni ematiche di TSH e T4. Tuttavia, molti medici riportano che i pazienti continuano ad avere i sintomi dell'ipotiroidismo, pur sentendosi meglio e nonostante la stabilizzazione dei livelli ormonali.


Approcci naturopatici ai sintomi dell'ipotiroidismo Approcci naturopatici ai sintomi dell'ipotiroidismo

Nella pratica clinica è fondamentale che i medici naturopati siano in grado di cogliere i sintomi di una funzione tiroidea subottimale. A quel punto sarà possibile raccomandare un trattamento capace di stabilizzare e ottimizzare la funzione tiroidea che non preveda una terapia ormonale sostitutiva. Ottimizzando la funzione tiroidea prima che venga raggiunto lo stato di ipotiroidismo, si può riuscire ad evitare l'uso di terapie ormonali sostitutive, e a migliorare anche i sintomi che si presentano di giorno in giorno a causa di una funzione tiroidea subottimale. Ci sono diversi trattamenti naturopatici che operano in sinergia con la sostituzione di T4, migliorando la sua funzione e aiutando ad alleviare i sintomi con la più bassa dose possibile.


Minerali Minerali

L’ormone T4 deve passare attraverso una serie di reazioni chimiche per essere convertito in maniera ottimale in T3. Queste reazioni chimiche vengono azionate da minerali, soprattutto iodio e selenio.

Lo iodio è un minerale assorbito dalle cellule tiroidee che funge da base per la produzione degli ormoni tiroidei. Lo iodio è incorporato nelle proteine tiroidee che passano attraverso una serie di reazioni per creare T4 e T3. Pertanto, la sintesi degli ormoni tiroidei non può avvenire senza iodio. È stato rilevato che la carenza di iodio è una causa delle cause principali di ipotiroidismo e di ipotiroidismo subclinico e ne è stato riscontrato un rapido aumento nei paesi in via di sviluppo [11, 12]. Uno studio recente ha scoperto che l'integrazione di iodio come profilassi nei bambini con ipotiroidismo subclinico migliora la salute metabolica generale [13]. Un altro studio ha rilevato che la somministrazione di iodio sotto forma di polvere di alghe restaura la funzione della tiroide e le concentrazioni urinarie di iodio [11]. Lo iodio non è sintetizzato dall'organismo quindi è necessario assumerlo tramite alimenti ricchi di iodio per ottenere uno stato di iodio ottimale. La dose giornaliera raccomandata di iodio è 150 mcg al giorno in adulti sani. Cibi ricchi di iodio includono: frutti di mare (alghe come la laminaria o la dulse), e cibi fortificati come sale, latticini e pane, anche se queste potrebbero non essere le scelte più salutati [13]. Se la dieta è povera di questi cibi, si raccomanda un’integrazione di iodio a chi soffre dei sintomi dell'ipotiroidismo. È però importante consultare un medico che conosca i dosaggi di iodio, poiché è stato riscontrato che un'assunzione eccessiva può esacerbare i sintomi.

Il selenio è un minerale ampiamente utilizzato dalla tiroide. Il selenio è utilizzato dagli enzimi tiroidei nella conversione di T4 in T3, principalmente dal glutatione peridossasi, dalla tioredoxina e dalle tre iodotironine deiodinasi. Il selenio è anche un antiossidante in grado di proteggere la tiroide dai danni dei radicali liberi, come ad esempio il perossido di idrogeno, prodotti durante la conversione di T4 in T3. La carenza di selenio può comportare un cattivo funzionamento della tiroide perché la sua mancanza rallenta la funzione di questi enzimi; ciò può comportare poi problematiche croniche della tiroide, come ad esempio infiammazione, e in ultimo la produzione di anticorpi autoimmuni. La carenza di selenio è stata collegata anche al peggioramento della carenza di iodio [14]. Uno studio recente ha rilevato che gli adulti affetti da SCH rispondevano in maniera positiva all'integrazione di selenio, con un abbassamento del TSH pari al 31% rispetto ai soggetti che non avevano ricevuto l'integrazione [15]. L'integrazione di selenio sembra inoltre agire positivamente nei soggetti affetti da ipotiroidismo dovuto ad autoimmunità [15, 16]. Tra le fonti ricche di selenio ci sono: cibi di mare come pesce, capesante e gamberi, ma anche funghi, asparagi, semi di senape e prodotti a base di carne, in particolare tacchino, agnello, pollo e manzo. L'attuale dose giornaliera raccomandata di selenio è 55 mcg/giorno per gli adulti, ma è difficile assumere dosi tossiche su basi quotidiane[17]

