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Parto cesareo vs parto naturale - Esposizioni iniziali e conseguenze future sulla salute

Louise Wilson
BSc, ND

6 Mag 2016
Italiano

Parto cesareo vs parto naturale - Esposizioni iniziali e conseguenze future sulla salute

by Louise Wilson, B.Sc, ND

dr.louisewilsonnd@gmail.com


Caesarean v. Vaginal Delivery

INTRODUZIONE


Che sia indotta naturalmente, o con cesareo, la nascita di un bambino può essere un’esperienza eccitante, scioccante e travolgente, e tutto questo accade nei primi momenti di vita! Mentre alcuni parti vanno scrupolosamente pianificati e programmati, altri non sono consueti, e fortunatamente procedure come il parto cesareo (PC) sono a disposizione di coloro che altrimenti potrebbero subire conseguenze negative legate al parto (25). Mentre i parti cesarei vengono solitamente eseguiti quando un parto naturale potenzialmente mette a rischio la vita della madre e del neonato, questi parti sono diventati sempre più diffusi anche nei casi in cui il parto naturale è possibile (25). Il tasso corrente di parti cesarei in Canada è approssimativamente del 26%, con un aumento del 45% rispetto alla fine degli anni novanta, dovuto ad un aumento sia dei parti cesarei voluti che di quelli raccomandati e supera il tasso del 10-15% raccomandato dall’’Organizzazione Mondiale della Sanità (25). Senza alcun dubbio è importante la possibilità di utilizzare questa procedura, ma in ogni caso, l'incremento del tasso dei parti cesarei per scelta rende necessaria una maggiore comprensione delle differenze esistenti tra parto naturale e parto cesareo, in quanto queste differenze possono a lungo termine predisporre i nati con parto cesareo a conseguenze negative per la salute. I genitori sperano di dare ai loro figli la nascita migliore e esistono diverse raccomandazioni mediche e non, fornite per favorire lo sviluppo e la crescita in utero e fuori. La comprensione delle differenze tra questi metodi di parto aiuterà gli operatori medici a stabilire e mantenere uno stato di salute ottimale del più piccolo partecipante nato.


A Gut Feeling Considerazioni

Come medici sappiamo che l'ambiente intestinale ospitando la flora microbica, forgia la salute dell'individuo, dalla salute gastrointestinale a quella del sistema immunitario e anche le funzioni cerebrali (14). Sappiamo che vi è una significativa evoluzione biologica durante l'infanzia e che questo sviluppo è altamente correlato alla flora intestinale (20). Sappiamo anche che uno squilibrio di batteri benefici e patogeni può portare a una pletora di conseguenze negative per la salute (11). Pertanto, l'esposizione e la propagazione di microbi nella prima infanzia è parte integrante della salute presente dell'ospite e molto probabilmente anche in un lontano futuro. Mentre alcuni studi di ricerca emergenti indicano che la colonizzazione del feto può essere avviata pre-termine, in gran misura la ricerca attuale ritiene che il tratto gastrointestinale del neonato è principalmente sterile alla nascita, che i diversi metodi di parto ne influenzano la successiva colonizzazione batterica intestinale, che possano a loro volta essere protettivi o patogeni (8, 20). Analizzando la ricerca relativa alle conseguenze del parto naturale, sembra che i bambini nati con questo metodo sono colonizzati prevalentemente con batteri di specie benefiche tra cui Lactobacillo e Bacteroides (18). Se si confronta questo dato con quello dei nati con parto cesareo, quest’ultimi mostrano di essere colonizzati con una miscela di batteri potenzialmente patogeni, come Stafilococchi e Acinetobacter, comunemente rinvenuti sulla pelle e in ambiti ospedalieri (9). Ulteriori ricerche dimostrano che nei bambini nati da parto cesareo manca il batterio Bacteroides come pure bassi livelli di Escherichia-Shigella rispetto ai nati con parto naturale (3). L’Escherichia-Shigella normalmente sono tra i primi batteri a colonizzare l’intestino, creando un ambiente ospitale per altri batteri benefici (3, 24). Mentre questi risultati mostrano le immediate differenze della presenza microbica nel tratto gastrointestinale alla nascita, ulteriori ricerche mostrano queste differenze nel tempo. Gronlund, et al ha scoperto che la principale flora intestinale nei nati con parto cesareo potrebbe essere problematica fino a 6 mesi dalla nascita e secondo Salminen et al, le differenze dei microbi intestinali possono essere rilevate dopo 7 anni dalla nascita (12, 23).

