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Acufene - Una panoramica naturale

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Acufene - Una panoramica naturale
by: Ashley Kowalski, HBSc, ND

Hampton Wellness Centre
1419 Carling Avenue Suite 209
Ottawa, ON K1Z 8N7

www.ashleykowalskind.com



Acufene - Una panoramica naturale




Introduzione: Di cosa si tratta?

L'acufene è un termine medico utilizzato per descrivere "un suono continuo nelle orecchie". L'acufene è definito come la percezione conscia di una sensazione uditiva in assenza di uno stimolo esterno. L'acufene è un sintomo piuttosto comune che può essere abbastanza persistente e quindi compromettere le attività quotidiane e la qualità della vita. Il grado di disabilità può, tuttavia, variare da una persona all'altra. Per esempio, alcuni notano la presenza dell’acufene solo in una stanza tranquilla, mentre altri possono avere difficoltà su base giornaliera a causa della gravità della condizione. L'acufene può presentarsi a seconda degli individui come sibilo, sfrigolio e / o ronzio. In casi più complessi, gli individui colpiti riferiscono di sentire anche voci e musica. È importante consultare un medico professionista per ulteriori accertamenti nel caso le allucinazioni uditive siano costituite da musica e/ o voci, poiché è probabile che si debba affrontare una condizione più seria [1].

L'acufene può essere soggettivo o oggettivo, di natura pulsante o ritmica. L'acufene soggettivo si riferisce a sensazioni o stimoli di cui non può essere identificata la fonte (assenza di una stimolazione acustica esterna). La maggio parte dei casi riportati sono soggettivi. L'intensità dell'acufene soggettivo può essere valutato tramite la scala VAS (visual analogue scale) o una scala numerica (numeric rating scale). Siamo invece in presenza di acufene oggettivo quando può essere identificata la fonte esterna. Si utilizzano metodi di confronto o mascheramento per quantificare l'acufene in modo oggettivo. Il confronto viene realizzato facendo sentire diversi toni al paziente e chiedendogli quale frequenza e intensità corrisponde di più all'acufene. Il mascheramento, che comporta la stima del livello minimo di rumore necessario per mascherare l'acufene, è invece più affidabile per valutarne il volume .[2]

L'acufene pulsante indica un andamento ritmico simile a quello del battito cardiaco (3). Questo tipo di acufene va e viene come pulsazioni, suggerendo un probabile mioclono dei muscoli dell'orecchio medio o un'origine vascolare. D'altra parte, l'acufene può essere costante o intermittente in base a diversi fattori. Può essere localizzato a un orecchio solo, entrambe le orecchie, oppure viene descritto come proveniente da dentro la testa (1). Il grado di percezione dell'acufene viaria a seconda dell'individuo: esiste una scarsa correlazione tra l'intensità dell'acufene (nella misura determinata dalle tecniche di confronto o di mascheramento) e il fastidio che crea. Questa scoperta suggerisce che anche fattori addizionali come l'emozione e l'attenzione sono importanti per determinare la qualità della vita .[2]


Epidemiologia

Studi rivelano che l'acufene ha una prevalenza del 10-15% della popolazione adulta (1), con una prevalenza maggiore tra gli uomini. La ragione della maggiore prevalenza tra gli uomini potrebbe essere dovuta alla maggiore prevalenza della perdita di udito, spesso causata da fattori associati all’occupazione (4). D'altra parte, l'acufene sembra diventare sempre più prevalente e problematico nei gruppi di età avanzata (1), con un picco del 14,3% tra i 60 e i 69 anni d'età (6). L'acufene altera la qualità della vita di circa l'1% della popolazione generale (2). Nel 10-20% della popolazione non è possibile risalire alla causa dell'acufene e perciò viene definito "idiopatico" [3].


