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Ipercolesterolemia - Trattamenti Naturali

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Ipercolesterolemia - Trattamenti Naturali
by Tiffany Eberhard, ND

Mahaya Forest Hill
73 Warren Road, Suite 102
Toronto, ON, M4V 2R9

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Ipercolesterolemia - Trattamenti Naturali

Introduzione

Il colesterolo è una sostanza cerosa, simile al grasso, prodotta all’interno dell’organismo principalmente dal fegato, ma derivante anche dal cibo. Il colesterolo è importante per un’ottima salute poiché è necessario per costruire le pareti cellulari, i tessuti, la vitamina D, gli ormoni e gli acidi biliari. L’aterosclerosi si riferisce al restringimento delle arterie a causa di un eccesso di colesterolo che porta alla formazione di placche, compromettendo la circolazione. La compromissione del flusso sanguigno può causare attacchi cardiaci ed aumentare il rischio di coaguli nel sangue che possono provocare un ictus [1]. L’ipotesi attualmente più accreditata sullo sviluppo dell’aterosclerosi è chiamata ipotesi di risposta al danno endoteliale. Si ritiene che l’ateroscleresi sia una risposta infiammatoria cronica della parete arteriosa avviata da danni alle cellule che rivestono l’interno delle arterie, conosciuto anche come endotelio. Alti livelli di lipidi nel sangue, pressione alta, fumo, tossine, reazioni immunitarie, e infiammazioni possono provocare questa lesione. Col tempo altre cellule si depositano nella zona assieme ai residui di lipidi portando alla formazione di una placca chiamata ateroma [2]. L’infiammazione gioca un ruolo significativo nello sviluppo dell’aterosclerosi poiché i mediatori dell’infiammazione influenzano molte fasi dello sviluppo dell’ateroma [3]

Il colesterolo si trova nel sangue, agganciato alle lipoproteine, e all’interno delle cellule [1]. Le principali categorie di lipoproteine sono le lipoproteine a densità molto bassa (VLDL dall’inglese Very Low Density Lipoprotein), lipoproteine a bassa densità (LDL dall’inglese Low Density Lipoprotein), e lipoproteine ad alta densità (HDL dall’inglese High Density Lipoprotein). Le VLDL e le LDL trasportano i grassi sotto forma di trigliceridi e colesterolo dal fegato alle cellule del corpo. Queste lipoproteine sono associate ad un maggior rischio di disturbi cardiaci a causa del loro ruolo nello sviluppo dell’aterosclerosi. Le HDL riportano i grassi al fegato e alti livelli di questa lipoproteina sono associati a bassi rischi di attacchi cardiaci. Il colesterolo LDL è spesso chiamato “colesterolo cattiivo” mentre quello HDL viene chiamato “colesterolo buono”; tuttavia, abbiamo bisogno di entrambi in quantità adeguate. I trigliceridi sono un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari specialmente se si riscontrano alti livelli iin aggiunta a bassi livelli di HDL [4]. L’ipercolesterolemia è un termine usato per indicare alti livelli di colesterolo. Alti livelli di colesterolo e trigliceridi possono avere un motivo genetico, ma ci sono molte cause potenziali che concorrono a determinare questi valorii. Con l’età i recettori delle LDL vengono danneggiati, ma questo processo viene accelerato in alcune malattie come il diabete. Una dieta ricca di grassi saturi e colesterolo diminuisce il numero dei recettori delle LDL, il che riduce il meccanismo di feedback che comunica al fegato che non è necessario altro colesterolo, portando di conseguenza a livelli di colesterolo più alti [3].

Parametri dei Lipidi Intervalli di Laboratorio
Colesterolo totale 3.36 – 5.2 mmol/L
Colesterolo LDL 1.55 – 3.36 mmol/L
Colesterolo HDL 1.03 – 2.32 mmol/L
Trigliceridi 0.34 – 1.7 mmol/L

Trattamento Famaceutico Trattamento Famaceutico

Inibitori competitivi della HMG-CoA Riduttasi ossia “Le Statine”
I fibrati riducono i livelli di colesterolo VLDL e a volte di LDL in quanto aumentano la scissione dei trigliceridi [5]. Sono particolarmente utili nelle persone con livelli di trigliceridi molto alti e possono essere utilizzati come terapia aggiuntiva insieme alle “statine” [6].