Mentre questa ricerca mette in evidenza l'influenza che la prima esposizione sulla microflora intestinale, le influenze indirette sono importanti per quanto riguarda lo sviluppo microbico nel bambino. Il latte materno, ad alto contenuto di nutrienti benefici e critico per la funzione immunitaria, è anche un importante moderatore nello sviluppo della flora intestinale. Un anticorpo individuato nel latte materno, noto con la SIgA, è stato dimostrato quale supporto appropriato alla colonizzazione batterica, creando un ambiente più salubre per il bambino (21). La mancanza di questo anticorpo può causare conseguenze permanenti per la prole, tra cui diversi sintomi di malattia infiammatoria intestinale (IBD), evidenziando l’importanza dell’allattamento, particolarmente nei primi giorni di vita. Nel caso di parto cesareo eseguito prima delle doglie, che innescano la cascata ormonale, la lattazione è generalmente ritardata che inizialmente sarà assente e potranno verificarsi ritardi nell’alimentazione del nascituro (15). Mentre molte donne che sono state sottoposte al parto cesareo infine riescono nell'allattamento al seno, per coloro che scelgono o non sono in grado di allattare, l'assenza di moderatori di crescita del latte materno può amplificare gli effetti già discordanti del parto cesareo sulla flora batterica del neonato.


Setting the Stage Concetti di Base

Sapendo che esistono delle differenze relative alla colonizzazione batterica del tratto gastrointestinale tra parto cesareo e parto naturale, e che il tratto gastrointestinale svolge un ruolo importante per la salute e lo sviluppo del bambino, qual è il risultato di queste diverse esposizioni? È possibile che le differenze nella colonizzazione possano creare la basi per futuri problemi di salute come condizioni immuno-correlate, fin dai primi minuti di vita? L'esposizione ai batteri alla nascita genera il processo di riconoscimento immunitario, aiutando il corpo a distinguere un amico da un nemico. Una poca conoscenza di questa distinzione indebolisce il sistema immunitario e la sua capacità di determinare il bene e il male, predisponendo a problemi di salute come ad esempio infiammazione cronica, autoimmunità, allergie e malattie croniche (20). Secondo uno studio condotto su topi femmina selezionati per partorire con taglio cesareo o naturale, è stato dimostrato che le differenze nella microflora intestinale della prole tra gruppi di parto scompare con l'età (4). Tuttavia, nel tempo le disuguaglianze del sistema immunitario dei due gruppi è stata determinata dalla presenza di livelli inferiori di cellule T-regolatore nei topi con cesareo, rispetto a quelli nati naturalmente. Considerato che le cellule T-regolatore sono importanti nel riconoscimento degli antigeni, questi dati mostrano come nei primi anni di vita le esposizioni possono influenzare la funzione immunitaria, e questo può avere importanti implicazioni nella presenza di certe malattie durante tutto il ciclo di vita. Confrontando il parto naturale con il parto cesareo, le malattie atopiche sembrano sorgere con maggior frequenza nei nati con il parto cesareo (19). Le nascite da parto cesareo sono anche state associate ad un significativo aumento della frequenza di asma e sensibilità nei confronti degli allergeni alimentari (6, 16). I nati con parto cesareo hanno significativamente maggiori probabilità di essere colpiti dalla celiachia e di ricoverati in ospedale per la gastroenterite (7). In aggiunta a queste condizioni, nell’analizzare le diverse variabili, l'aumento del diabete mellito di tipo 1 sembra seguire questa tendenza, che una meta-analisi ha rilevato con un incremento del 19% nel DM1 nei parti cesarei (5).


