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La glicina

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La glicina

Migliorare la qualità del sonno
By: Tamara Eriksen, ND

Tailor Made Wellness Clinic
200, 85 Cranford Way
Sherwood Park, AB T8H 0H9
www.tailormadewellness.com



Glycine and Sleep




Glicina e sonno

Dormire può diventare a volte una questione complicata! Le persone che riescono ad avere un sonno salutare e regolare penseranno che sia il più semplice di fenomeni fisiologici. Tuttavia, circa il 30% della popolazione soffre di insonnia (1), il che ha conseguenze reali e importanti sulla salute, oltre ad interessare la qualità di vita. Perfino i disturbi del sonno a breve termine sonno associati a problemi metabolici, insensibilità insulinica, scarso controllo dei livelli di zucchero nel sangue, aumento dell'indice di massa corporea (IMC), aumento del dolore e dei livelli di infiammazione, e perfino una maggiore mortalità (2). Inoltre, i disturbi del sonno patogeni possono essere un segno distintivo di disordini psichiatrici (3) o neurodegenerativi, o contribuire alla loro comparsa (4).

Se siete tra le migliaia di individui che soffrono di disturbi del sonno, forse siete consapevoli del fatto che la scienza non ha ancora una piena comprensione dei complicati rapporti che sussistono tra dieta, idratazione, salute fisica e mentale, contributori ambientali e la chimica del cervello connessa al sonno. Si tratta di un'area che al momento sta ricevendo considerevole attenzione nello studio scientifico e i cui risultati hanno implicazioni di vasta portata. Il ruolo della glicina nella regolazione del sonno ne è un esempio eccellente.

La glicina è un piccolo aminoacido non essenziale. È piuttosto diffusa nel tessuto muscolare e nella pelle e svolge un ruolo importante nella regolazione e nel sostegno di molti meccanismi critici. Se in precedenza veniva considerata biologicamente inerte, le inaspettate scoperte avvenute in uno studio che utilizzava la glicina come placebo per investigare la funzione di altri aminoacidi nel cervello hanno condotto ad uno studio sugli effetti della glicina sulla qualità e sui modelli del sonno.

La glicina subisce una diffusione passiva attraverso la barriera emato-encefalica e agisce primariamente sui ricettori NMDA (N-Metil-D-Aspartato) (5). Si ritiene che la sua azione sul recettore NMDA sia responsabile dell'inibizione dell'attività muscolare durante il sonno REM (rapid eye movement) e dell'abbassamento della temperatura corporea per facilitare il sonno (7,8,9). La somministrazione orale di glicina innalza anche i livelli di serotonina senza alterare quelli di dopamina (5), così da normalizzare i ritmi circadiani.

Oltre ad aiutare oggettivamente a normalizzare la fisiologia del sonno (9), la somministrazione di glicina per via orale migliora i sintomi soggettivi della privazione di sonno (11). Nei test eseguiti i soggetti riportano di aver avuto sonni più soddisfacenti e di aver diminuito la sonnolenza diurna e il deterioramento cognitivo (2,11).

Un pizzico di polvere di glicina sotto la lingua può dare sollievo immediato dal “vortice di pensieri” o dai troppi pensieri, un disturbo tra i pazienti insonni che contribuisce a rendere difficile prendere sonno (11). In effetti, l'assunzione orale di polvere di glicina al momento di coricarsi migliora tutti i sintomi della privazione di sonno, dalla stanchezza al mattino, all'affaticamento visivo e difficoltà di concentrazione, nonché la ricognizione mnemonica (12,13).

Questo aminoacido, dal sapore naturalmente dolce, è un integratore orale che può essere tranquillamente usato per un periodo prolungato. In dosi moderate l'integrazione di glicina può aiutare a normalizzare l'architettura del sonno e restaurare così la miriade di benefici che un sonno ristoratore e riposante apporta.


Glicina e salute mentale Glicina e salute mentale

La glicina, il più piccolo e semplice degli aminoacidi, era inizialmente ritenuto inerte nei suoi effetti fisiologici (6). Gli studi condotti negli ultimi hanno dimostrato però che questa piccola molecola è un portento! Abbiamo già discusso dell'impatto della glicina sulla normalizzazione del sonno attraverso la sua azione sui recettori NMDA (14,15,16,17). Mediante il medesimo meccanismo, l'integrazione orale di glicina aiuta a normalizzare la chimica del cervello nelle dipendenze e a prevenire le ricadute.

La glicina ha infatti un ruolo critico nella regolazione del consumo di etanolo (alcol) (15). È stato dimostrato ampiamente che un innalzamento delle concentrazioni di glicina nella giunzione di segnalazione tra i neuroni riduce l'assunzione di alcol (15) e inibisce l'uso di cocaina e anfetamine (16,17). Non è stato ancora ben compreso il meccanismo che guida tali effetti, ma l'evidenza suggerisce che l'aumento dei livelli di glicina attenua gli effetti delle anfetamine sul cervello (16).