Studi hanno riscontrato che l'integrazione di iodio e selenio è in grado di ottimizzare la funzione della tiroide. Uno studio eseguito nel 2000 ha scoperto che l'integrazione di iodio nei bambini con gozzo alla tiroide e carenza di selenio riduce le dimensioni del gozzo e ottimizza i livelli di TSH dopo 50 settimane di trattamento. Questo studio ha anche rilevato che maggiore era la carenza di selenio, minore era la risposta dei bambini all'integrazione di iodio [18]. Ciò mostra che la concomitante integrazione di selenio può migliorare e ottimizzare l'integrazione di iodio.


Esercizio fisico ed erbe Esercizio fisico ed erbe

L'esercizio fisico è importante per mantenere un buono stato di salute in ogni individuo. In coloro che sono affetti da ipotiroidismo o SCH, l'esercizio fisico assume un'importanza ancora maggiore poiché contrasta gli effetti del rallentamento del metabolismo - ciò può aiutare a prevenire e migliorare malattie metaboliche associate all'ipotiroidismo e all'SCH come l'obesità e le malattie cardiovascolari [19]. Si raccomanda a chi soffre di ipotiroidismo o SCH di prendere parte ad attività rinvigorenti, che accelerino il battito cardiaco proprio per mantenere un tasso metabolico ottimale, soprattutto in chi è a dieta .[20]

Il fuscus vesiculosis (Bladderwrack) è un'alga che si trova sulle coste dell'oceano Atlantico e Pacifico. Sebbene il suo effetto diretto sulla tiroide non sia stato studiato ampiamente, il fuscus è stato tradizionalmente utilizzato per il trattamento del gozzo a causa del suo alto contenuto di iodio. La British Herbal Pharmacopoeia sostiene l'uso del fucus vesiculosis per i disturbi alla tiroide per la sua capacità di stimolare la produzione di T4 e di migliorare il tasso metabolico basale, grazie all'elevato contenuto biodisponibile di iodio .[20]

La withania somnifera (Ashwagandha) è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, che si trova principalmente in Africa e nel Medio Oriente, ed è una delle principali erbe della medicina ayurvedica. È stata tradizionalmente usata come pianta dalle proprietà adattogene e toniche, poiché migliora l'energia muscolare, la ripresa dalle malattie e favorisce la crescita dei bambini [20]. L'effetto della Withania sulla tiroide è stato presentato in studi su animali, che hanno rivelato che l’estratto della radice era capace di aumentare le concentrazioni sieriche di T4 nei topi femmine dopo 20 giorni .[21]


Discussione:

L'ipotiroidismo è una condizione con prevalenza in molte parti del mondo che può comportare sintomi generalizzati a volte sperimentati su base giornaliera. L'ipotiroidismo manifesto può essere individuato tramite esami del sangue di routine e può essere trattato reintegrando l'ormoneT4 tramite un derivato sintetico. È importante comprendere, però, che anche l'ipotiroidismo subclinico è una condizione diffusa, la quale, se non trattata, può sfociare in ipertiroidismo manifesto e in condizioni metaboliche e ormonali come patologie cardiovascolari e infertilità. In ragione degli impatti sulla salute dell'SCH, è importante cercare un medico professionista che pratichi protocolli ben studiati di screening per i disturbi tiroidei, soprattutto se sono presenti i sintomi della malattia nonostante i livelli degli ormoni tiroidei nel sangue siano normali. Se l'ipotiroidismo subclinico viene diagnosticato abbastanza presto, si può evitare la progressione verso l'ipotiroidismo manifesto grazie a trattamenti che ottimizzano la funzione della tiroide. Trattamenti naturopatici come gli integratori minerali, le erbe medicinali, e l'esercizio fisico, possono aiutare ad alleviare i sintomi dell'ipotiroidismo e restaurare il funzionamento ottimale della ghiandola tiroidea.