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Il morbo di Alzheimer

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Il morbo di Alzheimer
Approcci naturali

By: Philip Rouchotas MSc, ND
Bolton Naturopathic Clinic
64 King St W, Bolton, ON L7E1C7
www.boltonnaturopathic.ca
info@boltonnaturopathic.ca


Alzheimer’s disease


Il morbo di Alzheimer è una malattia cerebrale progressiva che provoca una lenta perdita della memoria e causa problemi nel pensare. Con il progredire della degenerazione, la malattia può comportare l'incapacità di svolgere anche i compiti più semplici. I sintomi in genere cominciano ad apparire dopo i 60 anni d'età. L'Alzheimer è considerato la causa più comune di demenza, ossia la perdita del funzionamento cognitivo e in parte di quello comportamentale (1). Gli scienziati e i ricercatori credono che il processo della malattia comporti la deposizione di placche in tutto il cervello. Queste placche impediscono quindi ai neuroni di funzionare normalmente, finché i neuroni infine muoiono. L'Alzheimer viene di solito diagnosticato sulla base della storia clinica e sull'osservazione del comportamento. Possono essere utilizzati alcuni strumenti di imaging, come una TAC o una RM, tuttavia essi potrebbero essere utili soltanto nelle fasi più avanzate della malattia. Il National Institute of Neurological and Communicate Disorders and Stroke e la Alzheimer's Association hanno stabilito i criteri per diagnosticare l'Alzheimer aggiornandoli nel 2007 (2). Tali criteri includono la presenza di deficit cognitivi e una sospetta sindrome di demenza, confermata da test neuropsicologici. Sono otto le aree tipicamente colpite dall'Alzheimer ed esse includono: memoria, linguaggio, percezione, attenzione, abilità costruttive, orientamento, problem solving e abilità funzionali.

Attualmente, i trattamenti primari per l'Alzheimer mirano a minimizzare o stabilizzare i sintomi, ma i farmaci disponibili non sono capaci di modificare la progressiva perdita delle cellule cerebrali. Le medicine disponibili agiscono aumentando la quantità di acetilcolina nel cervello. Ciò comporta un modesto miglioramento dei sintomi cognitivi, come la memoria. Tuttavia, esistono effetti collaterali. Questi ultimi includono: diarrea, vertigini, sonnolenza, stanchezza eccessiva, nausea e vomito (3). Ci sono anche una serie di condizioni di salute che impediscono alla radice a determinate persone di assumere questi medicinali. Per tali ragioni, vale la pena prendere in considerazione alcune modifiche allo stile di vita, vitamine naturali, integratori e opzioni fitoterapiche di cui si potrebbe fare uso. Di solito queste soluzioni sono dotate di un eccellente profilo di sicurezza ed effetti collaterali minimi. Alcune delle opzioni fitoterapiche di cui discuteremo sono il Ginkgo biloba e la Bacopa monnieri. Esamineremo anche alcuni comportamenti sicuri riguardanti lo stile di vita come l'aromaterapia e la musicoterapia. Indipendementemente dall'approccio utilizzato, è sempre consigliabile che sia un operatore sanitario qualificato come un medico naturopata, idealmente coadiuvato dal vostro medico curante, a gestire le vostre cure.


Herbal Treatments Fitoterapia

Il primo trattamento fitoterapico di cui discuteremo è il Ginkgo biloba (nome latino). Si tratta di un'erba utilizzata da millenni in ambito medico. Una considerevole quantità di evidenza scientifica supporta l'uso del Ginkgo per il trattamento del morbo di Alzheimer (4). Uno studio ha utilizzato un estratto di Ginkgo specifico e lo ha testato in pazienti ambulatoriali affetti da demenza di Alzheimer e altri tipi di demenza. Sono stati inclusi 216 pazienti e randomizzati a 24 settimane di trattamento, ricevendo una dose quotidiana di Gingkgo o placebo. Gli effetti sono stati valutati alla fine della sperimentazione sulla base di tre strumenti di valutazione validati separati. Si è scoperto che quelli che assumevano Gingko rispondevano positivamente e che esso era anche ben tollerato (5). Tuttavia, molti degli studi condotti hanno utilizzato metodi di scarsa qualità, sono di piccole dimensioni e probabilmente hanno risentito di bias di pubblicazione (dove vengono pubblicati solo i risultati positivi). Sperimentazioni più recenti hanno mostrato risultanti inconsistenti, rendendo il Ginkgo un po' imprevedibile e inconsistente in termini di beneficio atteso per una persona affetta da Alzheimer. Nell'esaminare la sicurezza dell'integrazione di

L'altro importante trattamento a base di erbe da esaminare è la Bacopa monnieri. L'estratto delle foglie di Bacopa è utilizzato nella pratica medica indiana ed ampiamente impiegato per migliorare la memoria, alleviare il dolore e curare l'epilessia. È stato anche utilizzato per migliorare la cognizione e per i suoi effetti protettivi sul cervello. La farmacologia della Bacoca mostra effetti antiossidanti e cellulo-protettivi. C'è anche chi suggerisce che possa operare in modo simile ai farmaci per l'Alzheimer, prevenendo la distruzione dell'acetilcolina nel cervello. Infine essa potrebbe anche aumentate il flusso sanguigno al cervello.

In un recente studio sugli animali che ha esaminato gli effetti della Bacopa, gli animali hanno ricevuto un estratto alcolico di Bacopa e sono stati testati su un test di memoria spaziale. I risultati hanno mostrato che quelli che avevano assunto la Bacopa avevano avuto una prestazione migliore nel test di memoria spaziale e avevano perso meno neuroni nell'intervallo di tempo (7). Purtroppo mancano trial sugli esseri umani ben condotti che abbiano testato specificamente gli effetti della Bacoca sul morbo di Alzheimer, ma diversi trial hanno suggerito che essa migliora la cognizione degli esseri umani misurata in termini di performance nel richiamo mnemonico libero.


