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Fleboclisi o terapia nutrizionale endovenosa

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Fleboclisi o terapia nutrizionale endovenosa
Prospettive in Naturopatia

del Dott. Evan McCarvill, ND
PO Box 3343
Melfort, Saskatchewan, S0E1A0






Intravenous Nutrient Therapy

Parliamo di fleboclisi, o terapia nutrizionale endovenosa (EV), un'opzione terapeutica spesso sottostimata per molte patologie croniche. La terapia nutrizionale EV è sicura quando è applicata correttamente, conveniente e a volte sorprendentemente efficace, per alcuni dei casi più difficili.

La medicina ortomolecolare

La terapia nutrizionale EV è una forma di medicina ortomolecolare. "Orto" è un termine che deriva dal greco e significa "vero" o "corretto". Pertanto, la medicina ortomolecolare comporta la somministrazione di sostanze chimiche o di molecole che sono "vere" o "corrette" per il funzionamento biochimico del corpo, in altre parole, si tratta di nutrienti. Alte dosi di alcuni nutrienti sono quindi utilizzate per ottimizzare la funzione cellulare del corpo, al di là di ciò che può essere tipicamente ottenuto dalla dieta standard del paziente. Spesso, la medicina ortomolecolare implica semplicemente assumere integratori per bocca, tuttavia, somministrando i nutrienti per via endovenosa, di solito, si possono creare delle concentrazioni ematiche di gran lunga superiori, rispetto a quelle che si otterrebbero attraverso il normale assorbimento mediante il tratto digestivo. Questo consente di avere effetti terapeutici molto più potenti.

Un po' di storia sulla terapia nutrizionale EV Intravenous Nutrient Therapy

La terapia nutrizionale endovenosa ha ebbe inizio attraverso il lavoro pionieristico del Dottor John Myers, che era un medico di Baltimora, nel Maryland. Il Dottor Myers creò quello che ora è diventato famoso come il "Myers Cocktail," che egli avrebbe periodicamente somministrato per via endovenosa a molti dei suoi pazienti. Secondo i rapporti, egli fu in grado di trattare con successo casi cronici di affaticamento, depressione, dolori al petto e palpitazioni. Avrebbe somministrato questi trattamenti ai suoi pazienti a volte su base mensile, settimanale o anche due volte alla settimana.[1]

Quando il dottor Myers morì nel 1984, molti dei suoi pazienti passarono a un altro medico, il Dott. Alan Gaby, che sarebbe diventato a sua volta una figura importante nel mondo della medicina ortomolecolare. I pazienti cominciarono a chiedergli dei trattamenti simili. Purtroppo, il dottor Myers non documentò né pubblicò formalmente alcun dato su tali trattamenti, ma attraverso quanto riportato dai pazienti, il Dott. Gaby fu in grado di discernere che il prestigioso cocktail del Dott. Myers conteneva delle soluzioni di cloruro di magnesio, gluconato di calcio, vitamina B1, vitamina B6, vitamina B12, calcio pantotenato, il complesso di vitamine B e vitamina C.[1]

Dopo poche attente modifiche, il Dott. Gaby approssimò la sua versione del "Myers Cocktail" e continuò a somministrarla a molti dei suoi pazienti. Scoprì che avrebbe potuto produrre risultati eclatanti in casi come attacchi acuti di asma, emicranie acute, stanchezza cronica, fibromialgia, spasmi muscolari acuti, infezioni del tratto respiratorio superiore, sinusite cronica e allergie stagionali. Anche alcuni pazienti relativamente sani sarebbero andati da lui su base regolare per delle iniezioni, perché ritenevano che i trattamenti migliorassero il loro benessere complessivo, a volte per settimane o mesi alla volta.[1]

Le motivazioni a sostegno della terapia nutrizionale EV Intravenous Nutrient Therapy

Alcuni nutrienti hanno dimostrato di esercitare effetti farmacologici quando si raggiungono determinate concentrazioni ematiche. Ad esempio, gli ioni di magnesio hanno un marcato effetto di rilassamento sulla muscolatura liscia vascolare e bronchiale, che ha implicazioni per il trattamento dell'angina vasospastica, nonché dell'asma bronchiale. Questo può spiegare il motivo per cui tali condizioni sono state alleviate nei pazienti del Dott. Myers.

In aggiunta ad avere degli effetti farmacologici diretti ("simili a farmaci"), la terapia nutrizionale EV può essere più efficace della terapia nutrizionale per via orale, nel correggere le carenze nutritive nelle cellule dell'organismo. Per esempio, nei pazienti con cardiomiopatia, le cellule del muscolo cardiaco lottano per mantenere una sana concentrazione di magnesio nei loro corpi cellulari. Vi sono delle speciali "pompe" molecolari che usano alcuni energetici del corpo per pompare gli ioni di magnesio dall'esterno delle cellule verso l'interno, contro un gradiente di concentrazione. Aumentando la concentrazione di magnesio nel sangue (e nel fluido extracellulare), si facilita questa azione di pompaggio per le cellule malate. Sebbene l'aumento di concentrazione sia temporaneo, esso permette alle cellule di aumentare le proprie concentrazioni di magnesio e queste ultime possono funzionare meglio in futuro. Pertanto, i pazienti sperimentano un periodo di miglioramento sintomatico. Sebbene il magnesio nelle cellule malate prima o poi fuoriesce nuovamente, è concepibile che una forma di guarigione possa avvenire nel frattempo, e così, con ripetuti trattamenti, i benefici di un trattamento si accumulano con quelli dei trattamenti successivi, fino a quando il paziente arriva al punto in cui le iniezioni non sono più necessarie. Pertanto, questo è un esempio di come delle concentrazioni elevate di alcuni nutrienti possano avere benefici a lungo termine per le condizioni croniche quali la cardiomiopatia. Alcune condizioni possono richiedere trattamenti continuativi, se vi è una deficienza genetica di un certo nutriente, se vi è una fuoriuscita continua di un certo nutriente attraverso i reni o se la condizione cronica è troppo avanzata per essere reversibile.