Interventi

Cosa fare? La ricerca riguardante la complessa relazione tra la microflora gastrointestinale del neonato e l’insorgenza della malattia successivamente è ancora in fase di studio. Mentre non esistono attualmente strategie convenzionali riconosciute per confutare le evidenti differenze tra il parto naturale e quello cesareo, esistono alcune cure relativamente semplici e in via di perfezionamento che potrebbero rappresentare il futuro della cura delle malattie infantili sorte dopo un parto cesareo. Il trattamento probiotico con specie batteriche applicabili può essere una strategia semplice da implementare in caso di parto cesareo. L'efficacia dell’utilizzo di probiotici sulla microbica gastrointestinale e il sistema immunitario sono stati dimostrati dal test di prevenzione Swansea Baby-Allergy (1). Questa ricerca ha utilizzato uno studio randomizzato in doppio cieco e ricerca controllata con placebo, condotta per valutare gli effetti della somministrazione di probiotici come prevenzione delle allergie nei bambini di oltre 6 mesi e fin dopo i 2 anni. Alle donne in stato di gravidanza (36 settimane di gestazione) fu somministrato un probiotico giornaliero in capsula contenente dieci miliardi di CFU di Lactobacillo salivari, Lactobacillo paracasei, Bifidobacterium animalis subsp. lactis e Bifidobacterium bifidum, oppure un placebo. Dopo la nascita i loro bambini iniziarono ad assumere quotidianamente l’integrazione probiotica fino al 6* mese di età. La risposta allergica, come dimostrato dalla ipersensibilità della pelle, è stata valutata a 6 mesi e 2 anni di età. In confronto al gruppo placebo, bambini partecipanti al gruppo dei probiotici ha sperimentato un 57% di riduzione della sensibilità cutanea, dimostrando come i probiotici influiscano positivamente sulla microflora intestinale e sullo sviluppo del sistema immunitario. Come in precedenza accennato, l'allattamento al seno è anche un metodo efficace per supportare i microbi intestinale sani mentre colonizza l’intestino del neonato con nutrienti benefici e supporta lo sviluppo di un sistema immunitario sano (17, 21). L’evitare inutili antibiotici nonché ridurre al minimo le esposizioni ambientali può inoltre limitare la colonizzazione dei batteri patogeni (18). Sono in fase di sviluppo ulteriori studi sull’esposizione del neonato alla flora batterica materna. La ricerca, attualmente, sta sperimentando l’uso di tamponi vaginali per "seminare" i lattanti nati con parto cesareo. La procedura utilizza un tampone di garza esposto alla vagina materna prima del parto cesareo, che poi viene utilizzato per tamponare il bambino dalla testa ai piedi, incoraggiando l'esposizione a questi batteri benefici (2, 22). Le ricerche preliminari per quanto riguarda questo metodo dimostrano che i microbi vaginali possono essere parzialmente ripristinati alla nascita in neonati nati con parto cesareo. tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per stabilirne l’efficacia a lungo termine, ma attualmente le associazioni mediche convenzionali non sostengono tale procedura (10, 13). Man mano che la nuova ricerca dimostra l’incidenza della flora intestinale sullo stato di salute attuale e futuro del neonato, è auspicabile che si attuino le strategie volte a sviluppare una sana flora gastrointestinale, contribuendo a ridurre le problematiche di salute future di coloro che non possono scegliere con quale metodo nascere.

Al momento di lasciare l'ospedale sono forniti ai genitori una pletora di informazioni relative al bagnetto, alimentazione e cure generali di questo nuovo fagottino di gioia. Quando si tratta di differenze di flora gastrointestinale tra parto cesareo e parto naturale, tuttavia, le informazioni relative alle conseguenze a lungo termine per la salute associate al parto cesareo sono difficili da ottenere. Ciò che sappiamo è che lo sviluppo del sistema immunitario di questi piccoli nati partecipanti sono influenzati dai batteri con cui entrano in contatto alla nascita, e questo contatto è influenzato dalla modalità del parto. La ricerca sta iniziando a correlare l’esposizione nei primi anni di vita allo sviluppo delle condizioni di salute, come ad esempio quelle legate al sistema immunitario, e fornire strategie volte a ridurre queste differenze che possono aiutare il neonato verso lo sviluppo di condizioni ottimali di salute anche prima di aver imparato a camminare.