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Bulimia - Le Fasi del Recupero e un Approccio Naturopatico

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Bulimia - Le Fasi del Recupero e un Approccio Naturopatico

by Dr. Christina Bjorndal, ND

Natural Terrain Naturopathic Clinic
200-6650 177th St NW
Edmonton, AB
T5T 4J5

(587) 521-3595 naturalterrain.com
Bulimia - Le Fasi del Recupero e un Approccio Naturopatico – Dr. Christina Bjorndal

Introduction

Per molti i disturbi legati all’alimentazione hanno inizio in modo leggero: con un commento riguardo al peso da parte di un coetaneo o con l’osservare un genitore che lotta con l’immagine del proprio corpo. Qualsiasi sia la causa, non ci vuole molto perché ci si perda completamente

È da un punto di vista tanto personale quanto professionale che scrivo questo articolo. Dopo i trent’anni ho dato una svolta alla mia carriera diventando medico naturopata perché ero stufa e stanca di essere stanca e stufa, e volevo aiutare la gente a guarire da alcune delle problematiche connesse alla salute che io stessa avevo incontrato, usando la naturopatia. Precedentemente avevo lavorato nelle relazioni finanziarie di un CEO e mi erano stati diagnosticati diversi disturbi di salute: depressione (inclusi diversi tentativi di suicidio), ansia, attacchi di panico, cancro (melanoma maligno) e pressione sanguigna alta. Alla radice di molti di quei problemi di salute si celava un segreto: la bulimia.

Come con la maggior parte delle dipendenze, il primo passo per la guarigione è ammettere che si ha un problema e che si è pronti a ricevere aiuto. Ma questa ammissione non giunge senza la condivisione di batoste lungo la strada della ripresa. Spesso ci sono sconfitte, disperazione, battute d’arresto e cadute dal carro. Ad ogni modo la completa direzione della ripresa è andare avanti. In qualità di medici naturopati, ci sforziamo sempre di immaginare quale sia la vera causa del disturbo (“turbamento”): con l’idea che se LO riusciamo a determinare, allora possiamo rimediare al problema. La sfida è che il problema è spesso multi-fattoriale e quindi richiede una soluzione che sia molteplice. In molti casi dobbiamo addirittura arrivare a guardare nell’utero per accertate la salute del bioma dell’intestino e come questo si generi o, cosa più importante, come possa non generarsi se siamo nati con un cesareo. L’importanza dell’affrontare il caso con un approccio altamente qualitativo è stata sottolineata in articoli precedenti di questa rivista, e voglio ribadirne l’importanza.

I disturbi alimentari possono avere inizio “innocentemente” come il mio e poi costituire una buona fetta della vita di una persona arrivando a diventare il sintomo di un problema più grosso. La maggior parte dei disturbi alimentari iniziano con la pubertà ed è importante farsi delle domande riguardo all’uso di medicine: specifici antibiotici per il trattamento dell’acne, come anche la pillola anticoncezionale, possono avere un certo effetto sul peso. Questi medicinali possono contribuire ai disturbi alimentari durante gli anni dell’adolescenza. Inoltre la maggior parte dei disturbi alimentari sono una patologia co-ossessiva – ed è sempre importante determinare quale sia la radice della patologia – come per esempio depressione, ansia, stress, mancanza di autostima, squilibrio ormonale, ecc. Aggiungerei che in molti casi la bulimia è un ramo, e noi non vogliamo andare a caccia di rami nella cura: vogliamo affrontare le radici.


OBIETTIVI E FASI DEL TRATTAMENTO:

Ci sono tre “macro” sistemi nel corpo che necessitano di assestamento quando si cura la bulimia: neurotrasmettitori, il sistema neuroendocrino e gli organi di disintossicazione. La maggior parte dei pazienti mostrano disequilibri in tutte e tre queste aree. I neurotrasmettitori primari implicati includono serotonina, GABA, dopamina, norepinefrina, epinefrina e glutammato. In termini di ormoni bisogna riferirsi a cortisolo, progesterone, estrogeno e ormoni della tiroide.

Nel mio studio insegno ai pazienti i “pilastri della salute”: dieta, sonno, esercizio, riconoscimento/gestione dello stress, processi di pensiero, emozioni/reazioni, ambiente, spiritualità e amore di sé stessi (vedi Diagramma 1). Offro sempre loro la fede e la speranza che staranno meglio. Affermo che succederà, dato che quando i pazienti arrivano da me il sistema medico ha offerto loro tutt’altro che speranza.