I Fibrati
Fibrates decrease levels of VLDL and sometimes LDL since they increase the breakdown of lipoprotein triglycerides.[5] They are most useful in people with very high triglyceride levels and can be used as an adjunctive therapy alongside a “statin”.[6]

Resine sequestranti gli acidi biliari
Le resine sequestranti gli acidi biliari sono utilizzate nelle persone che hanno alti livelli solo di colesterolo LDL ma non di altri indicatori. Catturano gli acidi biliari nell’intestino e prevengono il loro riassorbimento.[5]


Approcci Naturopatici Approcci Naturopatici

Dieta ed Esercizio fisico
La dieta mediterranea è stata ampiamente studiata per il suo ruolo nelle malattie coronariche (2). Seguire la dieta mediterranea è infatti in grado di ridurre l’infiammazione anche in assenza di perdita di peso. Tuttavia, se si perde peso e circonferenza vita, gli indicatori infiammatori vengono ulteriormente ridotti (7). Uno studio di tre mesi ha dimostrato una riduzione del 15% del rischio di malattie cardiovascolari con la dieta, mentre un altro studio ha riportato una riduzione del rischio di recidiva in pazienti con malattie coronariche del 50-70% dopo quattro anni di follow-up. La dieta portfolio si basa su quella mediterranea ma comprende l’introduzione di specifici cibi con una nota azione anti-colesterolo (vedi Tabella 1). Uno studio ha dimostrato che non esistono differenze significative tra la dieta portfolio e la terapia a “statine” nella riduzione del colesterolo e della proteina C-reattiva (PCR), un marker dell’infiammazione .[8]

L’esercizio fisico regolare abbassa il colesterolo, aumenta la forza del muscolo cardiaco, incrementando il volume del sangue che riesce a spostare, aumenta l’apporto di sangue e quindi di ossigeno al cuore, riduce la pressione, inibisce la formazione di coaguli nel sangue, riduce al minimo i danni da stress, e il grasso corporeo in generale .[4]

Table 1. La Dieta Mediterranea
Dieta Portfolio
Mandorle (noci, anacardi, noci brasiliane e macadamia) 30 grammi
Fibre (avena, orzo, psillio, verdure e frutta) 20 grammi
Proteine di soia 50 grammi
Steroli vegetali (soia, avocado, verdure a foglia verde) 2 grammi
Legumi (piselli, fagioli, lenticchie)Almeno una porzione al giorno

Noci
La frutta secca è spesso considerata poco sana a causa del suo alto contenuto di grassi, e invece può apportare benefici alla salute e ai livelli di lipidi (9,11). La frutta secca costituisce una grande fonte di grassi polinsaturi omega-3, fibre, steroli vegetali, e flavonoidi (3). È stato dimostrato che le persone che consumano grandi quantità di noci e semi hanno ridotto significativamente il rischio di malattie cardiovascolari (MCV). È stato inoltre dimostrato che modificare le fonti di grassi, passando da carne e latticini a noci e semi, riduce le malattie cardiache del 45%. Le noci sono una ricca fonte di arginina, che è un precursore dell’ossido nitrico, un agente vasodilatatore che può aiutare a migliorare il flusso sanguigno e la fluidità e ridurre la formazione di coaguli. Le mandorle sono tra i migliori tipi di frutta secca da consumare perché sono anche ricche di antiossidanti e acido alfa-linolenico. Persone col colesterolo alto hanno ridotto il colesterolo totale del 4-5% dopo aver consumato 50-55 grammi di mandorle al giorno. Mangiare circa 30 nocciole al giorno può ridurre il colesterolo VLDL e i trigliceridi con una leggera riduzione del colesterolo totale e del Colesterolo LDL e un aumento del colesterolo HDL. Consumare tra i 50 e i 100 grammi di noci almeno cinque volte a settimana come parte di una dieta sana con almeno il 35% di grassi totali può ridurre il colesterolo totale del 2-16% e il colesterolo LDL del 2-19% nelle persone con livelli di lipidi normali ed elevati. È importante notare che questi cambiamenti possono verificarsi senza aumento di peso [9, 10].

Steroli/stanoli vegetali
I fitostenoli/stanoli sono strutturalmente simili al colesterolo e riducono l’assorbimento del colesterolo soppiantandolo. Si trovano in piccole quantità in molti cereali, verdura, frutta, legumi, noci, e semi. L’assunzione di maggiori quantità di fitosteroli/stanoli blocca l’assorbimento nell’intestino del colesterolo alimentare e biliare, riducendo quindi significativamente il Colesterolo LDL (9). Uno studio ha dimostrato che consumare 2 grammi di steroli vegetali riduce la concentrazione di Colesterolo LDL negli individui affetti da ipercolesterolemia di più del 10% dopo 12 mesi (11). Gli steroli/stanoli vegetali svolgono un effetto benefico anche sul Colesterolo HDL e sui trigliceridi (12). Gli integratori possono essere un modo efficace per assicurare un consumo adeguato di steroli/stanoli vegetali. Uno studio ha dimostrato che l’integrazione di 1,8 grammi di steroli/stanoli vegetali esterificati in capsule di gelatina morbide è efficace nel ridurre il colesterolo [13].

