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Comprensione e trattamento dei disturbi mestruali dell'umore - Approcci naturopatici per il DDPM

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Understanding and Treating Menstrual Mood Disorders - Naturopathic Approaches to PMDD



La maggior parte delle donne è molto familiare con la sindrome premestruale (SPM), anche se, come ogni singola donna viva la SPM può variare completamente. Le rapide fluttuazioni degli ormoni sessuali possono portare a dei cambiamenti dell’energia, dell’umore o a dei sintomi fisici durante tutta la durata del ciclo, in modo particolare, durante l'ultima settimana della fase luteale. Per una donna con un ciclo mestruale normale e consistente, questo avverrebbe fra i giorni 21 e 28 del ciclo.

Siamo in grado di caratterizzare la SPM come comprendente sintomi come: tensione mammaria, gonfiore, stanchezza, mal di testa, sbalzi d'umore e cambiamenti dell’appetito o del desiderio. Fino all’80% delle donne segnala uno o più di questi sintomi, senza interrompere la loro normale attività quotidiana. [1] Tuttavia, per circa il 3-8% di queste donne, i sintomi mentali ed emotivi sono così gravi che molteplici aspetti della loro vita sono influenzati negativamente. [1]

Il disordine disforico premestruale (DDPM), ora un disturbo distinto nel DSM-5, è riconosciuto come un insieme di gravi sintomi cognitivo-affettivi, che si verifica nella fine della fase luteale della donna. [2] L'eziologia è ancora sconosciuta, anche se molte ipotesi hanno implicato che dei cambiamenti nei livelli ormonali e l’alterazione della modulazione dei neurotrasmettitori abbiano un effetto drastico sull’affetto e sull'umore di una donna e, quindi, anche sul comportamento. L'impossibilità per il corpo di adattarsi a questi cambiamenti ormonali sembra comportare la progressione della sindrome premestruale, facendola tramutare nel DDPM, e può coinvolgere la disregolazione del cortisolo.

Understanding and Treating Menstrual Mood Disorders - Naturopathic Approaches to PMDD La diagnosi del DDPM

I criteri per la diagnosi del DDPM includono un elenco di 11 sintomi, dove i pazienti dovranno presentare almeno 5 degli 11 sintomi, e almeno uno dei seguenti [2]:

  • Accentuazione dell’umore depresso,
  • Accentuazione dell’ansia,
  • Marcata labilità affettiva (lacrime e/o aumento della sensibilità),
  • Collera o irritabilità marcate o persistenti. [2]

Altri sintomi, inclusi in una diagnosi, includono: difficoltà di concentrazione, letargia o affaticamento, cambiamenti nelle abitudini alimentari, cambiamenti del sonno (insonnia o ipersonnia), tensione mammaria, mal di testa, dolori articolari o muscolari e gonfiore. Specificatamente per il DDPM, l'insorgenza di questi sintomi deve influenzare sensibilmente la capacità di una donna di agire normalmente e di essere attiva al lavoro, a scuola, e/o casa. Le relazioni sono spesso tese e il solo arrivare alla fine di una normale giornata può sembrare un compito scoraggiante. Le donne, comunemente, segnalano la presenza di depressione, disperazione e alcune possono anche avere dei pensieri suicidi. A causa della sovrapposizione dei sintomi e all’elevata comorbilità tra le sindromi depressive e la SPM/DDPM, si pensa che essi condividano dei substrati neurologici o neuroendocrinologici comuni, oltre che la disregolazione del cortisolo. [3] Alcuni studi hanno cercato di utilizzare i livelli di cortisolo come biomarker, tuttavia, i risultati sono stati misti, a causa di una mancanza di coerenza nella metodologia. La temporizzazione della valutazione del cortisolo varia sensibilmente tra gli studi, così come attraverso gli individui all'interno dello stesso studio, mentre altri hanno combinato la SPM con i sintomi del DDPM. [3][4]

Understanding and Treating Menstrual Mood Disorders - Naturopathic Approaches to PMDD Comprendere i cambiamenti fisiologici che possono condurre al DDPM

Ci sono parecchie altre ipotesi per quanto riguarda l'eziologia del DDPM. In generale, troviamo una sensibilità del sistema nervoso centrale ai cambiamenti degli ormoni riproduttivi. Questo può essere aggravato dallo stress e dai fattori genetici. [2] Le donne con il DDPM hanno un'alterata sensibilità ai cambiamenti del progesterone, come pure degli estrogeni, in una certa misura. [2]

