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Cosmeceutici per l'iperpigmentazione - Prospettive in Naturopatia

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Anche se avvolto dal dibattito, e talvolta difeso, l'uso dell'aerografia nelle foto provenienti dal mondo del marketing per la cura della pelle e la bellezza ci dice una cosa: la nostra società ha un desiderio di uniformità nell'aspetto della pelle.  Fortunatamente, sempre più foto mostranti la bellezza del viso sono state scattate au-naturel, con una regolazione post-scatto minima.  Tuttavia, rimane l'interesse nel raggiungere quel tono uniforme della pelle, anche se richiediamo più onestà dalle nostre immagini di bellezza commerciali.  Il mondo dell'Estetica Naturopatica ha molto da offrire nella gestione di varie forme di problemi di pigmentazione, dai vari cosmeceutici di attualità, alle considerazioni chiave sullo stile di vita.  Il nostro focus in questo articolo si concentrerà su come questi fattori svolgono un ruolo nel mitigare le comuni preoccupazioni legate all'iperpigmentazione, come il melasma, l'iperpigmentazione post-infiammatoria, le "macchie dell'età", la pelle "screziata" e la generale irregolarità del tono della pelle.  

 

Una breve revisione...

 

L'incremento della pigmentazione cutanea (iperpigmentazione) rappresenta, generalmente, delle alterazioni nei processi biochimici che controllano la produzione e il posizionamento del pigmento cutaneo (melanina) nelle cellule cutanee.  Questa condizione può essere rappresentata da un aumento dei melanociti (cellule nella pelle che producono melanina); dalla produzione di melanosomi ("goccioline" contenenti melanina trasferite dal melanocita alle cellule della pelle); dalla sintesi della melanina stessa; e dall'aumento del numero di melanociti o dei loro "bracci" dendritici, che si intrecciano tra le cellule della pelle.  Ci sono una varietà di cause mediche comuni e rare dell'iperpigmentazione, pertanto si raccomanda sempre di confermare la diagnosi di qualsiasi problema della pigmentazione con il proprio dermatologo locale o

Hyperpigmentation

operatore sanitario specializzato nella cura della pelle.  Il nostro interesse e la nostra attenzione ricadranno su alcune delle cause più comuni dell'iperpigmentazione, con una breve rassegna di ciascuna di seguito:

à Melasma: È caratterizzato da una o più aree di ipermelanosi circoscritte, tipicamente con macchie cutanee simmetriche di colore marrone o marrone chiaro.  Si verifica più frequentemente sul viso, ma può essere presente anche sulle braccia.  Colpisce le donne più degli uomini e tende a svilupparsi e progredire lentamente.  È più comune, e può persistere più a lungo, nei soggetti con fototipi Fitzpatrick più alti, come le popolazioni ispaniche, orientali, asiatiche, africane e mediorientaliI fattori esacerbanti includono alterazioni ormonali (ad es. gravidanza, uso di contraccettivi orali), esposizione alla luce ultravioletta (UV) e calore [1].

à Iperpigmentazione post-infiammatoria (PIH): Rappresenta un'iperpigmentazione acquisita, che coinvolge aree di pregressa infiammazione cutanea.  Si manifesta sotto forma di macchie asintomatiche/aree di decolorazione della pelle che variano nel colore dal marrone chiaro a scuro, fino al grigio-blu o al grigio-marrone, a seconda di quanto in profondità nella pelle si deposita la melanina.  Tra i fattori scatenanti infiammatori più comuni vi è l'acne.  Tuttavia, la PIH può verificarsi anche dopo un contatto allergico e reazioni irritanti; reazioni farmacologiche che colpiscono la pelle; traumi, come ustioni e sfregamenti; nonché dopo procedure cosmetiche (ad es. peeling chimici, laser/fototerapia, iniezioni o reazione cutanea/irritazione da preparati topici).  L'iperpigmentazione si sviluppa e appare nelle aree di infiammazione una volta che il rossore/gonfiore iniziale si riduce (ad es. intorno al punto dove in precedenza vi era un brufolo di acne).  La PIH colpisce tutti i tipi di pelle e sia le donne che gli uomini allo stesso modo, ma, come il melasma, è più evidente, e più duratura, nei fototipi Fitzpatrick più alti (toni della pelle più scuri) [1].