Fibre
Le fibre alimentari costituiscono un approccio pratico e sicuro per la riduzione del colesterolo. Fibre solubili includono il beta-glucano dell’avena, le pectine delle mele, e le fibre dei semi di lino e di psillio. Le fibre alimentari sono sostanze sequestranti degli acidi biliari, il che significa che catturano gli acidi biliari e prevengono il loro riassorbimento. Inducono un’up-regulation dei recettori per le LDL, favoriscono l’eliminazione del colesterolo LDL, inibiscono la sintesi degli acidi grassi epatici, riducono l’assorbimento dei macronutrienti, migliorano la motilità intestinale e la sensibilità all’insulina, e aumentano il senso di sazietà con un minor consumo di cibo. Sono in grado di ridurre il colesterolo totale di 1,75 mg/dl per 1 grammo di assunzione e il Colesterolo LDL di 2,2 mg/dL per 1 grammo di assunzione (14). Lo psillio è la fibra solubile più efficace nel trattamento dell’ipercolesterolemia. Esso è in grado di ridurre il Colesterolo LDL abbassando di una lievissima percentuale il Colesterolo HDL (9). La crusca è una delle fonti di fibra più popolari per la riduzione del colesterolo. Consumare circa 50-100 grammi di crusca al giorno può ridurre il colesterolo totale di circa il 20%. Si ritiene che la farina d’avena abbia effetti ipocolesterolemizzanti simili nonostante abbia meno fibre per la la sua più alta concentrazione di acidi grassi polinsaturi. Si raccomanda di consumare almeno 35 grammi di fibra al giorno da cibi ricchi di fibre in modo da ridurre i livelli di colesterolo e ridurre i mediatori infiammatori come la PCR .[3]

Acidi Grassi Essenziali
Gli acidi grassi monoinsaturi, che si trovano nell’olio d’oliva, avocado, e noci, abbassano il colesterolo LDL e possono portare ad un aumento del colesterolo HDL. Acidi grassi polinsaturi o acidi grassi omega-3 sono utili per abbassare i trigliceridi e ridurre il rischio di malattie cardiache. Gli acidi grassi omega-3 hanno effetti benefici sull’aterosclerosi, l’infiammazione, le funzioni endoteliali, la pressione sanguigna, e i trigliceridi (15). Fonti di acidi grassi omega-3 includono pesci d’acqua fredda, noci, verdure, e semi di lino. Gli acidi eicosapentaeonico (EPA) e docosaesaeonico (DHA) sono componenti degli acidi grassi omega-3 presenti nel pesce. Integratori di acidi EPA e DHA hanno effetti minimi sui livelli di colesterolo provocando un piccolo aumento del colesterolo LDL e HDL, ma riducono significativamente i livelli di trigliceridi. Inoltre, essi migliorano la funzione endoteliale e la flessibilità arteriosa, l’apporto di sangue e ossigeno al cuore, riducono l’aggregazione piastrinica, ed hanno un lieve effetto ipotensivo tramite vasodilatazione e favorendo l’escrezione di sodio.[3]

Niacina
La niacina in alte dosi è efficace nel ridurre il colesterolo LDL, le Lp(a), i trigliceridi, la PCR, e i livelli di fibrinogeno aumentando al contempo il colesterolo HDL. Nonostante i suoi benefici, la niacina è spesso poco utilizzata a causa degli eritemi che si presentano come effetto collaterale alla sua assunzione(3). Può aumentare i livelli di omocisteina e quindi dovrebbe essere assunta con vitamine del gruppo B .[15]

Aglio
L’aglio svolge un ruolo protettivo importante contro le malattie cardiache e l’ictus grazie alla sua influenza sullo sviluppo dell’ aterosclerosi e la riduzione del colesterolo LDL. L’aglio è infatti in grado di aumentare il colesterolo HDL ed ha il beneficio aggiunto di abbassare i trigliceridi. Esso è in grado, inoltre, di abbassare la pressione sanguigna, inibire l’aggregazione piastrinica, favorire la fibrinolisi, ridurre la viscosità del plasma, prevenire l’ossidazione delle LDL, esercitare effetti positivi sulla funzione endoteliale, la reattività vascolare, e il flusso sanguigno periferico (3). Il componente fondamentale dell’aglio, da cui scaturiscono i suoi effetti farmacologici, è l’alicina. Nonostante numerosi studi positivi, il suo meccanismo d’azione non è ancora chiaro. Un consumo giornaliero che va da mezzo spicchio ad un aglio intero può ridurre il colesterolo totale del 5-9% mentre estratti e polvere di aglio essicato riduco ugualmente il colesterolo del 2-6%. Gli effetti più sensibili sono stati osservati con interventi a lungo termine e in presenza di llivelli di colesterolo totale di base più alti.


Conclusioni Conclusioni

In conclusione, l’ipercolesterolemia è una condizione complessa che può essere prevenuta e trattata con cambiamenti nello stile di vita, ad esempio aumentando l’esercizio fisico e modificando la propria alimentazione. Se necessario, si possono utilizzare prodotti naturali prima di cominciare ad assumere farmaci dato il loro profilo di sicurezza e il basso rischio di effetti nocivi. È importante ricordare di trattare l’infiammazione e la funzionalità epatica nella cura dell’ipercolesterolemia poiché si tratta di due aspetti fondamentali rispettivamente nella formazione dell’aterosclerosi e nella produzione del colesterolo. L’elenco degli interventi naturali per l’ipercolesterolemia menzionati in questo articolo non è completo. Raccomandiamo, pertanto, di consultare un operatore sanitario preparato in medicina naturale per un corretto dosaggio e per determinare l’intervento più appropriato.