In un normale ciclo mestruale, l’ovulazione provoca il rilascio di un follicolo sviluppato, o ovulo. Una volta rilasciato, questo ovulo non fecondato, chiamato corpo luteo, rilascia il proprio progesterone. I livelli di progesterone continuano a salire e raggiungono un picco a circa 21 giorni. Se è rimasto non fertilizzato, questo corpo luteo inizia a degradarsi e i livelli di progesterone e degli estrogeni crollano. Si tratta del segnale del corpo che la fecondazione e l’annidamento non si sono verificati e che quindi innesca le mestruazioni.

Entro questa settimana, dal giorno 21 al giorno 28, il progesterone va dal livello più alto nel corpo, ai livelli più bassi. Alcuni ricercatori considerano il DDPM come una reazione alla riduzione del progesterone. [2] Sia gli studi sui topi, che sugli umani, hanno indicato che una riduzione rapida del progesterone è associata con l’aumento dell’ansia, il ritiro sociale e le alterazioni nella funzione del ricevitore acido gamma-aminobutirrico (GABA). [2]

Understanding and Treating Menstrual Mood Disorders - Naturopathic Approaches to PMDD Diminuzione di progesterone, allopregnanolone e GABA

Il GABA è uno dei principali neurotrasmettitori inibitori nel cervello e contribuisce agli effetti ansiolitici. [5] L’integrazione di GABA è stata utilizzata per favorire il trattamento dei pazienti con ansia, disturbi dell'umore, come pure per le convulsioni epilettiche. [6]

L’allopregnanolone (ALLO) è un metabolita del progesterone, che agisce come un modulatore positivo del recettore GABA-A. È stato ipotizzato che l’abbassamento di ALLO può portare a maggiore ansia, sintomi depressivi e a una maggiore reattività allo stress. [2][3] Tipicamente, l’ALLO aumenta in risposta a uno stress acuto, per migliorare la trasmissione di GABA, pertanto, una risposta smussata può essere dovuta a una mancanza di ALLO, nelle donne con DDPM. [2]

Un'altra osservazione di questa influenza è vista nella risposta di allarme, legata agli stimoli acustici, in quanto l’ALLO modula la risposta di stress, risultante da forti rumori improvvisi. Le donne con DDPM sembrano avere un’accentuata risposta di allarme, durante la fase luteale del ciclo mestruale. [2]

Uno studio ha misurato i livelli di GABA nelle donne in pre-menopausa e ha rilevato una diminuzione premestruale maggiore dei livelli di GABA del plasma, nelle donne con DDPM, nella fase luteale, rispetto ai controlli sani. [5] Un altro studio si è concentrato sul GABA e sui livelli di glutammina/glutammato in molte aree del cervello, tramite la spettroscopia con tecnica di Risonanza Magnetica (MRS). Nelle donne con DDPM, sono stati rilevati dei ridotti livelli di GABA nella corteccia cingolata anteriore, nella corteccia prefrontale mediale e nelle aree dei gangli basali di sinistra. [5] Questo potrebbe spiegare i cambiamenti di umore e della regolazione delle emozioni, pre-menstruali. Inoltre, degli studi MRS precedenti hanno riportato che anche i pazienti con altri disturbi dell'umore, tra cui grave depressione e disturbi legati all’ansia, hanno dei ridotti livelli di GABA nel cervello. [5]

Questo aiuta anche a spiegare perché gli Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) vengono utilizzati come terapia di prima linea per il DDPM, in quanto aumentano i livelli di GABA nel cervello. [5]

Il trattamento e la sitesi del GABA

Il GABA è sintetizzato endogenamente, dalla dedecarbossilasi dell'acido glutammico (GAD), l’enzima limitante. [5] I ridotti livelli di GABA, nelle donne con DDPM, potrebbero essere dovuti alla sintesi disfunzionale di GABA, o a un enzima disfunzionale nel ciclo GABA-glutammina-glutammato. [5] La vitamina B6, nota anche come piridossina cloridrato, o piridossal 5-fosfato, è un co-fattore essenziale per il funzionamento dell'enzima GAD [7] [8] e quindi può essere parte di una valida opzione di trattamento. Questo coincide con i risultati di uno studio che ha dimostrato che 50-100 mg di vitamina B6 sono stati in grado di ridurre i sintomi della sindrome premestruale di oltre il doppio, rispetto al placebo [1]. Detto questo, non vi era alcuna risposta maggiore per le dosi superiori a 100 mg ed è necessaria la massima cautela, in quanto possono verificarsi degli effetti collaterali neurologici con dosi superiori a 300 mg. [1]