Hyperpigmentation

à Lentiggini solari ("macchie dell'età", "lentigo senilis"):  Si presentano sotto forma di piccole aree della pelle ben delimitate, da piatte a leggermente rialzate, con un colore che va dal marrone chiaro al marrone scuro o addirittura al nero.  Spesso rotonde o ovali, possono variare di diametro da 3 mm a 2 cm e diventare confluenti.  Tipicamente, si verificano con l'aumento dell'età e l'esposizione al sole, infatti più della metà di coloro con età superiore ai 64 anni avrà almeno una lentiggine solare, con la maggior parte di questi soggetti che ne ha più di una.  La pelle esposta al sole, come il dorso delle mani, gli avambracci e il viso, sono le aree più comunemente colpite [2,3] 

 

Cosmeceutici per l'iperpigmentazione

Sono disponibili diversi prodotti topici, da utilizzare come mezzo per migliorare e gestire l'aspetto di varie forme di iperpigmentazione, insieme ad altri benefici per l'aspetto della pelle. Gli stessi sono collettivamente, e opportunamente, noti come cosmeceutici.  Negli scaffali dei negozi, questi prodotti sono spesso indicati come ingredienti o prodotti "schiarenti per la pelle".  In generale, i prodotti cosmeceutici per l'iperpigmentazione possono schiarire la pelle (ridurne la pigmentazione) attraverso vari mezzi. Questi ultimi includono l'interferenza della sintesi della melanina, l'inibizione del trasferimento della melanina nelle cellule cutanee, nonché l'accelerazione dell'esfoliazione delle cellule cutanee contenenti melanina più vicine alla superficie cutanea [4].  Esamineremo ora alcuni dei più comuni e ben studiati principi attivi cosmeceutici (ingredienti) utilizzati per l'iperpigmentazione.  Molto spesso, i produttori di cosmeceutici combinano questi principi attivi insieme in una formula progettata per il beneficio della schiaritura della pelle.  Si raccomanda che le informazioni qui raccomandate vengano discusse prima di tutto con l'operatore sanitario locale (dermatologo) per confermare la loro adeguatezza nel proprio caso.  

Il cosmeceutico più importante: la crema solare!

La tentazione può essere di presumere automaticamente e acquistare prodotti schiarenti per la pella per la gestione dell'iperpigmentazione.  Tuttavia, se c'è una cosa da tenere a mente nelle parole di questo articolo è che la protezione dalla luce ultravioletta del sole è fondamentale nella propria ricerca per ridurre le preoccupazioni legate alla pigmentazione.  Questo fattore va sottolineato abbondantemente, data la sua connessione diretta con la persistenza e il peggioramento dell'iperpigmentazione attraverso il suo ruolo nell'attivare i melanociti e promuovere la deposizione di melanina nella pelle.  Ciò significa un uso regolare della protezione solare, sì, anche nei mesi invernali, fino alle misure di protezione solare attraverso l'abbigliamento e l'evitamento del sole quando possibile.  L'uso della crema solare tutto l'anno e la riduzione dell'esposizione al sole possono richiedere un controllo periodico dei livelli di vitamina D attraverso il proprio medico o medico naturopata, ed è pertanto bene discuterne con loro.  In questo modo, dal punto di vista del prodotto topico, si potrebbe pensare alle creme solari come un cosmeceutico primario per il controllo dell'iperpigmentazione.

