Salta al contenuto principale

La felicità - La massima forma di salute

Italiano

La felicità - La massima forma di salute
by: Janet McKenzie, BSN, MBS, ND

Summit Natural Health Centre
5133 Dundas Street West
Etobicoke, Ontario, M9A 1C1
www.summitnaturalhealth.ca



La felicità - La massima forma di salute




Introduzione

Thomas Jefferson un tempo affermò: "La nostra più grande felicità non dipende dalla condizione di vita in cui il caso ci ha posto, ma è sempre il risultato di una buona coscienza, una buona salute, un'occupazione e libertà in tutte le nostre attività". In tempi più recenti, il Dalai Lama ha descritto la felicità come "la massima forma di salute", e Leigh Hunt ha dichiarato che "Il fondamento di ogni felicità è la salute". Nel corso della storia salute e felicità sono state intrinsecamente connesse nella saggezza popolare e nei valori comuni, ma la connessione si ferma qui? La branca della scienza che studia gli effetti della felicità sulla salute, e viceversa, è stata denominata "Psicologia positiva", ed è stata definita così da uno dei suoi ideatori, Martin Seligman: "Lo scopo della Psicologia Positiva è di catalizzare un cambiamento nella psicologia in modo che, accanto allo studio di 'come riparare al peggio nella vita', ci sia spazio anche per le ricerche su come accrescere il benessere psicofisico ed essere più felici e ottimisti." [1]

La resilienza psicologica è la capacità di utilizzare le emozioni positive per affrontare e superare gli eventi negativi (2). La psicologia positiva osserva gli effetti della resilienza psicologica sulla salute ed esamina la possibilità di coltivarla. La resilienza è stata identificata per la prima volta come un fattore che influenza la salute da Norman Garmezy nel 1973 (3). Egli esaminò gli individui che si ammalavano in contrapposizione a quelli in salute per capire il motivo di tale differenza. Lo studio rivelò i fattori che aumentano il rischio o che sono protettivi e gli permise di sviluppare, insieme a Sandra Streitman, gli strumenti per promuovere lo sviluppo della resilienza (4). Lo studio della resilienza è fiorito durante gli anni 80, divenendo un argomento importante di sviluppo e investigazione teorica. I ricercatori hanno osservato quali sono i fattori che rendono le persone resilienti (5), a dispetto di condizioni avverse quali abbandono e abuso (6), eventi di vita disastrosi (7), o povertà (8). Gli studi recenti esplorano la rilevanza della resilienza in condizioni diverse, come lo stress da lavoro (9) e sopravvivere a uno tsunami (10). Le ricerche in corso nel campo della psicologia positiva sembrano dare ragione al vecchio Tom Jefferson: la felicità e la salute si influenzano a vicenda e non dipendono semplicemente dalle condizioni di vita.


La resilienza La resilienza

Abbiamo esaminato l'idea che salute e felicità siano connesse, e osservato come la ricerca ha rivelato la natura di questa connessione attraverso gli studi condotti nel campo della psicologia positiva.

La psicologia positiva esamina gli effetti della resilienza psicologica, la capacità di utilizzare le emozioni positive per affrontare e superare gli eventi negativi (11), sulla salute e i mezzi attraverso i quali può essere coltivata.

Si ritiene che una persona sia resiliente se dimostra una o più delle seguenti condizioni:

  • risultati migliori del previsto nonostante un alto livello di rischio [10]
  • la capacità di affrontare lo stress ,[11]
  • recupero da traumi ,[12] and
  • la capacità di utilizzare l'esperienza guadagnata nel corso di sfide personali per migliorare la gestione delle difficoltà future .[13]

Pare inoltre che le persone resilienti abbiano una maggiore probabilità di essere felici. Per "felicità" in questo contesto si intende l'esperienza regolare di emozioni positive come la gioia, la contentezza, l'impegno e l'orgoglio (16). Sebbene ci siano delle variazioni a seconda dei gruppi di età, è emerso che la felicità è correlata alla resilienza (17). Ciò che sembra emergere dalla ricerca è la nozione per cui la felicità e la salute si influenzano a vicenda per mezzo della qualità della resilienza. Ciò suggerisce che una persona malata ma felice possa migliorare la propria salute utilizzando le emozioni positive per sviluppare resilienza nei confronti della malattia (si immagini qualcuno che con un atteggiamento positivo riesce a combattere il cancro), mentre una persona in salute ma infelice, potrebbe fare lo stesso utilizzando la propria salute per accrescere le capacità psicologiche che promuovono la felicità (si immagini un atleta che supera il trauma di una violenza sessuale avvenuta durante l'infanzia).

