Il caffè - Benefici per la salute

Si sente così spesso dire: "Il caffè fa male! Il caffè è dannoso!" Il caffè è una delle bevande più consumate in Nord America. Non c'è davvero da meravigliarsi se a ogni angolo di strada si trova un bar, e anche se non ha la denominazione di bar, potete scommettere che serva il caffè. Molte delle ipotesi che considerano il caffè dannoso si riferiscono agli effetti collaterali della caffeina. La quantità media di caffeina in una tazza di Joe è di circa 95mg. Il Dipartimento della Sanità Pubblica canadese raccomanda un consumo giornaliero di caffeina non superiore a 2.5mg/kg di peso corporeo (1), che per una media 150lb a persona equivale a 170.5mg/d, 1,8 tazze al giorno.

Una recente ricerca sostiene che il consumo oltre il limite consigliato è in realtà benefico! Ora, questo non significa eccedere a piacimento o pensare come molti di macchiarlo con il latte; farò una presentazione di tutte le seguenti attività di ricerca che hanno basato lo studio prevalentemente sul caffè nero.

Molti studi dimostrano in generale i salutari benefici del caffè sulla qualità della vita contribuendo alla prevenzione di alcune gravi malattie croniche. Uno studio rileva che le persone che bevono fino a cinque tazze di caffè al giorno hanno meno probabilità di morire di malattie cardiache, malattie neurologiche, di diabete di tipo 2 o di suicidio". (2). Probabilmente questo beneficio è attribuibile alle miscele del caffè, non alla caffeina in sé. Un altro studio ha evidenziato che il consumo di 4 o più tazze di caffè al giorno (circa 460 milligrammi di caffeina) ha contribuito anche a prevenire la ricorrenza della malattia in chi era affetto dal cancro al colon. Di fatto, hanno il 42% in meno di probabilità di riammalarsi di cancro rispetto a chi non beve il caffè (3).

Harvard ha condotto su larga scala uno studio di metadati su oltre 120.000 regolari bevitori di caffè. Effettivamente si sono riscontrate in alcune persone varianti genetiche che permettono di gustare il caffè più di altri (4). Sono stati associati a due varianti del gene che per gli effetti della caffeina influenzano il metabolismo di alcuni. Questi geni sono POR e ABCG2.Riguardo ai benefici ottenuti dal consumo di caffeina, i geni incidenti erano simili a BDNF e SLC6A4.

In presenza di una corretta composizione genetica, l’assunzione di caffè può ridurre il rischio della malattia di Parkinson dell’87%. Sono stati esaminati 1.458 pazienti affetti dal Morbo di Parkinson rispetto a 931 controlli e scansionati concretamente 7 milioni di varianti di DNA e verificato una riduzione nei grandi bevitori di caffè del 30% del rischio di sviluppare il morbo di Parkinson (5). Per "grande" di consumo, si intendono 2,5 tazze di caffè o più. I geni si sono perfezionati attraverso le mutazioni della GRIN2A e MAPK10, che possono entrambi proteggere dal morbo di Parkinson. Si è anche scoperto nei grandi bevitori di caffè una riduzione dal 50 all’87% di qualsiasi altro rischio.

Il Caffè, prevalentemente deriva dalla pianta Coffea Arabica. Questa pianta produce frutti rossi chiamati "ciliegie" che contengono il chicco di caffè, che tecnicamente è un seme. Il loro contenuto offre enormi benefici. Il più importante è la loro elevata componente antiossidante. Gli Antiossidanti aiutano il corpo a neutralizzare i radicali liberi, un po' come fa il pacman sfuggendo ai fantasmini. In questo modo risultano incredibilmente protettivi contro le malattie croniche. Uno studio ha verificato che la tostatura dei chicchi può decisamente aumentare il potenziale antiossidante (6).

In particolare un antiossidante derivato dal chicco di caffè chiamato acido clorogenico (CGA), è il più ricco antiossidante contenuto dal seme. Questa è la componente che alcuni ricercatori hanno individuato nella prevenzione di una dieta sbilanciata, o irregolarità dei livelli di glucosio nel sangue e insulina resistenza (7). Questo studio così come anche un altro di Xiao et al. ha dimostrato che i chicchi di caffè cono protettivi contro le malattie del fegato. Sono stati esaminati oltre 27.000 persone dai 20 anni di età in su e riscontrato in coloro che bevevano 3 o più tazze al giorno livelli più bassi degli enzimi epatici rispetto a coloro che non ne avevano bevuto (8). Geneticamente, secondo il suddetto studio, i geni riconducibili a questo effetto sono simili a GCKR e MLXIPL (4).