 

Il cosmeceutico gold-standard, efficace, ma potenzialmente difettoso

L'idrochinone è di gran lunga la principale terapia topica utilizzata nella gestione dell'iperpigmentazione.  È disponibile sia da banco, sia con dosaggi superiori, sotto prescrizione. Quando soggetto a prescrizione, è spesso combinato con forme topiche di un retinoide (derivato della vitamina A) e steroide [5].  L'idrochinone è un potente inibitore dell'enzima tirosinasi, essenziale per la conversione chimica e la via attraverso cui si forma la melanina.  Il dibattito, tuttavia, e quindi la menzione al fatto che sia "potenzialmente difettoso" di cui sopra, riguarda i potenziali effetti collaterali dell'idrochinone.  Questi ultimi includono irritazioni cutanee/dermatiti; una rara reazione pigmentaria, nota come Ocronosi esogena; e probabilmente di maggiore preoccupazione è la correlazione di studi sugli animali che suggeriscono effetti di tossicità cellulare e mutagenicità.  Il vero grado e l'impatto di queste preoccupazioni è discutibile, tuttavia, è stato sufficiente per alcuni paesi e aree, come il Giappone e l'Unione europea, per imporre restrizioni e/o divieti per quanto riguarda la sua inclusione nei prodotti schiarenti per la pelle [4,6]Da questo, il risultato ha portato alla ricerca di ulteriori alternative, più sicure, per la schiaritura della pelle, ed è di questo che occuperemo tra poco.       

La ricerca di alternative più sicure ci porta a...

Ci sono numerosi composti che sono stati esplorati per il loro ruolo nell'offrire benefici schiarenti per la pelle, evitando alcune delle preoccupazioni associate con l'idrochinone.  In generale, la maggior parte di questi principi "attivi" schiarenti per la pelle offrono deboli effetti di depigmentazione da soli, ma sono amplificati se combinati insieme come parte di una formula.  Alcuni dei principi attivi più comuni, che si possono incontrare nel mercato della schiaritura della pelle, includono: 

à Vitamina C e derivati:  Grazie alla sua capacità di interferire con la creazione di melanina, la vitamina C si è dimostrata efficace nel ridurre i problemi di iperpigmentazione, come il melasma e l'iperpigmentazione post-infiammatoria.  Questo effetto sembra estendersi alla vitamina C in molte delle sue forme chimiche.  Dall'acido ascorbico puro, alle

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varianti progettate per offrire una migliore stabilità chimica e tollerabilità sulla pelle, come il fosfato ascorbico di magnesio (MAP) e il fosfato ascorbico di sodio (SAP).  I soggetti con una pelle più sensibile possono avere bisogno di considerare l'uso di derivati meglio tollerati, come questi [7,8].

à Estratto di liquirizia:  Divenuti rapidamente uno dei più popolari principi attivi cosmeceutici per la depigmentazione, gli estratti della pianta di liquirizia hanno mostrato benefici in alcuni piccoli studi sull'uomo per la pigmentazione indotta da melasma e raggi ultravioletti [7].   Si ritiene che i composti provenienti dalla liquirizia, come i flavonoidi glabridina e liquiritina, inibiscano la tirosinasi e disperdano la melanina.  L'estratto può inoltre fornire effetti anti-infiammatori e antiossidanti, riducendo anche l'arrossamento cutaneo indotto dai raggi UV.  È risultato ben tollerato, senza alcuna tossicità cellulare nota [7].

à Derivati della vitamina A (retinoidi): Uno dei motivi per cui i retinoidi sono un prodotto così popolare è il loro l'effetto schiarente della pelle, in aggiunta ai vari benefici visti per la cute, come la riduzione di linee sottili e rughe, tra gli altri. Gran parte della ricerca proviene da forme di retinoidi soggette a prescrizione; tuttavia, le forme da banco, come retinolo, retinil palmitato e persino idrossipinacolone retinoato, si stanno rivelando efficaci, anche se in misura minore rispetto ai retinoidi sotto prescrizione.  Detto questo, i retinoidi da banco sono generalmente risultati meglio tollerati rispetto, ancora una volta, alle loro controparti soggette a prescrizione.  I metodi con cui i retinoidi aiutano a ridurre l'eccesso di pigmentazione includono un'inibizione dell'enzima tirosinasi; un ridotto trasferimento di melanina nelle cellule cutanee; e un potenziamento del turnover cutaneo (strato superiore) [6, 9].  I prodotti contenenti retinoidi non sono consigliati durante la gravidanza o l'allattamento.

