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Trauma cerebrale - Un'analisi delle concussioni

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Trauma cerebrale - Un'analisi delle concussioni

by: Heidi Fritz, MA, ND

Bolton Naturopathic Clinic
64 King St W, Bolton, Ontario L7E 1C7

www.boltonnaturopathic.ca
info@boltonnaturopathicclinic.ca



Trauma cerebrale - Un'analisi delle concussioni




Introduzione

Le commozioni sono la forma più comune di trauma cranico. Migliaia di giovani sotto i 19 anni vengono trattati ogni anno nei pronto soccorso ospedalieri per commozioni dovute a sport o altre attività di piacere. Le commozioni sono causate per la maggior parte da un colpo al capo, inclusi incidenti d'auto o in bicicletta, o cadute. Gli effetti delle commozioni sono di solito temporanei, ma possono includere sintomi fastidiosi come mal di testa, problemi di concentrazione, smemoratezza e possono anche avere un impatto sull'equilibrio e la coordinazione [1]. Una commozione può anche causare problemi alla vista e perfino la perdita di coscienza. Nei bambini i sintomi possono essere leggermente differenti e comprendere irritabilità e scontrosità, pianto eccessivo e cambiamenti delle abitudini alimentari e del sonno.

Le commozioni hanno molte possibili complicazioni che possono avere un impatto negativo sulla qualità della vita. Per esempio, le persone che hanno avuto una commozione hanno un maggior rischio di sviluppare epilessia entro i primi cinque anni dal trauma. Subire più traumi cranici ha un effetto cumulativo che può avere un impatto sul corretto funzionamento dell'organismo. È infatti possibile che si verifichi qualcosa noto come "sindrome post-commozionale", che descrive sintomi quali mal di testa, vertigini e difficoltà nel pensare. Abbiamo già esaminato in precedenza la sindrome postcommozionale in un altro articolo. Essa può durare alcuni giorni dopo la commozione, ma per alcuni può protrarsi per settimane o mesi. Subire una seconda commozione prima che i sintomi della prima siano risolti potrebbe essere estremamente pericoloso e causare rigonfiamento cerebrale.

Nel presente articolo esamineremo le procedure diagnostiche per le commozioni, che comprendono la storia medica, l'esame fisico e possibili esami di imaging. Esamineremo le raccomandazioni convenzionali in termini di gestione e discuteremo alcuni dei trattamenti naturali che possono aiutare a migliorare i sintomi e ridurre il tempo necessario per una completa risoluzione. Si può inoltre ricorrere a trattamenti naturali per aiutare a prevenire futuri traumi cerebrali. In particolare, sembra che siano i trattamenti antinfiammatori e gli antiossidanti ad avere maggiore evidenza a sostegno del loro utilizzo. Direttamente dopo l'incidente iniziale può quindi essere particolarmente utile avvalersi di un team di medici e seguire le raccomandazioni fornite.


Diagnostica Diagnostica

Ci sono diversi tipi di commozione. Il loro grado varia da lieve a severo (grado 1 a 3) in base ad un numero di fattori che includono i sintomi presenti. Per esempio, se c'è perdita di memoria e mancanza di equilibrio, potrebbe trattarsi di una commozione più severa. Le commozioni più lievi hanno sintomi che durano solo fino a 15 minuti [1], mentre nelle commozioni severe l’individuo perde coscienza.

Un medico è in grado di valutare i segni e i sintomi del paziente. Il medico potrebbe fare diverse domande sulla natura del trauma ed eseguire un esame neurologico. Verranno testate cose quali vista, udito e riflessi. Per testare la memoria e la concentrazione, esistono esami standard capaci di valutare la capacità di ricordare parole o immagini. Un medico potrebbe anche proporre di eseguire degli esami di imaging, specialmente in presenza di sintomi che destano preoccupazione, come ad esempio vomito ripetuto. L’esame standard per valutare il cervello subito dopo un trauma è la TAC che può essere eseguita in ospedale. Tra i potenziali esami che potrebbero risultare utili ci sono poi le radiografie o la risonanza magnetica. La risonanza magnetica, in particolare, potrebbe identificare un eventuale sanguinamento a livello cerebrale, e potrebbe quindi essere utile per aiutare a individuare e prevenire le complicazione più serie [2].

È raccomandabile che il paziente rimanga sotto osservazione durante la notte (sia in ospedale sia in casa) per assicurare che i sintomi non peggiorino. Se il paziente è un bambino, solitamente si consiglia ai genitori di svegliarli a intervalli per assicurarsi che siano capaci di svegliarsi normalmente. In seguito al trauma iniziale, è probabile che vengano eseguiti dei test di follow-up per accertare che sia avvenuto un pieno recupero della funzione cerebrale. Gli stessi esami e test possono essere ripetuti per vedere se si presentano delle differenze nel tempo.


Trattamenti convenzionali Trattamenti convenzionali

Il riposo è il modo migliore per permettere al cervello di riprendersi [1]. Ciò comprende un riposo sia fisico sia mentale. In particolare gli atleti non dovrebbero ritornare a giocare o a praticare attività sostenuta mentre i sintomi della commozione sono ancora presenti. È infatti necessario prendersi del tempo libero per aiutare il cervello a rimettersi. In termini di riposo mentale, ciò significa prendere una pausa da attività che richiedono ragionamento e concentrazione, come videogame, televisione, o computer. In presenza di mal di testa, è possibile utilizzare degli antidolorifici (come il Tylenol ad esempio). Di solito non è consigliabile l’uso di ibuprofene e aspirina in quanto questi farmaci potrebbero aumentare il rischio di sanguinamento e quini i rischi che ne conseguono.