Copyright – Dr. Christina Bjorndal

Dieta: tutto ciò che entra nel nostro corpo informa il nostro corpo. L’obiettivo della cura è stabilizzare il livello di zucchero nel sangue, mangiare cibi ricchi di nutrienti e privi di zuccheri e ristabilire la salute dell’indice glicemico. Non raccomando sensibilità al cibo e diete per eliminazione. Preferisco un approccio ortomolecolare all’integramento e i nutrienti chiave cui mi rivolgo sono: amminoacidi essenziali (per esempio triptofano), acidi grassi essenziali, disequilibri minerali (di solito citrato di zinco, bisglicinato di magnesio, calcio), tutte le vitamine B con enfasi sulle vie del metilatone nel corpo, come anche supporto aggiuntivo per ansia e depressione usando formulazioni botaniche di adaptogeni. Dato che la bulimia risulta in un disturbo nell’equilibrio della flora dell’intestino, sono comuni i problemi digestivi come costipazione, bruciore di stomaco, gas, gonfiore, disequilibri elettrolitici e problemi ai denti. Quindi la chiave è la reinoculazione di probiotici. Altri problemi di salute a lungo termine possono risultare dalla bulimia, e tra questi il mal di testa cronico, osteoporosi e irregolarità nel ciclo mestruale, come amenorrea, dismenorrea, mestruazioni irregolari e problemi legati alla fertilità.

Copyright – Dr. Christina Bjorndal

Sonno: il sonno è critico per la riparazione, ripresa e guarigione di mente e corpo. La maggior parte dei pazienti ha un sonno al di sotto del livello ottimale. È importantissimo che quest’area sia sistemata e sostenuta a dovere nel migliore dei modi.

Esercizio: per lo più l’esercizio fisico è considerato una buona cosa. La sfida con la bulimia è che l’esercizio può essere usato come meccanismo di compensazione per controllare gli eccessi, soprattutto dopo l’interruzione dei rigetti indotti. Se devo suggerire qualcosa nei passi iniziali della cura, incoraggio un leggero esercizio di tipo Yin, come yoga, Tai chi, qigong o camminare.

Gestione dello Stress e Processi di pensiero mentale: nel mio studio questo è il mio cruccio nel mio lavoro con i pazienti. Per molti lo stress è ciò che sta alla base di un’alimentazione inconscia, eccessiva ed emotiva. Utilizzo aspetti di quattro forme di terapia: Consapevolezza, concentrazione sulla Compassione, terapia comportamentale Cognitiva e psicoterapia della Gestalt. Insegno ai pazienti come riconoscere l’ “ondata emotiva” quando inizia a sorgere nel loro corpo fisico e lavoro sul rafforzamento della loro abilità di trattenersi dall’agire sulle loro emozioni rilassando il respiro. Una parte critica del lavoro con i pazienti è insegnare loro a osservare le loro menti e scoprire pensieri/convinzioni di fondo inutili. Molti di noi sono inconsciamente guidati dalle nostre menti subconscie e riprogrammando credenze fallaci possiamo cambiare le nostre vite.

Emozioni/reazioni: nella mia personale guarigione, il gestire “ferite” passate è stata una grossa componente del mio viaggio di ripresa. All’età di vent’anni mi è stata diagnosticata una prevalente patologia mentale. Sentivo pesantemente lo stigma e la vergogna di quest’etichetta e di conseguenza mi sentivo ostracizzata. Le tecniche di counseling citate sopra vengono utilizzate per aiutare i pazienti a capire le loro emozioni e come essi si comportano e reagiscono nel mondo. E cosa più importante, come possono cambiare questi comportamenti.

Ambiente: questo viene affrontato da due punti di vista. Per prima cosa, l’ambiente nel quale cresciamo crea una profonda traccia psicologica. Questa viene affrontata non per biasimo, ma per capire come noi potremmo essere “programmati” e per scoprire le convinzioni di fondo che potrebbero non esserci di aiuto. Con la consapevolezza delle credenze fallaci, possiamo modificare il nostro comportamento futuro. In definitiva tutto quello che possiamo fare riguardo al passato è cambiare la nostra relazione con esso nel momento presente. Il secondo aspetto dell’ambiente è la qualità dell’aria, del cibo e dell’acqua che consumiamo. Per molti è utile considerare i metalli pesanti e i livelli di tossine ambientali.

Bulimia - Steps in Recovery and A Naturopathic Approach – Dr. Christina Bjorndal

Spiritualità: lo spirito in voi è la vostra forma di vita. È mia personale convinzione che un collegamento con lo spirito, qualsiasi sia la pratica da voi scelta, sia critico e vitale per guarire voi stessi e l’attuale stato del pianeta.

Amore per se stessi: chiedo a ogni paziente di darmi una stima dell’amore che provano per loro stessi su una scala da 1 a 10, dove 10 è il punteggio più alto. Finora in pratica nessuno si è valutato 10/10. Ho la sensazione che questa sia l’area più importante per valutare e affrontare i pazienti ed è il motivo per cui l’ho posizionata come tassello fondamentale nel mio diagramma (vedi diagramma 1). I pazienti devono valutare il loro valore per poter eseguire i cambiamenti che sono necessari per guarire dalla bulimia. I pazienti devono imparare ad amare se stessi e permettere che questa sia la chiave che guida la loro guarigione.