à Estratto di soia non fermentato: L'estratto di latte di soia fresco/non fermentato contiene le proteine inibitore della tripsina di soia (STI) e inibitore Bowmann-Birk (BBI).  Insieme, questi ultimi agiscono per bloccare la capacità della melanina di essere trasferita dal melanocita (cellula produttrice di pigmenti) al cheratinocita (cellula cutanea).  La fermentazione della soia renderebbe queste proteine inattive [6, 10].

à Derivati della vitamina B3 (niacinamide e miristil nicotinato):  Proprio come le proteine di soia appena discusse, anche i derivati della vitamina B3, come il niacinamide e possibilmente il miristil nicotinato, agiscono per inibire il trasferimento della melanina dai melanociti ai cheratinociti.  Sono ben tollerati e la loro applicazione topica offre molteplici benefici simultanei per la salute della pelle.  Tali benefici includono il supporto alla barriera cutanea e idratazione; effetti anti-infiammatori/anti-arrossamento del viso; e la gestione dell'acne attraverso il controllo della produzione di olio (un grande beneficio, mentre aiuta a limitare la PIH derivata dall'acne).  Combinazioni popolari di niacinamide e miristil nicotinato nei prodotti cosmeceutici includono: acido ialuronico; N-acetilglucosammina, retinolo e ceramidi [11, 12,13]

à Idrossiacidi:  Generalmente uno dei principi attivi più popolari presenti nei prodotti schiarenti della pelle sono gli idrossiacidi, compresi gli alfa-idrossiacidi (AHA), come l'acido glicolico e lattico, e i poli-idrossiacidi (PHA) e bionici, come il gluconolattone e l'acido lattobionico.  In generale, gli AHA possono essere più irritanti per la pelle sensibile, a causa delle loro dimensioni chimiche più piccole, mentre PHA e bionici sono meno irritanti e forniscono idratazione ed effetti di supporto della barriera cutanea.  Il mezzo principale con cui questi principi attivi conferiscono un effetto di depigmentazione è attraverso il loro ruolo di fornire un miglioramento del processo di esfoliazione, a concentrazioni inferiori presenti nei prodotti da banco.  Con il pigmento di melanina che risiede negli strati superiori delle cellule della pelle, l'accelerazione del relativo spargimento, di conseguenza, accelererà anche il rilascio della melanina che contengono.  Peeling chimici più forti, come quelli offerti in un ambiente SPA medicale, o attraverso un dermatologo, vengono utilizzati in modo simile, ma più pronunciato [14].

Hyperpigmentation

 

Regole generali per quanto riguarda gli schiarenti per la pelle e la gestione dell'iperpigmentazione

à Più spesso, i prodotti schiarenti per la pelle sono raccomandati per l'uso dopo la pulizia e la tonificazione, ma prima di altri prodotti come idratanti, crema solare e trucco

à Per l'uso facciale, gli schiarenti cutanei sono in genere applicati su tutto il viso, poiché non è prevista la schiaritura cutanea della pelle non interessata; evitando il trattamento limitato a singole aree si impedirà inoltre la possibilità di zone di decolorazione a "occhio di bue" [1]

à È bene seguire sempre le raccomandazioni dell'etichetta/produttore/fornitore dei prodotti per la cura della pelle in relazione a quando e come applicare il prodotto, come parte del regime giornaliero, nonché per la frequenza e la durata complessiva dell'uso, in quanto le differenze nelle formule degli ingredienti possono alterare le raccomandazioni d'uso per un determinato prodotto schiarente per la pelle

à Coloro che hanno un fototipo più scuro, che sono in cerca di procedure per la pelle, come depilazione, trattamento laser della pelle, dermoabrasione, peeling chimico, ecc, dovrebbero accertarsi di lavorare con un operatore esperto nel trattamento dei soggetti con una pelle dal tono più scuro. Questo perché tali procedure, se mal applicate, possono (ironicamente) peggiorare l'iperpigmentazione 