Intravenous Nutrient Therapy

Le condizioni che possono trarre beneficio dal Myers Cocktail o da altre forme di terapia nutrizionale EV o fleboclisi, includono:


  • Asma
  • Emicrania
  • Stanchezza cronica
  • Fibromialgia/depressione
  • Allergie/sinusite cronica

Vitamina C EV:

In particolare, delle dosi molto elevate di vitamina C, come 10-50 g o superiori, vengono somministrare da alcuni medici per via endovenosa. La somministrazione endovenosa consente concentrazioni di gran lunga maggiori nel sangue, che non si possono raggiungere per via orale. Le concentrazioni plasmatiche di 10-15 mg/dl di vitamina C hanno dimostrato di avere effetti antivirali. Sebbene tutto si basi principalmente su casi studio e report aneddotici, vi sono alcune prove che la vitamina C EV può aiutare in casi di epatite virale o mononucleosi acuta. A elevate concentrazioni plasmatiche, la vitamina C può anche avere un effetto ossidativo/distruttivo sulle cellule tumorali, di solito lasciando le cellule sane illese.[2][3][4][5] Così, la somministrazione EV di vitamina C è stata individuata come trattamento aggiunto anche per molti casi di cancro.

Precauzioni

Quando applicata con attenzione e rispetto, la terapia Myers e le altre terapie nutrizionali per via endovenosa sono di solito ben tollerate, con assenza di effetti collaterali gravi. Dei dosaggi ridotti dovrebbero naturalmente essere applicati in pazienti con disturbi renali da lievi a moderati. Il magnesio e alte dosi di vitamina C per via endovenosa non devono essere utilizzati in pazienti allo stadio finale dell'insufficienza renale. Altre controindicazioni sarebbero miastenia gravis, misedema e emorragia cerebrale. Il calcio EV è controindicato nei pazienti che assumono digossina.

L'applicazione della terapia Myers è in grado di creare una sensazione di calore, apparentemente dovuta principalmente alla componente di magnesio, che peggiora con una somministrazione più rapida. Questa sensazione è di solito solo lievemente sgradevole, ma può essere opprimente per alcuni pazienti se l'iniezione è fatta troppo velocemente o se il paziente non viene avvisato in anticipo. La somministrazione di magnesio EV troppo rapida può anche causare un calo troppo rapido della pressione sanguigna, provocando stordimento e possibile svenimento.

In rare occasioni sono state riportate delle reazioni anafilattiche (gravemente allergiche) alla tiamina EV (B1). Sebbene il rischio di una reazione anafilattica sia basso, qualsiasi operatore sanitario che fa questo tipo di terapia deve essere ben preparato in termini di attrezzature e formazione, per affrontare questo tipo di reazione, se si verifica. Incoraggio dunque i potenziali pazienti a porre tali domande precauzionali.

Inoltre, una delle precauzioni legate alla somministrazione di vitamina C EV a elevato dosaggio è di testare la carenza di glucosio-6 fosfato deidrogenasi (G6PD). Il G6PD è un enzima di cui alcune persone sono geneticamente carenti e che quindi non dovrebbero ricevere vitamina C EV. Pertanto, qualsiasi operatore sanitario che esegue questa particolare forma di terapia EV deve esaminare esplicitamente la carenza di questo enzima.[6]

Conclusioni

Come affermato in precedenza, la terapia nutrizionale endovenosa o fleboclisi, quando applicata in modo adeguato e attento, può essere un trattamento sicuro ed efficace per una ampia varietà di condizioni cliniche. Sebbene vi siano alcune ricerche pubblicate che possono certamente attestare questa affermazione, purtroppo non sono sufficienti per diffondere l'accettazione di questa pratica tra le tendenze dominanti. Delle ulteriori ricerche sono necessarie per stabilire fermamente le dosi ottimali, nonché le migliori indicazioni specifiche per la terapia. Un buon gruppo placebo potrebbe essere difficoltoso per degli studi a doppio cieco, per le ovvie sensazioni fisiche che tendono a verificarsi con il trattamento attivo, ma confrontare la terapie EV direttamente con le terapie più convenzionali sarebbe istruttivo. Gli operatori sanitari che leggono questo articolo sono anche incoraggiati a documentare e riferire i risultati. I potenziali pazienti sono incoraggiati a prendere in considerazione tali terapie per le eventuali condizioni croniche di cui sono affetti che possono trarre beneficio da questo tipo di trattamento, ma dato che vi sono dei rischi per i fruitori di tali terapie, essi sono anche incoraggiati a consultare attentamente la sezione sulle precauzioni e a porre le giuste domande prima di procedere con il proprio medico curante.