Finora la medicina si è concentrata sul blocco degli effetti delle droghe per trattare e gestire la fisiologia delle dipendenze. Il fatto che la glicina aiuti ad attenuare sia gli effetti di droghe come l'alcol, la cocaina e le anfetamine, sia a ridurre lo stimolo al consumo di queste sostanze rappresenta una prospettiva eccitante. Così eccitante che, infatti, al momento si sta testando una serie di farmaci che modulino l'assorbimento di glicina, al fine di aumentare effettivamente la quantità di glicina a livello cerebrale nelle applicazioni terapeutiche (18). Le sperimentazioni sull'uomo non hanno ancora riportato risultati per quanto riguarda la maggior parte di questi farmaci, ma sappiamo che la semplice somministrazione di glicina per via orale può ottenere effetti simili (3)!

È possibile assumere glicina per via orale per ridurre lo stimolo al consumo di droghe e alcol (sia nelle dipendenze che negli usi moderati) (19), e ad aiutare a bloccarne gli effetti una volta consumate. Ma il potere della glicina non si ferma qui! L'integrazione di glicina per via orale può migliorare il training comportamentale per superare le dipendenze e prevenire le ricadute (training di estinzione) (16,20,21). Non è chiaro se questi miglioramenti siano connessi ad un migliore richiamo della memoria, tale che i tossicodipendenti in fase di recupero siano in grado di ricordare e impiegare le loro tecniche cognitivo-comportamentali (22). Quello che sappiamo per certo, però, è che i cambiamenti dei livelli di glicina nel cervello corrispondono ad un miglioramento dell'attenzione, della memoria, dell'impulsività, della memoria emotiva e di quella intellettuale (23). Sono tutti tratti che vengono colpiti negativamente dalla dipendenza, per cui un protocollo di trattamento con potenziali "effetti collaterali" che aiutino a normalizzare i cambiamenti comportamentali apre un mondo di possibilità.

Gli usi terapeutici della glicina nel trattamento delle dipendenze si spingono anche oltre. C'è evidenza che dosi integrative di glicina aiutino a ridurre la tossicità epatica derivante dal consumo cronico di alcol e accelerino la ripresa dai danni epatici indotti dall'alcol (24).

I rischi dell'integrazione di glicina per via orale, anche a livelli terapeutici, sono trascurabili. E quindi, per tante ragioni e applicazioni, questo piccolo aminoacido è una vera e propria bomba nei protocolli di recupero dalle dipendenze.


Salute cerebrale Salute cerebrale

La crescente mole di evidenza scientifica riguardo all'impatto dei livelli cerebrali di glicina non si ferma alle implicazioni del sonno e alle dipendenze, anche se già di per sé questi effetti rappresentano una promessa eccitante per le loro implicazioni terapeutiche e per il potenziale miglioramento della qualità di vita. Molti studi stanno osservando anche gli effetti dell'integrazione di glicina come parte di una gestione farmacologica della schizofrenia in grado di apportare benefici ai pazienti (25). A partire dalla fine degli anni 80, infatti, si è compreso che la terapia con glicina è utile nel trattamento dei sintomi negativi della schizofrenia, come ad esempio la depressione e la perdita di fluidità e flessibilità mentale (26). Recenti esperimenti in doppio cieco, controllati con placebo hanno supportato ampiamente le conclusioni sul fatto che l'assunzione di glicina per via orale, aggiunta ai protocolli farmacologici, migliori marcatamente i sintomi negativi, i problemi cognitivi e perfino i sintomi psicotici in alcuni casi (27,28,29,30).

Dal momento che i sintomi negativi della schizofrenia in genere hanno un impatto maggiore sulle attività del mondo reale e sulla malattia rispetto ai sintomi positivi, come la psicosi, aver scoperto che l'integrazione di glicina è in grado di migliorare questi devastanti sintomi è davvero significativo. Per di più, i benefici nei confronti dell'apprendimento e del recupero della memoria sembrano estendersi non solo alle applicazioni per la salute mentale e il recupero dalle dipendenze, ma anche a volontari sani (31).

Mentre le case farmaceutiche sviluppano farmaci in grado di imitare gli effetti dell'integrazione di glicina, si attesta un rinnovato interesse per il ruolo che la glicina può avere nella patologia schizofrenica. Attualmente si pensa che la compromissione del sistema dei recettori NMDA (stimolati dalla glicina) possa essere in realtà la causa e la patogenesi della schizofrenia (32,33).

Questa nuova comprensione degli effetti della glicina a livello cerebrale sfocia in altri disordini psichiatrici, umorali e cognitivi, che vanno dalla psicosi alla depressione passando per le malattie neurodegenerative come la malattia di Huntinton e il mordo di Alzheimer (32). Questa linea di ricerca ha permesso di comprendere meglio il modo in cui la glicina può apportare benefici nel trattamento e nella gestione dei danni cerebrali e degli ictus (33,34,35).