à Pazienza, pazienza, pazienza: Sebbene siamo una società che ama i risultati rapidi, l'uso di prodotti cosmeceutici schiarenti della pelle può richiedere un certo numero di settimane e/o mesi per stabilire pienamente un effetto benefico. Il grado di cambiamento può di per sé essere limitato, richiedendo l'esaminazione di altre procedure complementari, come peeling chimici più profondi somministrati professionalmente e trattamenti laser.  Scattare regolarmente fotografie riproducibili, da soli o tramite il proprio fornitore di prodotti per la cura della pelle, può aiutare a tenere traccia dei cambiamenti minori, ma evidenti nel tempo.

à Non dimenticare la protezione solare!!!

 

Dichiarazione di limitazione di responsabilità: Le informazioni presentate in questo articolo sono a scopo puramente informativo e non costituiscono una consulenza medica.  Si prega di verificare prima con il proprio operatore sanitario personale quali approcci terapeutici e prodotti sarebbero migliori per il proprio caso.

 

BIBLIOGRAFIA

1. Rossi, AM & Perez, MI. “Treatment of Hyperpigmentation”. Facial Plast Surg Clin N Am (2011), 19, 313–324

2. Requena L et al. “Benign epidermal tumors and proliferations”. In Dermatology, 4th ed., edited by Bolognia, JL, Schaffer, JV, & Cerroni, L. 109, 1894-1916, Elsevier, 2018

3. Fitzpatrick, JE “Geriatric dermatology”. In Dermatology Secrets Plus, 5th ed., edited by Fitzpatrick, JE & Morelli, JG. 58, 506-514, Philadelphia:Elsevier, 2016

4. Draelos, Z.D. “Dyspigmented Skin” in Cosmeceuticals, 3rd ed., edited by Draelos, ZD. 21, 171-172. Chicago: Elsevier, 2016

5. Molinar, VE et al. “What’s New in Objective Assessment and Treatment of Facial Hyperpigmentation?” Dermatol Clin 32 (2014) 123–135

6. Rendon, MI & Micciantuono, SR “Skin lightening agents” in Cosmeceuticals, 3rd ed., edited by Draelos, ZD. 12, 91-97. Chicago: Elsevier, 2016

7. Hollinger, JC. et al. “Are Natural Ingredients Effective in the Management of Hyperpigmentation? A Systematic Review”. J Clin Aesthet Dermatol. 2018;11(2):28–37 

8. Stamford, NP. “Stability, transdermal penetration, and cutaneous effects of ascorbic acid and its derivatives”. J Cosmet Dermatol. 2012.11(4): 310-317

9.Farris, PK. “Topical Skin Care and the Cosmetic Patient”. In Master Techniques in Facial Rejuvenation, 2nd ed., edited by Azizzadeh, B. et al., 5, 68-72.e2, Elsevier, 2018

10. Wallo,W. et al. “Efficacy of a soy moisturizer in photoaging: a double-blind, vehicle-controlled, 12-week study”. J Drugs Derm. 2007, 6(9):917-922

11. Bissett, D.L. “Common cosmeceuticals.” Clinics in Dermatology. Vol. 27, No. 5 (2009): 435–445.

12. Bissett, DL. et al. “Reduction in the appearance of facial hyperpigmentation by topical N-acetyl glucosamine”. J Cosmet Dermatol. (2007); 6(1): 20-26

13. Jacobson, EL et al. “A topical lipophilic niacin derivative increases NAD, epidermal differentiation and barrier function in photodamaged skin”. Experimental Dermatology 2007; 16: 490–499

14. Green, BA & Sabherwal, Y. “Antiaging Benefit Ingredients:  AHAs, PHAs, and Bionic Acids”. In Cosmeceuticals, 3rd ed., edited by Draelos, Z.D. 13, 99-116, Chicago: Elsevier, 2016

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