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Quercetina

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Quercetina
Un composto presente in frutta e verdura con un'ampia gamma di benefici per la salute

by: Erin Balodis MSc, ND
Kingswood Chiropractic Health Centre
1210 Hammonds Plains Road
Hammonds Plains, NS
www.erinbalodis.com



Quercetina




Introduzione

La quercetina è un membro della famiglia dei flavonoidi. I flavonoidi, a volte chiamati bio-flavonoidi, sono parte di ciò che dà colore a frutta e a verdura. La quercetina è più specificamente un flavonolo, una sottoclasse dei flavonoidi. Esistono molte sottoclassi di flavonoidi, e ognuna di esse ha molti composti. La quercetina è solo uno dei tanti composti della sottoclasse dei flavonoli. I composti di ogni sottoclasse hanno una struttura chimica simile. Non è un segreto che una dieta ricca di frutta e verdura sia associata a una migliore salute e a un ridotto rischio di malattie croniche (1). I composti responsabili di questi benefici per la salute sono stati oggetto d’interesse da parte dei ricercatori, che hanno cercato di isolare specificamente alcuni composti per studiarli in profondità. Studi epidemiologici hanno dimostrato che un maggior apporto di flavonoidi nella dieta è associato a benefici per la salute (2).

Molti cibi contengono quercetina, ad esempio: mele, frutti di bosco, verdure della famiglia brassica (broccoli, cavoli, cavolfiori, cavoli, ecc.), capperi, uva, cipolle, scalogno, tè e pomodori. Essa è presente anche in noci, semi, fiori e cortecce. La buccia della frutta contiene spesso la maggior parte della quercetina. Il dipartimento di agricoltura degli Stati Uniti riporta che una mela della varietà red delicious senza la buccia presenta 0,41 mg di quercetina per 100 grammi, mentre con la buccia la presenza di quercetina è di 3,86 mg per 100 grammi. Ci sono diverse forme di quercetina presenti in natura e alcune sono assorbite meglio di altre dall'organismo (3). In generale la quercetina viene assorbita dall'organismo da fonti alimentari naturali. Studi hanno dimostrato che le diete ricche di verdura, frutti rossi e altri tipi di frutta, comportano maggiori livelli di quercetina nel sangue, mentre gli individui con una scarsa assunzione di verdura, frutti rossi, e altri tipi di frutta, presentano una riduzione del 30% dei livelli di quercetina nel sangue (4). Si è riscontrato che in particolare le cipolle aumentano significativamente i livelli di quercetina nel sangue e che tali livelli ematici restano alti per 24 ore (5). Altri componenti nella dieta possono poi avere un impatto sull'assunzione di quercetina da parte dell'organismo. Studi su animali hanno infatti dimostrato che la quercetina viene assorbita meglio quando è consumata all’interno di un pasto con un maggiore contenuto di grassi.


Quercetina e salute cardiovascolare Quercetina e salute cardiovascolare

La quercetina è in grado di esercitare numerose azioni nell'organismo, ad esempio è un potente antiossidante. Gli antiossidanti sono noti per il loro ruolo nel proteggere l'organismo dal cancro, ma svolgono anche un ruolo importante nella salute cardiovascolare. A partire dagli anni 90, l'evidenza epidemiologica ha mostrato che l'assunzione di quercetina è inversamente collegata a patologie cardiovascolari.

Gli studi condotti sia sugli animali che sugli esseri umani hanno infatti dimostrato che la quercetina riduce la pressione sanguigna.[8]. I soggetti nel trial umano più recente soffrivano di ipertensione di grado 1, e cioè presentavano una pressione sistolica tra i 140 e i 159 mmHg, e/o una pressione diastolica tra i 90 e i 99 mmHg. I soggetti hanno assunto un integratore con 738 mg di quercetina al giorno per 28 giorni. Alla fine del trial, la pressione sanguigna diastolica era diminuita di 7-9 mmHg e la pressione sanguigna sistolica di 5-7 mmHg (9). Altri studi hanno dimostrato anche un effetto sull'abbassamento della pressione, mentre altri ancora una riduzione della sola pressione sistolica (10). I meccanismi di azione attraverso i quali la quercetina abbassa la pressione sanguigna non sono ancora del tutto chiari, tuttavia, si ritiene che giochino un ruolo le sue proprietà antiossidanti. Si ritiene inoltre che la quercetina abbia un effetto vasodilatatore (11) e un probabile effetto sull'enzima convertitore angiotensina (12), il quale, se inibito, ha un effetto di riduzione della pressione sanguigna.