L'analisi della regolazione dei recettori NMDA e dell'equilibrio degli aminoacidi ha condotto a potenziali implicazioni in merito all'ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività) e all'autismo (34) e a una maggiore comprensione della neurochimica dei disturbi da stress post-traumatico e del Parkinson (35). Si tratta di implicazioni profonde e di vasta portata. Mentre alcuni studi in queste aree si concentrano sulla somministrazione diretta di glicina, si stanno compiendo numerosi sforzi verso target farmacologici in grado di inibire i recettori NMDA. L'integrazione di glicina per via orale potrebbe svolgere lo stesso compito in maniera efficace (5). Tuttavia, mentre per i farmaci si è da poco iniziato a stabilire un profilo di sicurezza, la somministrazione per via orale di glicina ha un profilo di sicurezza stabilito a dosi terapeutiche.

Man mano che la scienza medica continuerà ad esplorare i benefici terapeutici dell'integrazione di glicina, avremo modo di veder crescere la lista degli effetti vantaggiosi che l'aggiunta di questo aminoacido poco costoso apporta in molti protocolli terapeutici.


Effetti somatici e dosaggio Effetti somatici e dosaggio

Oltre alle applicazioni psichiatriche e neurochimiche dell'integrazione di glicina, recenti studi ci stanno portando a considerare l'uso di questo potente aminoacido anche per applicazioni somatiche. Si è già menzionato l'effetto epatoprotettore dell'integrazione di glicina nell'ambito dell'abuso cronico e acuto di alcol (36). Sì è anche accennato ai benefici nei confronti dei danni cerebrali traumatici e l'ictus (37,38). Questi dimostrano gli ulteriori effetti non psichiatrici della glicina su altri tessuti dell'organismo.

L'ischemia (assenza di afflusso di sangue) è una delle principali cause di morte nei traumi, negli interventi chirurgici e nei trapianti. La glicina riduce significativamente il danno e la perdita di tessuto in questi casi, sebbene il meccanismo non sia stato ancora pienamente compreso. Quello che è chiaro è che la glicina ha un'azione protettiva verso le cellule (39). Essa protegge dai danni della risposta infiammatoria, che si scatena nel momento in cui il flusso sanguigno ritorna alle aree ischemiche (danno da riperfusione) (39, 40). Tali effetti protettivi e antinfiammatori non si limitano però al danno ai tessuti dovuto all'ischemia. Infatti le proprietà antinfiammatorie della glicina hanno trovato applicazione nella prevenzione e nel trattamento di altre condizioni infiammatorie.

L'infiammazione rappresenta il meccanismo primario dell'artrite. Studi sugli animali indicano che l'integrazione di glicina per via orale può mitigare questo processo infiammatorio (5). E studi meccanicistici suggeriscono che questi effetti possiedono molteplici potenziali applicazioni anche negli esseri umani. (41,42). Condizioni come la colite ulcerosa (43), il dolore infiammatorio (44), la perdita di tessuto muscolare nel cancro (45), e perfino le infiammazioni che contribuiscono all'obesità (46,47,48) mostrano un miglioramento con l'assunzione di glicina.

Nonostante la presenza di una crescente mole di dati a sostegno dell'uso terapeutico di integratori di glicina, è importante però notare che per la maggior parte delle applicazioni non è stato ancora stabilito chiaramente un dosaggio appropriato. La Tabella 1 riporta il dosaggio stabilito:

Tabella 1 Dosaggio appropriato di glicina per via orale

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Tabella 1 Dosaggio appropriato di glicina per via orale
Indicazione Dose Commento
Sonno 3 g al giorno, al momento di coricarsi Aiuta a normalizzare l'architettura del sonno.
Migliora i sintomi diurni della privazione di sonno.
Gestisce i “vortici di pensieri” che causano ritardo nell'addormentarsi.
Schizofrenia 15-60 mg al giorno Migliora i sintomi negativi come la depressione e il deterioramento cognitivo.
Parte di un protocollo polifarmacologico. Da utilizzare solo sotto la guida di professionisti qualificati.
Trattamento della dipendenza da cocaina 2-12 g al giorno Aiuta a normalizzare la neurochimica per ridurre l'uso di droghe (effetti a breve termine).
Migliora il richiamo e la risposta della memoria al training cognitivo-comportamentale nel recupero dalle dipendenze.


La sicurezza dell'integrazione di glicina è stata stabilita chiaramente. I chirurghi utilizzano abitualmente una soluzione nutritiva a base di glicina durante le procedure, fornendo dosi relativamente alte di glicina senza alcun effetto negativo. Test clinici hanno indagato l'assunzione orale di glicina nell'uomo in maniera piuttosto completa, sostenendo che dosi orali di 31 g/giorno (48) e 50 g/giorno (5) somministrate per un periodo prolungato non provocano alcuna ripercussione negativa. Anche studi a breve termine su dosi di 200 mg/kg al giorno per via endovenosa non hanno riportato alcuna ripercussione negativa. Anche se sono necessari ulteriori studi per comprendere in maniera completa l'intera portata e il potenziale della glicina ad uso terapeutico, la mole di evidenza scientifica restituisce sicuramente una prospettiva eccitante.