Una diversa preparazione del vostro caffè modificherà anche i benefici di salute che ne conseguono. La ricerca di Muller et al. (2015) ha studiato gli effetti delle sostanze chimiche che dal filtro si trasferiscono nel caffè rendendolo più tossico per il consumatore. Per esempio, l'uso di 8 diverse macchine del caffè testate hanno mostrato livelli spaventosamente alti di piombo, nichel, manganese e zinco significativamente superiori al limite raccomandato come assunzione giornaliera. Sono state testate macchine del caffè con braccetto portafiltro, macchine a cialde e macchine a capsule. La macchina da caffè che più delle altre ha rilasciato queste sostanze chimiche tossiche sono state le macchine con braccetto portafiltro. Come è possibile diminuire l'esposizione? Gli autori consigliano di lavare accuratamente queste macchine spesso, specialmente se si notano segni di decalcificazione.

La procedura di decalcificazione si riferisce ai depositi di calcio che si formano nel corso del tempo sulle parti metalliche della vostra macchina del caffè. Può variare rispetto alla durezza dell’acqua e alla frequenza d’uso della macchina per il caffè. È bene rileggere i consigli d’uso riportate sulla macchina del caffè e le indicazioni che le aziende raccomandano per ottenere i risultati migliori. Nell’incertezza, utilizzando quotidianamente la macchina, si inizi con un decalcificante una volta al mese.

La decalcificazione della macchina richiede semplicemente l’uso di un comune aceto bianco. Riempire il serbatoio dell’acqua con un terzo di aceto e due terzi d'acqua. Fare eseguire alla macchina del caffè un ciclo completo di erogazione da ripetere poi utilizzando solo dell’acqua. Se persiste l’odore o il sapore dell’aceto, utilizzando acqua fresca eseguire ancora un ciclo di erogazione fino alla loro scomparsa. Da ripetere ogni mese.

La scelta del caffè è molto importante tenuto conto che non tutti i chicchi di caffè crescono allo stesso modo. Verificare esternamente al chicco di caffè la presenza di composti fungini chiamati micotossine, quali Aspergillus o Fusarium. Un’università ha analizzato 103 campioni di caffè commercialmente disponibili e rinvenute tracce, alcune significative, di fumonisine, aflatossine (tossina presente anche sulle arachidi), tricoteceni e micotossine (10). Queste sostanze sono cancerogene, epatotossiche e influenzano significativamente il sistema immunitario.

L'altra questione è una preoccupazione crescente per l'inevitabile carenza di chicchi di caffè a causa dei cambiamenti climatici. I periodi di siccità sono la causa per i più grandi produttori di caffè di significative diminuzioni di produzione di caffè. La American Chemical Society con un avviso pubblico comunica che a causa di tali carenze alcuni ingredienti possono essere aggiunti per integrare la scorta di caffè. Tali riempitivi possono comprendere il frumento, la soia, i semi di acai, lo zucchero di canna, di orzo, di segale o il mais (Society, 2014). Fortunatamente un team di ricerca presso l’università statale ha realizzato un test che rileva fino al 95% di impurità. La maggiore difficoltà consiste nella impossibilità di distinguere questi ingredienti dopo la tostatura e la macinazione delle materie prime. Per quanto si sa in futuro si potrebbe utilizzarli, ma la notizia non è stata ufficializzata.

Le donne in gravidanza devono essere consapevoli della quantità di caffeina che consumano. Il Dipartimento della Sanità Pubblica del Canada consiglia non più di 300 mg di caffeina al giorno. Non si conosce alcuna ricerca che dimostri danni a carico del feto, ma il consumo di elevate quantità di caffeina possono provocare aborto spontaneo o un sottopeso del nascituro. Ricorda che questa quantità di caffeina non è solo la risultanza del consumo di caffè, ma delle tracce di caffeina che si rilevano anche nelle bevande analcoliche, snack dolci, cioccolato e naturalmente le bevande energetiche.