Quanto detto sopra non è per niente una lista completa. Ci sono molte altre risorse che possono essere raccomandate e suggerite, come per esempio:

  • Il ricovero in centri di cura può essere richiesto a seconda della gravità del caso. Comportatevi di conseguenza

  • Terapisti: la psicoterapia della Gestalt o la terapia comportamentale-Cognitiva. Il libro che utilizzo nella pratica clinica è Mind over Mood di Christine Padesky.

  • Risorse di: Geneen Roth, Dr. Christianne Northrup, Jennie Schaeffer

  • 12 gruppi di livello, come per esempio gli Eccessivi Mangiatori Anonimi

Recovery Bulimia - Steps in Recovery and A Naturopathic Approach – Dr. Christina Bjorndal

La guarigione è un continuum che sembra andare in questo modo: i pazienti smettono di ‘svuotarsi’, ma si abbuffano ancora. Per compensare il troppo mangiare, i pazienti potrebbero iniziare a fare troppo esercizio. Alla fine, quando riconoscono questa cosa, smetteranno di abbuffarsi e svilupperanno una relazione salutare con l’esercizio. Potrebbe essere necessario un incidente o un evento particolare nella loro vita (divorzio) per costringerli a svegliarsi sul serio. Dovete fare attenzione che il suggerimento di mangiare sano non sia portato all’estremo dove si sviluppa una ortoressia, che è quando i pazienti diventano fissati o ossessionati dal mangiare in modo salutare.[1]

Spesso gli individui con disturbi alimentari sono riluttanti a cercare una cura. Molte volte è un membro della famiglia a chiamare l’ufficio per avere consiglio. Ricordate che ogni caso è unico. Le mie raccomandazioni per i membri della famiglia sono di:

  • Capire che il vostro amato potrebbe porre resistenza all’aiuto. Non prendetela sul personale e continuate a tentare di indurlo a farsi aiutare. Riconoscete che molta gente con disturbi alimentari rifiuta di accettare la diagnosi (ma deve pur sempre convivere con i sintomi).

  • Se sospettate che il vostro caro abbia un problema non diagnosticato, rivolgetevi a un gruppo di supporto nella vostra zona e parlatene con un professionista. Il prossimo passo sarà chiedere al vostro caro di andare a fare un controllo. Siate insistenti se incontrate resistenza. All’inizio una persona può avere paura di riconoscere che ha un problema, e può essere allo stesso modo gratificante accettare aiuto.

  • Riconoscete che non potete controllare il vostro amato. A volte avrete bisogno di dare di più, e a volte di dare di meno, a seconda di come la persona stia trattando la sua malattia. Ricordate di essere gentili con voi stessi e di ricaricarvi quotidianamente (per esempio con yoga, andando a camminare, preparandovi un pasto salutare, facendo un bagno caldo, facendovi fare un massaggio, ecc.) In definitiva siete una guida per un viaggio del vostro caro, ma la vita resta sempre la sua.

Infine, il primo passo di un nuovo cammino è sempre il più difficile da fare. Fatene uno piccolo, e sarete sorpresi che, per tempo, vi troverete a correre lungo la via della guarigione. Ricordate che potrebbero esserci dei buchi lungo la strada e potreste avere la sensazione che la via sia lunga e lenta a volte. Fidatevi del processo di guarigione, siate pazienti e ci arriverete. Non ci sono soluzioni di rapida riparazione per una patologia multi-fattoriali. Ciascuno deve trovare il proprio punto di equilibrio: nel peso, con lo stress e nella vita. Non paragonatevi agli altri. Fidatevi del vostro personale intuito e dei poteri di guarigione connessi che avete a portata di mano mentre allo stesso tempo lavorate con esperti professionisti. La maggior parte degli esseri umani ha dipendenze, problemi e cose da superare, imparare o sistemare: la vita è navigare tra le onde della nostra esistenza. È veramente un viaggio, non una destinazione. Per la maggior parte della mia vita ho pensato alla destinazione, ignorando il tragitto. Ora sto imparando a godermi il viaggio tanto quanto apprezzo la destinazione.

Bio: Christina Bjorndal, B.Comm, ND, graduated from UBC in 1990 with Bachelor of Commerce Degree with honours. She was Valedictorian of her graduated class. She completed her Doctorate in naturopathic medicine from CCNM in 2005. She is one of the only licensed NDs in Canada with an expertise in the treatment of mental illnesses such as depression, anxiety, bipolar disorders, eating disorders, ADD/ADHD, OCD and schizoaffective disorders. Having overcome many challenges in the sphere of mental health, Dr. Chris is especially exceptional about sharing her motivational speeches about how to overcome barriers in life and to encourage others to achieve their full potential. She is currently completing a book on mental health. www.drchrisbjorndal.com