Fattori di rischio Fattori di rischio

L'esposizione prolungata a significativi livelli di rumore costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo dell'acufene. Altri fattori di rischio includono: perdita dell'udito, tappo di cerume, farmaci ototossici, lesioni alla testa, ansia e depressione. Il fattore di rischio primario è la perdita dell'udito: le persone che riferiscono alti livelli di esposizione a rumore sia occupazionale che ricreativo hanno infatti una maggiore probabilità di sviluppare acufene (1). Diversi fattori di rischio sono sotto indagine, ad esempio: obesità; fumo; consumo d'alcol; problemi all'articolazione temporomandibolare; patologia del tratto cervicale (5); storia di artrite e ipertensione. Alcuni studi suggeriscono anche la possibilità di una predisposizione genetica. L'acufene può essere anche un sintomo di diverse malattie otologiche, come la sindrome di Ménière, l'otosclerosi, e il neuroma acustico [1].


Patofisiologia Patofisiologia

L'acufene un tempo veniva considerato come una malattia dell'orecchio interno. Tuttavia, si è rivelata la necessità di ulteriori indagini dopo che i pazienti erano stati sottoposti a resezione del nervo acustico e l'acufene non era cessato. Da allora si ritiene che è il sistema nervoso centrale ad essere responsabile in ultimo della patofisiologia dell'acufene cronico. L'acufene è il risultato di una aumentata stimolazione in tutto il sistema uditivo centrale che si innesca come reazione di compensazione alla parziale perdita di udito sperimentata nella maggior parte dei casi (5). L'acufene può avere origine in qualsiasi punto del sistema uditivo e si pensa che i meccanismi che lo causano includano: cellule ciliate che emettono ripetutamente segnali o che subiscono distruzione/morte spontanea (nota anche come apoptosi); attività spontanea delle fibre nervose; iperattività dei nuclei uditivi del tronco cerebrale; e riduzione della normale attività soppressiva della corteccia uditiva centrale o dell'attività del nervo uditivo periferico (6). Una riduzione dell'inibizione e/o un aumento dell'eccitazione del sistema uditivo può portare a uno squilibrio che può causare iper-eccitabilità neurale in queste regioni che comporta la percezione dei suoni fantasma dell'acufene [2].

D'altra parte, la patofisiologia dell'acufene e della depressione sembrano coinvolgere meccanismi comuni. Studi neuroendocrini hanno rivelato la presenza di alterazioni nell'asse ipotalamo - ipofisi - surrene (HPA) nella depressione e nell'acufene. Queste scoperte suggeriscono che non è una casualità che chi è depresso può essere afflitto anche da acufene [7].


Diagnosi Diagnosi

Non esiste alcun esame oggettivo per la maggior parte delle manifestazioni dell’acufene. La diagnosi viene elaborata a partire da adeguati accertamenti che comprendono l' esame approfondito della storia medica e l'esecuzione di esami fisici pertinenti. L'esame fisico dovrebbe consistere nella valutazione dell'orecchio (specialmente il canale uditivo esterno e la membrana timpanica), dei nervi cranici, auscultazione (lungo il collo, l'area peri-auricolare, le orbite e il mastoide), compressione della vena giugulare, ed esame della perdita uditiva di tipo sensorineurale o conduttivo. Anche l'audiometria con timpanometria è utile, e per alcuni pazienti può essere necessario il neuroimaging o valutazione della funzione vestibolare [8].

L'acufene può essere classificato in base alla gravità dei sintomi sperimentati :[5]

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Grado 1: L'acufene è ben compensato; il paziente non ritiene di essere malato.
Grado 2: L'acufene si manifesta principalmente in ambienti tranquilli ed è fastidioso quando il paziente è stressato.
Grado 3: L'acufene causa problemi al paziente nella vita privata e a lavoro. Sorgono problemi emozionali, cognitivi e fisici.
Grado 4: L'acufene comporta scompensi completi nella vita privata del paziente e disabilità occupazionale.