Aromatherapy and Music Therapy Aromaterapia e musicoterapia

L'aromaterapia consiste nell'impiego di oli essenziali derivati da piante a scopi terapeutici. Uno studio clinico ha esaminato l'uso di olio essenziale di melissa per ridurre l'agitazione severa nella demenza. L’olio è stato applicato al viso e alle braccia dei pazienti due volte al giorno e paragonato a farmaci attivi e placebo (8). L'agitazione è stata misurata attraverso strumenti di valutazione validati. Uno è la Pittsburgh Agitation Scale (il che significa che i valutatori hanno osservato i pazienti), mentre altri strumenti includevano un inventario neuropsichiatrico. I pazienti sono stati seguiti per dodici settimane e poi valutati. Si è scoperto che i pazienti registravano punteggi migliori e cioè che l'agitazione era diminuita. Per cautela nell'interpretazione dei risultati, bisogna però osservare che è emerso che tatto e interazione potrebbero avere contribuito ai benefici, visto che anche gli altri gruppi testati sono migliorati. Un altro studio sull'aromaterapia ha fatto uso di melissa, arancio dolce, o olio essenziale di tea tree, ma non ha mostrato alcun beneficio. È quindi possibile che l'aromaterapia possa essere utile per ridurre soprattutto l'ansia nei pazienti di Alzheimer e che quindi possa essere utile solo per specifici individui.

La musica ha dimostrato di migliorare la qualità di vita sia delle persone in salute sia di quelle affette da condizioni mediche. A volte si tratta di ascoltare musica, ma può anche comprendere l'esecuzione musicale, con o senza un musicoterapeuta. In persone affette da Alzheimer, è emerso che la musicoterapia riduce l'aggressività e il comportamento agitato, migliora l'umore e la cooperazione nelle attività quotidiane (9). In questo studio i partecipanti utilizzavano un interruttore per attivare periodi di stimolazione musicale. Ciò poteva essere svolto attivamente, oppure, in altre sessioni, veniva predisposto passivamente. Entrambe le disposizioni hanno mostrato un aumento degli indici di partecipazione positiva del paziente. Le valutazioni sociali hanno invece favorito in un questionario la disposizione attiva. Un altro studio ha tentato di evocare memorie autobiografiche in pazienti affetti da Alzheimer attraverso la riproduzione di una varietà di suoni (10). Questi ultimi comprendevano musica allegra, triste, priva di emozione, rumore ambientale in un bar, e nessun suono. I risultati hanno mostrato che la musica emozionante, specialmente la musica triste per quanto riguarda i ricordi remoti, era la più efficace nel richiamare esperienze autobiografiche. Il fattore che evoca la memoria non è la musica in sé, ma piuttosto l'emozione associata ad essa.


Integrating Various Therapies Integrazione di diverse terapie

Come abbiamo discusso, il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza. La malattia si sviluppa in maniera diversa in ogni persona e può essere difficile identificarla nelle prime fasi. Il sintomo più comune è la difficoltà nel ricordare eventi recenti. Con il progredire della condizione, sono molti i sintomi potenziali ma tra quelli cui prestare attenzione ci sono: confusione, irritabilità, problemi d'umore e perdita di memoria. I farmaci disponibili generalmente agiscono aumentando la quantità di acetilcolina nel cervello. Ciò comporta un modesto miglioramento dei sintomi cognitivi, come la memoria. Tuttavia, molti farmaci possiedono una lunga lista di potenziali effetti collaterali. Anche al meglio delle loro possibilità, le opzioni farmaceutiche rallentano soltanto la progressione della malattia o aiutano a ridurne i sintomi. Le terapie naturali possono essere piuttosto utili in alcuni pazienti e solitamente possiedono profili di sicurezza migliori. Abbiamo costatato che l'evidenza sul Gingko è mista, ma ci sono studi che mostrano effetti positivi misurati per mezzo di strumenti di valutazione validati. Il Ginkgo è anche estremamente ben tollerato. La Bacopa è stata la seconda erba che abbiamo esaminato. In India è utilizzata per migliorare la memoria, alleviare il dolore e curare l'epilessia. La Bacopa è un antiossidante e protegge le cellule cerebrali. Nei test ha dimostrato di migliorare la cognizione e la memoria negli esseri umani, ma nessun trial è stato condotto specificamente sui pazienti affetti da Alzheimer. La Bacopa ha però mostrato di possedere specifici benefici in studi sugli animali ed è ben tollerata.

Abbiamo poi esaminato l'aromaterapia, con il suo impiego di oli essenziali provenienti da diverse piante, come la melissa. L'evidenza suggerisce che l'aromaterapia è in grado di ridurre l'agitazione severa nella demenza. Si è anche suggerito che l'aromaterapia possa diminuire i sintomi dell'ansia. Abbiamo infine esaminato la musicoterapia. In persone affette da Alzheimer è emerso che la musicoterapia riduce l'aggressività e il comportamento agitato, migliora l'umore e la cooperazione nelle attività quotidiane. Alcuni tipi di musica possono anche aiutare direttamente il richiamo della memoria suscitando emozioni specifiche. La maggior parte delle terapie che abbiamo discusso possono essere utilizzate da sole o in congiunzione con le medicine convenzionali. Esistono poi altri approcci naturali con evidenza supportata qui non trattati che potrebbero essere presi in considerazione, come ad esempio l'agopuntura. Indipendentemente dall'approccio utilizzato, è sempre raccomandabile affidare le proprie cure a un medico qualificato come un medico naturopata, idealmente coadiuvato dal vostro medico curante.