Salta al contenuto principale

Fibromi uterini - Opzioni di trattamenti integrativi

Italiano

Fibromi uterini - Opzioni di trattamenti integrativi
by: Ashley Kowalski, HBSc, ND

Hampton Wellness Centre
1419 Carling Avenue Suite 209
Ottawa, ON K1Z 8N7

www.ashleykowalskind.com



Uterine Fibroids - Integrative treatment options




Che cos'è?

I fibromi uterini (conosciuti anche come leiomiomi) sono tumori uterini solidi composti da tessuto connettivo e muscolare (1). I leiomiomi variano in termini di dimensioni, forma e posizione; se si accerta la presenza di un leiomioma molto probabilmente ne sono presenti altri. I leiomiomi si distinguono in sottomucosa (sotto l’endometrio), intramurale (nella parete uterina), oppure subserosali (nella parete esterna dell’utero). Possono essere intralegamentosi (nella cervice tra i legamenti della parete stessa), peduncolati e penzolanti da un lembo all’interno della cavità uterina (peduncolati sottomucosi), oppure peduncolati all’esterno della parete uterina (peduncolati). Questi tumori sono di solito i tumori benigni a basso potenziale maligno (2).

L’età, nessuna corrispondenza, razza nera e obesità sembrano essere fattori di rischio per lo sviluppo di leiomiomi (3). Anche una precoce pubertà è correlata positivamente alla crescita dei leiomiomi, alla loro dimensione e alla loro quantità (4). I leiomiomi si presentano nel 20-25% delle donne al di sotto dei 40 anni, e in generale oltre il 50% per cento delle donne (2). Questi tumori sono i più frequenti dell'apparato riproduttivo femminile, riscontrati fino al 70% delle donne caucasiche e l’80% delle donne afro-americane dai 50 anni in poi. (3) Allo stesso tempo, una condizione di sovrappeso è correlata alla crescita dei leiomiomi causata da una maggiore produzione di estrogeni nelle cellule adipose. Le donne con una massa corporea superiore a 25 sono più ricettive ai leiomiomi (1). I leiomiomi sono la più frequente indicazione chirurgica nelle donne, e rappresentano 1/3 delle isterectomie ogni anno. I leiomiomi sono causa di infertilità dal 2 a al 10% dei casi (2).


Fisiopatologia

Una dimostrata familiarità alla malattia fa ritenere possibile una predisposizione genetica ai leiomiomi. Gli studi rivelano che polimorfismi di singoli nucleotidi si correlano alle diagnosi di leiomioma uterino: in particolare la traslocazione tra il cromosoma 12 e 14 (3).

Allo stesso tempo in questi ultimi anni è stata studiata la possibilità di una correlazione con angiogenesi e vascolarizzazione. L’angiogenesi è la formazione di nuovi vasi sanguigni, essenziale per la crescita e lo sviluppo dei tessuti. Questi due fattori sono stati considerati di importanza cruciale nel controllo della formazione di leiomiomi. I leiomiomi sembrano avere una vascolarizzazione anomala rispetto ai tessuti circostanti responsabile del loro stato di ipossia, (3). Anche una matrice extracellulare irregolare (ECM) è influenzabile: la maggior parte di tali tumori sono costituiti da un eccessivo e irregolare ECM (5). Inoltre, i leiomiomi similarmente al tessuto cicatriziale evidenzia l'importanza di un rimodellamento tissutale, fibrosi e risposta infiammatoria per lo sviluppo e la progressione di questi tumori (4).

Lo sviluppo dei leiomiomi sembra anche essere stimolata dagli estrogeni: insorgono durante l'età riproduttiva e regrediscono durante la post-menopausa. I livelli degli estrogeni subiscono un drastico declino durante il periodo di post-menopausa, dimostrando la loro capacità di influenzare la crescita dei leiomiomi. Lo sviluppo dei leiomiomi si verifica durante il periodo della perimenopausa, e questo è probabilmente dovuto ai cicli anovulatori delle donne con un relativo eccesso di estrogeni. Gli studi suggeriscono che i recettori di estrogeno sono presenti in concentrazioni più elevate nel tessuto fibroide rispetto a quelli circostanti del miometrio ed endometrio. Uno studio ha dimostrato come nei fibromi una significativa inferiore conversione dell’estradiolo in estrone, suggerisca come l'estradiolo in quantità superiori all'interno del fibroma ne influenzi la crescita. I fibromi non degenerano in cancro ma si correlano ad un quadruplice aumento di rischio di carcinoma endometriale. La spiegazione più probabile è che in entrambe le condizioni non vi è un numero sufficiente di progesterone per opporsi all’estrogeno (2).