Trattamento

Attualmente non esiste alcun trattamento in grado di curare l'acufene; tuttavia, i trattamenti sono orientati al miglioramento dei sintomi attaccando diversi meccanismi. Le terapie utilizzate più di frequente sono la stimolazione uditiva e la terapia cognitivo comportamentale, che mirano a migliorare l'assuefazione e la capacità di affrontare la condizione (2). Le seguenti terapie naturali possono fornire un sollievo sintomatico:

  • TreatmentL'estratto di Gingko Bilopa ha dimostrato di superiore al placebo nel trattamento dell'acufene. Il Gingko contiene flavonoidi bioattivi e terpeni con proprietà vasoattive e antiossidanti. Otto trial randomizzati, controllati con placebo sull'estratto standardizzato hanno mostrato la superiorità statisticamente significativa del trattamento rispetto al placebo. È stato osservato un cambiamento nel volume e nell'intensità dell'acufene, così come un cambiamento della severità generale[3]
  • La Niacina (somministrata per via endovenosa o orale)è un vasodilatatore e perciò si ritiene che possa normalizzare il flusso sanguigno nel labirinto e la pressione osmotica. La niacina è stata capace di diminuire l'altezza e la forza dell'acufene, in base alle valutazioni dei test audiologici [6]
  • La Vitamina B1 sembra avere un effetto stabilizzante sul sistema nervoso, in particolare modo sull'orecchio interno. Si ritiene che attraverso questo meccanico, la vitamina B1 possa offrire sollievo dall'acufene [6].
  • L'acido folico, like vitamin B1, might have a stabilizing effect upon the nervous system. There have been anecdotal reports that folic acid also relieves tinnitus.[6]
  • Sono stati misurati i livelli serici diVitamina B12 in pazienti affetti da acufene cronico e perdita d'udito indotta dal rumore. I livelli di B12 erano sostanzialmente inferiori in circa metà dei 113 pazienti che riportavano acufene e perdita d'udito indotta dal rumore. Sono stati notati miglioramenti dell'acufene e dei disturbi ad esso associati in seguito alla terapia sotitutiva con vitamina B12 .[6]
  • L'ipriflavone è un isoflavone sintetizzato dalla soia. In uno studio randomizzato che ha valutato gli effetti dell'ipriflavone in pazienti con acufene dovuto a otosclerosi, i pazienti hanno assunto o isoflavone o un placebo nel pre e post operatorio per tre mesi. Entrambi gli interventi sono stati utilizzati in associazione a stapedectomia. Nel periodo pre-operatorio, il 44% dei pazienti che aveva assunto l'ipriflavone ha riportato un'interruzione dell'acufene (e soltanto uno dei pazienti che hanno assunto placebo ha provaro sollievo). Nel post-operatorio, invece, tutti i pazienti che avevano assunto l'ipriflavone hanno sperimentato sollievo dai sintomi dell'acufene (e soltanto il 50% del gruppo placebo). Il meccanismo d'azione nei confronti dell'acufene in questo caso particolare è tutt’ora sconosciuto [6].

Conclusione

L'acufene cronico è un disturbo comune nella popolazione generale e alcuni pazienti soffrono di una grave compromissione della loro qualità di vita. L'acufene è difficile da trattare poiché ha diverse possibili cause e comorbidità; pertanto sono essenziali una storia completa del caso, un esame fisico e un esame diagnostico completo per una valutazione e un trattamento adeguati (5). Nessun trattamento di per sé può migliorare o curare l'acufene, perciò i metodi attualmente utilizzati mirano a migliorare i sintomi e la qualità della vita (6). È importante prenotare un appuntamento con un medico naturopata prima di sperimentare o sottoporsi a un trattamento con le terapie summenzionate. È necessario effettuare un accertamento completo prima di iniziare qualsiasi intervento. Un medico naturopata avrà a cuore che non ci siano interazioni potenzialmente dannose tra i medicinali e le terapie naturali.