Le lipoproteine a bassa densità, o LDL, sono note come il colesterolo "pericoloso" o cattivo presente nell'organismo. L'ossidazione delle LDL ha un impatto ancora più negativo sull'organismo poiché è ritenuta la causa principale dell'arteriosclerosi o della formazione di placche nelle arterie. Il processo di ossidazione delle LDL si innesca quando le LDL interagiscono con i radicali liberi dell'organismo. Una serie di studi hanno investigato l'uso della quercetina per prevenire l'ossidazione del colesterolo LDL. Un recente studio in vitro, o studio cellulare, ha indagato l'uso di un estratto di buccia di mela per la prevenzione dell'ossidazione del colesterolo LDL. L'estratto di buccia di mela, ricco di quercetina, utilizzato nello studio ha, in effetti, inibito l'ossidazione del colesterolo LDL (13). Negli esseri umani, in base ad un calcolo svolto a partire da un diario alimentare di tre giorni, al crescere dei livelli di quercetina nella dieta, diminuivano i livelli di colesterolo totale e di LDL ossidato (14). In uno studio incrociato, doppio cieco, controllato con placebo, i soggetti hanno ricevuto un'integrazione di 150 mg di quercetina al giorno per 6 settimane. I soggetti dello studio erano o in sovrappeso o obesi, e presentavano tratti della sindrome metabolica. I risultati hanno mostrato che la quercetina riduceva il colesterolo LDL ossidato in tale popolazione di individui ad alto rischio di malattie cardiovascolari (10). I risultati di siffatti studi per ciò che riguarda la riduzione del colesterolo ossidato e della pressione sanguigna forniscono la promettente evidenza di una possibile utilità della quercetina per le persone affette da patologie cardiovascolari o per quelle a maggior rischio.


Quercetina e allergie Quercetina e allergie

Una delle applicazioni più note della quercetina nel mondo della medicina alternativa è quella di rimedio naturale per le allergie. Sintomi allergici come starnuti, naso che cola, prurito agli occhi e lacrimazione, sono dovuti al rilascio di istamina da parte delle cellule del sistema immunitario note come mastociti o basofili. Studi cellulari hanno dimostrato che la quercetina inibisce il rilascio di istamina da parte delle cellule stimolate dall'allergene (15). Due trial clinici randomizzati e controllati hanno mostrato gli effetti benefici dell'integrazione di quercetina per i sintomi allergici dovuti al rilascio di polline, specialmente per quanto riguarda sintomi oculari come il prurito (16, 17). I partecipanti allo studio hanno iniziato 4 settimane di integrazione di quercetina prima del rilascio dagli alberi nella loro area dei pollini che normalmente provocano in loro sintomi allergici.

Da un recente studio è emerso anche che la quercetina ha ridotto significativamente la dermatite da contatto e la fotosensibilità, due condizioni della pelle che normalmente non rispondono ai trattamenti convenzionali (18). Un'altra scoperta interessante di questo studio è che la quercetina poteva essere utilizzata come profilassi, mentre la cromolina, l'unica formula farmaceutica commercializzata come "stabilizzatrice di mastociti", deve essere aggiunta al momento dell'innesco per non perdere il suo effetto (18). La quercetina è stata inoltre studiata per il suo impiego nel trattamento dell'asma. Studi cellulari hanno mostrato che la quercetina è capace di rilassare il tessuto delle vie aree precedentemente stimolate a contrarsi (19). Studi sugli animali hanno dimostrato che anche una singola dose di quercetina è in grado di causare broncodilatazione (20).


Quercetina ed effetto antinfiammatorio Quercetina ed effetto antinfiammatorio

Molti dei benefici della quercetina possono essere attribuiti alle sue azioni antinfiammatorie. In studi cellulari essa ha dimostrato di inibire la produzione di citochine infiammatorie come ad esempio i fattori di necrosi tumorale alpha (TNF-α) (21) e interleuchina-8 (IL-8), per citarne alcuni. Oltre a inibire la secrezione di citochine infiammatorie, la quercetina possiede anche effetti antiossidanti che contribuirebbero ai suoi effetti antinfiammatori. I benefici antinfiammatori della quercetina sono stati osservati in studi sull'orbitopatia di Graves (OG) (23), una malattia autoimmune della tiroide che può avere conseguenze significative sugli occhi, provocando rossore, gonfiore e esoftalmo. Un'altra complicazione dell’OG è rappresentata dalla fibrosi dei tessuti, verso la quale la quercetina ha dimostrato di agire in maniera positiva.

La sarcoidosi, un'altra malattia caratterizzata da una significativa infiammazione, è risultata anch'essa influenzata positivamente dall'integrazione di quercetina (25). I soggetti del gruppo di trattamento hanno consumato 2000 mg di quercetina e hanno poi mostrato marker di infiammazione ridotti in campioni di sangue prelevati nel giro di 24 ore. Da studi cellulari che hanno utilizzato la quercetina come trattamento è emersa la riduzione delle citochine infiammatorie, così come di altri composti infiammatori coinvolti nella distruzione delle articolazioni ravvisabili nell'artrite remautodite (26). Studi sugli animali che hanno utilizzato la quercetina per via orale hanno anch'essi dimostrato una riduzione dei segni clinici dell'artrite, rispetto ai soggetti di controllo non trattati (27). Questi risultati suggeriscono che la quercetina possa essere potenzialmente un trattamento aggiuntivo per l'artrite reumatoide.

L'infiammazione svolge un ruolo cruciale nel cancro e molte terapie mirano alla riduzione dell'infiammazione come parte della prevenzione e del trattamento. La quercetina non è un'eccezione e, con i suoi effetti antiossidanti, così come altri potenziali meccanismi anti-cancro (28), ha mostrato di poter ottenere risultati promettenti in un'ampia varietà di condizioni cancerose. È interessante notare che la quercetina si è rivelata utile anche per il miglioramento dell'efficacia di alcuni farmaci chemioterapici sia aumentando la sensibilità delle cellule cancerose al farmaco (29), sia proteggendo i tessuti contro i danni indotti dalle radiazioni in modelli animali (30). Come sempre raccomandiamo però di consultare il vostro medico curante prima di iniziare qualsiasi nuova terapia.