Si è constatata anche una crescita della dimensione dei fibromi durante le fasi iniziali di una gravidanza. Secondo uno studio, il volume dei fibromi raddoppia entro 6-7 settimane di gestazione. Tuttavia un simile rapporto di crescita non è stata osservata durante tutta la gravidanza (6). Sebbene entrambi gli estrogeni e i livelli di progesterone siano elevati durante la gravidanza, il maggiore apporto di sangue durante la gravidanza porta ad un complessivo effetto stimolante sullo sviluppo dei fibromi. Il progesterone generalmente si oppone agli estrogeni; tuttavia il suo effetto è minimo durante la gravidanza. I fibromi interferiscono fisicamente nell'impianto dello zigote e provoca la compressione delle tube di Falloppio. Possono anche causare un’anovulazione periodica o alterato flusso sanguigno uterino. Interferiscono inoltre con la crescita fetale causando un ritardo dello sviluppo, una prematura rottura delle membrane, una placenta ritenuta, una emorragia post partum, un’attività irregolare (2).


Diagnosis La diagnosi

La causa certa e la cura dei fibromi rimangono sconosciute. Tuttavia in alcuni casi si individuano facilmente i fattori che influenzano la crescita di questi tumori (2).

La maggior parte dei leiomiomi sono asintomatici (3). In effetti, solo da un 20 a un 50% delle pazienti con fibromi relativamente ne sperimentano i sintomi (4). Se sono presenti i sintomi, esse comprendono generalmente una vaga sensazione di disagio tra cui una sensazione di pressione (dolore pelvico o disagio), congestione, gonfiore, pesantezza e dolore vaginale durante i rapporti sessuali, una maggiore frequenza urinaria, mal di schiena, gonfiore addominale, dismenorrea, emorragia. Un dolore causato da pressione addominale si ha quando l'utero è eccessivamente ingrossato dai fibromi, e se un singolo fibroma è più grande di 5 cm (2). Possono anche insorgere dei sintomi sistemici, inclusi: anemia da emorragia, compressione della vescica con conseguente dilatazione del rene e occlusione intestinale (1).

I Fibromi sono palpabili dal medico durante un esame pelvico. L'esame di per sé non necessariamente provoca dolore; comunque, l'utero può presentare delle sporgenze di forma irregolare (2). I Leiomiomi hanno una consistenza molle o dura e generalmente non sono palpabili al tatto (1). Una ecografia pelvica è considerata il gold standard della diagnostica per confermare la presenza di un leomioma. Tuttavia, una ecografia transvaginale è più precisa nel determinarne le caratteristiche (4). Una ecografia è in grado di determinare il numero, la dimensione e la posizione dei leiomiomi. Essa rileva anche se l'utero è ingrossato e se le ovaie sono di dimensioni normali. Un inconveniente è rappresentato dal fatto che la presenza fibromi di piccole dimensioni (meno di 2cm) non sono facilmente rilevate mediante ultrasuoni (2).

Dopo la diagnosi iniziale, è necessario eseguire successive ecografie dopo 4-6 mesi al fine di determinare la tipologia, la dimensione, la posizione e la rapidità di crescita del fibroma (s) (1). Il processo è chiamato “mappatura” (4). E’ sufficiente effettuare annualmente un successivo controllo. Le opzioni chirurgiche prevedono una miomectomia e una isterectomia. La miomectomia è comunemente eseguita sulle donne che desiderano concepire, comportando semplicemente l’asportazione dei leiomiomi dall'utero (1). L’asportazione dei leiomiomi è correlata ad una maggiore probabilità di fertilità (4). Tuttavia, la riformazione di questi tumori dopo la rimozione chirurgica è un problema costante (7). Si stima che il 60% dei fibromi si riformerà da 3 a 5 anni dopo l’intervento chirurgico (4). D'altro canto, una isterectomia comporta l’asportazione dell’utero e viene eseguita su donne che non desiderano concepire in futuro (8). I Leiomiomi uterini sono le indicazioni più comuni alle isterectomie.


Trattamenti in Naturopatia

Non vi è attualmente un trattamento naturopata in grado di curare i fibroidi uterini. Diversi trattamenti naturali esistenti sono in grado di aiutare i pazienti a fronteggiare i sintomi e prevenire la progressione dei fibroidi uterini.