Oltre a riposo e pause da attività impegnative, il consiglio è quello di prevenire che si ripetano altre commozioni. Dato che commozioni ripetute possono avere effetti cumulativi (tra cui danni cerebrali e disabilità a lungo termine), non è opportuno ritornare alle normali attività fino a quando i sintomi non si sono risolti. Possono essere adottate delle misure preventive, come ad esempio indossare dei dispositivi di protezione quando si praticano sport o attività di piacere. Si consiglia quindi di indossare un casco o un copricapo quando si va in bici o si pratica scii o snowboard. Alla guida, può essere utile invece utilizzare la cintura di sicurezza per prevenire traumi. Infine, fare esercizio fisico con regolarità (specialmente se il paziente è più avanti con gli anni) può essere utile a rafforzare i muscoli delle gambe e migliorare l'equilibrio, riducendo in tal modo il rischio di cadute e future commozioni.

Uno studio che ha sintetizzato l'evidenza sulla prognosi dopo commozione da sport ha scoperto che sembra esserci maggiore probabilità di un ritardo nel recupero in chi ha una storia di precedente commozione e in chi ha sofferto di un maggior numero di sintomi post-commozione per periodi più lunghi[3]. Sebbene quest'ultima rappresenti una delle evidenze più recenti su quest’argomento, non è ancora sufficiente per creare delle linee guida che indichino esattamente quando gli atleti possano tornare a giocare. Di conseguenza, molti medici suggeriscono di aspettare fino a quando tutti i sintomi non si siano risolti, anche se ciò comporta tempi molto lunghi.


Trattamenti naturopatici Trattamenti naturopatici

Se adottiamo una prospettiva naturopatica, possiamo prendere in considerazione diverse terapie aggiuntive o complementari. Raccomandazioni come riposare e prendersi una pausa da attività impegnative sono sempre valide, ma alcuni integratori possono essere in grado di accelerare il processo di guarigione o aiutare ad alleviare il dolore.

Per aiutare a ridurre l'infiammazione e ottimizzare l'alimentazione, si possono utilizzare gli acidi EPA e DHA (acidi grassi omega 3) (4). Anche se si raccomanda spesso una regolare dose giornaliera di acidi grassi omega 3 per la salute generale, dosi più alte sono giustificabili in coloro che hanno avuto traumi cerebrali per cercare di ottimizzarne l'azione antinfiammatoria. Altri integratori, come la curcumina, hanno dimostrato poi di aiutare a migliorare i livelli energetici delle cellule nervose (5). La curcumina ha anche una potente azione antinfiammatoria per cui potrebbe essere in grado di aiutare a prevenire il sanguinamento cerebrale. È possibile assumere integratori di antiossidanti per aiutare a prevenire i danni causati dagli squilibri dei neurotrasmettitori, che si verificano spesso in seguito a una commozione. Tra questi potrebbero rientrare il tè verde, il resveratrolo, l'acido alfa-lipoico e la vitamina E. è interessante notare che molti di questi trattamenti sono consigliati anche per aiutare a prevenire la demenza (6). Il ragionamento alla base è che lo stress ossidativo è direttamente coinvolto nella citotossicità del peptide ß-amiloide e gli antiossidanti possono svolgere un'azione protettiva. Per esempio, la vitamina E possiede proprietà antiossidanti e idrorepellenti che le permettono di essere il principale antiossidante presente nelle membrane biologiche. La vitamina E può prevenire la perossidazione lipidica, la formazione di carbonili e indurre la modulazione intracellulare dei meccanismi di segnalazione cellulare In altre parole, il danno vascolare che si produrrebbe può essere ridotto o prevenuto con la vitamina E [6].

I medici naturopati hanno accesso a una serie di altre modalità di trattamento che possono aiutare a ridurre il dolore, qualora fosse presente. Per esempio, è possibile ricorrere all'osteopatia craniale e alle manipolazioni spinali nelle concussioni più lievi per aiutare ad assicurare il corretto allineamento delle ossa e delle articolazioni. L’uso dell’agopuntura può essere utile ad allentare la tensione muscolare che si può verificare come parte dei meccanismi di compensazione dell'organismo. L'idroterapia è invece un'opzione terapeutica che può aiutare a migliorare la circolazione e a spostare i prodotti di scarto del trauma fuori dal cervello e a portare nutrienti freschi laddove ce n’è maggior bisogno. Dato che i trattamenti naturopatici sono personalizzati, è possibile affrontare qualsiasi sintomo sia presente. Per esempio, in presenza di mal di testa, possono essere utili anche i trattamenti naturopatici per il mal di testa.

Per riassumere, le commozioni sono estremamente comuni e variano da lievi a severe. Il medico porrà molte domande ed eseguirà numerosi esami per scoprire con esattezza ciò che sta avvenendo. Le raccomandazioni principali includono riposo e pause da ogni attività. Si può ricorrere a farmaci che aiutino ad alleviare il dolore a patto che questi non aumentino il rischio di sanguinamento. I pazienti devono essere monitorati attentamente subito dopo l'infortunio per accertare che non ci siano nuovi sintomi e che gli altri stiano migliorando. Agli approcci tradizionali possono essere aggiunti trattamenti naturopatici per aiutare ad accelerare i tempi di recupero e aiutare a prevenire i danni futuri.