Studi hanno rilevato che le persone resilienti hanno almeno alcuni di questi attributi (18-20)[16-18]

  • comportamenti efficaci e salutari in risposta allo stress;
  • buone capacità di problem solving;
  • capacità e volontà di cercare aiuto;
  • la convinzione che si possano gestire le proprie emozioni e affrontarle;
  • supporto sociale e la sensazione di essere in contatto con gli altri, ad esempio famiglia o amici;
  • disponibilità a raccontare traumi o problemi agli altri;
  • spiritualità;
  • sentirsi sopravvissuti e non vittime;
  • disponibilità ad aiutare gli altri;
  • la capacità di attribuire un significato positivo al trauma


Medicina mente-corpo Medicina mente-corpo

Gli studi sulla natura della resilienza nel campo della psicologia positiva hanno avuto grande rilevanza per l'applicazione nell'area della medicina "mente-corpo", così come per specifiche condizioni. È stato dimostrato che l'utilizzo di strategie "mente-corpo", come ad esempio innescare una risposta di rilassamento, aiuta a costruire la resilienza e ha un impatto positivo su condizioni come la depressione (21), l'ansia (22), la disfunzione cronica dell'articolazione temperomandibolare (23), l'artrite (24), l'asma (25), e la salute generale (26). In una rassegna delle ricerche sulle pratiche mente-corpo nelle scuole pubbliche americane, risalente al 2012, è emerso che gli interventi mente-corpo aumentano la resilienza insieme a una serie di altri indicatori di durezza psicologica (27). Anche in assenza di strumenti formali di intervento, tuttavia, avere un affettività positiva sembra generare di per sé un impatto significativo sulla propria salute personale. In altre parole, una disposizione felice può contribuire ad un buono stato di salute. Questa scoperta è stata sostanziata da diverse ricerche su persone affette dalle condizioni più disparate, come malattie cardiache (28), malattie polmonari (29), Parkinson (30), AIDS (31), e sclerosi multipla .[29]

È chiaro quindi che "il fattore felicità" ha un effetto reale sulla salute, ma come funziona? Nel 2009 Andrew Steptoe e il suo team hanno scoperto che gli effetti sull'incremento della salute derivanti dall'affettività positiva e dalla resilienza psicologica sono il risultato della loro abilità ad agire come antidoti per lo stress, minimizzando quindi l'impatto dell'ormone dello stress, il cortisolo (33). Più recentemente, si è suggerito che avere una disposizione felice e resiliente bilancia gli effetti negativi del cortisolo aumentando l'attività di diversi neutrotrasmettitori, tra i quali, ad esempio, il DHEA, l'ormone della crescita, il fattore di crescita insulino-simile (34). Un riassunto semplicistico della ricerca potrebbe invece essere: "Essere felici riduce lo stress cambiando la chimica del corpo". Anche se può sembrare ovvio, è però importante ricordare che alla base dello sviluppo di trattamenti efficaci per molte malattie c'è la compresione degli aspetti più piccoli di queste attività chimiche, al di là della prescrizione "Don't worry, be happy".


Conclusioni Conclusioni

L'organizzazione mondiale per la sanità ammette che la felicità ha un effetto dimostrabile sulla salute (35), e spero che anche voi siate ora convinti che essere felici offre sostenziali benefici per la salute. Credo che sia bello per chi di voi vede sempre il bicchiere mezzo pieno sapere che i nostri atteggiamenti mentali sono un sostegno per la salute, ma cosa accade se si ha una disposizione cupa di natura? A quanto pare si può imparare ad essere felici. Possiamo "catturare" le emozioni dagli altri (36), o imparare a regolare le nostre emozioni da soli (37). Se rivediamo l'elenco degli attributi che sostengono la resilienza, è chiaro che alcuni di essi coinvolgono comportamenti che possono essere appresi o sviluppati (38-40):

  • comportamenti efficaci e salutari in risposta allo stress
  • buone capacità di problem solving
  • capacità e volontà di cercare aiuto
  • disponibilità a raccontare traumi o problemi agli altri
  • sentirsi sopravvissuti e non vittime
  • disponibilità ad aiutare gli altri

Se pensate di aver bisogno di affinare la vostra capacità di essere felici, di seguito troverete alcuni suggerimenti:

Abraham Lincoln affermò che "le persone sono felici tanto quanto si mettono in mente di esserlo." Scegliete di essere felici per il bene della vostra salute.