Pathophysiology Modifiche dietetiche
  1. Ridurre i grassi saturi: Diete ricche di grassi saturi sono correlati a livelli ematici più elevati di estrogeno (2). Fonti di grassi saturi includono: formaggio, burro, latte, latticini, carne e strutto (1).
  2. Evitare alimenti acidi: Alimenti acidi come la carne rossa, pollame e prodotti lattiero-caseari sono fonti di acido arachidonico. L’acido arachidonico è un infiammatorio naturale e accentua gli altri mediatori infiammatori supportando la crescita fibroide attraverso l'angiogenesi (9).
  3. Aumentare l’assunzione di fibre: Un’alimentazione a basso contenuto di fibra è associata ad elevati livelli di estrogeno e scarsa escrezione di estrogeni. La fibra aiuta a legare gli estrogeni (2).
  4. Aumentare i vegetali crociferi: Queste verdure contengono indolo-3-carbinolo (I3C) importante per la disintossicazione del fegato. I3C aiuta anche il metabolismo epatico e e secerne quantità eccessive di estrogeno nell'organismo. I broccoli, i cavoletti di Bruxelles, kale, cavolo, cavolfiore, e i cavoli verdi sono esempi noti.
  5. Aumento di assunzione di soia: È noto che la soia contiene fitoestrogeni e fitoestrogeni con un debole effetto estrogenico. Tuttavia, gli studi hanno dimostrato che i fitoestrogeni possono essere estrogeni nonché anti-estrogenici, a seconda del tessuto o organo. Gli isoflavoni di soia svolgono nell’utero un’azione anti-estrogenica, con la possibile eccezione di grandi quantità giornaliere assunte a lungo termine. Gli isoflavoni competono con estrogeni endogeni nel legarsi ai recettori degli estrogeni. Lo scarso effetto della loro azione estrogenica li rende antagonistici, a meno che non siano assunte in dosi elevate per periodi prolungati. (2).
  6. Diminuire le quantità di zucchero e assunzione di cibo altamente glicemico: Questi alimenti sono particolarmente "stressanti " per l'organismo. L'insulina-crescita (IGF-1) è un ormone prodotto dal fegato e in concentrazioni più elevate nelle pazienti con fibromi; si è ritenuto stimolarne la crescita unitamente all’estrogeno. I livelli di IGF-1 possono essere ridotte al minimo evitando lo zucchero e alimenti altamente glicemici (1).
Modifiche dello stile di vita

L'esercizio fisico è importante per aiutare il corpo a disintossicare e migliorare il metabolismo degli estrogeni. Si raccomanda un’attività fisica di 40 minuti al giorno per favorire la perdita di peso in soggetti obesi e per aumentare la circolazione sanguigna in utero e fegato. L’esercizio fisico contribuirà anche a stimolare i movimenti intestinali, e questo è un altro metodo efficace dell’organismo per espellere gli estrogeni in eccesso. Da due a tre movimenti intestinali al giorno sono l’ideale per aiutare a espellere la tossina accumulata (1).

Conclusion Gli integratori
  1. Vitamina D:
  2. La medicina basata su prove di efficacia suggerisce che la vitamina D inibisce la crescita leiomiomi. Sembra anche di indurre una programmata morte cellulare delle cellule dei leiomiomi, e agendo come un anti-fattore fibrotico. Alcuni Studi hanno esaminato i livelli di vitamina D in donne sane con fibromi, e constatata una correlazione tra la gravità della malattia e i livelli della vitamina D (10). E’ stata anche rilevata una correlazione negativa tra la vitamina D e i livelli totali del volume dei leiomiomi (11).
  3. Pacchi di Olio di ricino: Applicare il pacco di olio di ricino per l'utero, addome, e fegato 5 notti a settimana da 20 a 60 minuti per sessione. Le confezioni dei pacchi di Olio di ricino intervengono sul sistema linfatico e riducendo l’infiammazione (9).
  4. Thè verde: L’epigallocatechina gallato (EGCG) è la principale catechina rinvenuta nel thè verde. Le Catechine sono un gruppo di bioflavonoidi con proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie (11). Uno studio ha coltivato ed esposto a EGCG, le cellule di leiomioma umano. Le cellule hanno evidenziato una proliferazione cellulare. Questa evidenza suggerisce che l’EGCG può essere un buon agente anti-leiomioma operante attraverso molteplici vie di trasduzione del segnale (12).
  5. La curcumina: La curcumina è una spezia alimentare anti-infiammatoria, anti-fibrosi e antineoplastica (10). Gli Studi rivelano che la curcumina induce apoptosi cellulare e inibisce la proliferazione cellulare dei leiomiomi senza influire negativamente sulle normali cellule miometriali dell'utero. La curcumina inibisce anche la produzione di fattori coinvolti nell’interrotta formazione dell’ECM (5).

Conclusione

Esistono varie teorie che tentano di spiegare la patogenesi dei leiomiomi uterini. Perché alcune di queste teorie si possano avvalorare è necessaria una maggiore ricerca. Una predisposizione genetica, le interruzioni nella angiogenesi e la vascolarizzazione, interruzioni nella formazione di ECM e una dominanza estrogenica sono tutti possibili fattori che contribuiscono alla formazione dei fibromi. Per ridurre e prevenire la progressiva crescita fibroide è necessario apportare alcune modifiche. Si consiglia di consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi terapia per assicurarsi adeguate modifiche. Gli integratori naturali non sono sempre esenti da rischi e quindi prima di qualsiasi prescrizione è necessaria ottenere un’accurata storia clinica.