Molteplici ceppi di probiotici hanno anche dimostrato di riuscire essi stessi a sintetizzare il GABA e le indagini hanno mostrato inoltre che essi contenevano persino dei geni per gli enzimi GAD. [9] Questi effetti sono stati particolarmente evidenti nella specie dei bifidobatteri, ma anche nella specie dei lattobacilli specifici. Essi includono: L. rhamnosus, L. brevis, L. plantarum, B. dentium, B. adolescentis, and B. angulatum. [9]

Understanding and Treating Menstrual Mood Disorders - Naturopathic Approaches to PMDD L’esercizio e la funzione del cortisolo

È importante notare la complessità del DDPM. Alcuni sintomi possono essere più correlati ai cambiamenti nei livelli del cortisolo rispetto ad altri. Ad esempio, l’ansia, i cambiamenti di umore e le emicranie sono più legate con l’alterazione del cortisolo, rispetto a quelli come il gonfiore del seno e l’acne, anche se tutti questi sintomi sono usati per contribuire a una diagnosi. [3]

Circadian rhythm disturbances due to cortisol have also been implicated in affective disorders. To assist investigations, it may be helpful to run a salivary cortisol panel, measuring cortisol levels upon waking, throughout the day, and before bed. The goal is to observe whether there is a characteristic diurnal slope, as opposed to using single serum measurements or pooled measurements.[3] Additionally, identifying sleep patterns may also be an important consideration.[3]

Anche i disturbi del ritmo circadiano, dovuti al cortisolo, sono stati ricollegati ai disturbi affettivi. Per agevolare le indagini, può essere utile eseguire un test salivare del cortisolo, misurando i livelli di cortisolo al risveglio, durante la giornata e prima di andare a dormire. L'obiettivo è quello di osservare se c'è una marcata carenza diurna, rispetto all'utilizzo di misurazioni singole del siero o a campione. [3] Inoltre, l'identificazione di modelli di sonno può anche essere una considerazione importante. [3]

Infine, notiamo una diminuzione della beta-endorfina nella fase luteale avanzata, dovuta alle variazioni degli ormoni sessuali. [10] Ciò può perpetuare una reazione di astinenza dall'oppioide, causando i sintomi della SPM. [3] Dato che gli oppiacei contribuiscono a regolare l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, può essere utile migliorare i livelli di endorfine tramite l’esercizio fisico.

Anche se non è stato testato nelle donne con DDPM, uno studio sulle donne non atletiche, con SPM, ha riferito una riduzione significativa dei sintomi dopo 8 settimane di attività fisica aerobica moderata. [10] Il regime consisteva nell'esercizio aerobico 3 giorni alla settimana, per 60 minuti ciascuno, partendo concentrandosi sul 60% della frequenza cardiaca massima delle partecipanti ed estendendosi progressivamente fino all’80% della frequenza cardiaca massima, entro 8 settimane. [10]

Dal 2003, uno studio separato ha dimostrato che 6 mesi di attività fisica regolare sono stati in grado di ridurre i sintomi dell’ansia, un risultato che gli autori hanno attribuito a un aumento dei livelli di endorfine. [10]

Molteplici forme di movimento ed esercizio fisico possono essere particolarmente utili per le donne. Oltre a ridurre lo stress e i sintomi premestruali, l’esercizio aiuta a migliorare l'attività vascolare e aumenta la densità ossea. [10]

In generale, i piani di trattamento per il DDPM dovrebbero essere orientati verso l'individuo e dovrebbero essere fatti dei tentativi per identificare le aree di disfunzione tra cui: cortisolo, cicli del sonno, sintesi e risposta del GABA e cambiamenti nei livelli di progesterone.

I trattamenti, che possono essere considerati come parte di un piano per il paziente, includono la vitamina B6, i probiotici bifidobactium, il progesterone esogeno o le erbe che alterano il progesterone, come le bacche di agnocasto [1], l’esercizio, il GABA esogeno e altri agenti che contribuiscono ad aumentare i livelli di GABA, come la L-teanina. [11]