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Salute dell’intestino

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Salute dell’intestino - Il legame con le malattie autoimmuni
by Tiffany Eberhard, ND

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Salute dell’intestino - Il legame con le malattie autoimmuni

Autoimmunità

Il Sistema immunitario è in grado di riconoscere i propri antigeni da quelli esterni, le sostanze che attivano il sistema immunitario proteggendo l’ospite da infezioni e cancro. Le malattie autoimmuni sono caratterizzate da risposte immunitarie non regolari (1). Le malattie autoimmuni colpiscono il 5-8% della popolazione negli Stati Uniti e possono interessare quasi ogni punto dell’organismo (2). Il processo della malattia è o cellulo-mediato dalle cellule TH1 o mediato da auto-anticorpi. Tuttavia, è ormai noto che citochine, chemochine, molecole di adesione, e altri elementi della risposta infiammatoria mediano anch’esse il danno ai tessuti nelle malattie autoimmuni (1). Inoltre, gli squilibri tra le risposte immunitarie TH1 e TH2 sono importanti per comprendere come si sviluppano le malattie autoimmuni (2). Le malattie autoimmuni comportano danni ai tessuti e perdita di funzioni a causa di una risposta immunitaria diretta contro organi specifici. Ci sono diverse condizioni che portano allo sviluppo dell’autoimmunità. Innanzitutto, esiste una predisposizione genetica del sistema immunitario a riconoscere e interpretare in maniera errata gli antigeni presenti nel tratto gastrointestinale. In secondo luogo, l’ospite dev’essere esposto all’antigene o alla sostanza. Infine, il sistema immunitario della mucosa gastrointestinale dev’essere esposto all’antigene, cosa che viene normalmente impedita da una barriera intestinale intatta [3].


Permeabilità Intestinale

La barriera mucosa dell’intestino è costituita da un singolo strato di cellule che rivestono l’intestino, composto principalmente da membrane cellulari e giunzioni strette tra le cellule. Le giunzioni strette sono costituite da un complesso reticolo di proteine che deve essere in grado di rispondere rapidamente e in maniera coordinata per stare dietro alle diverse sfide fisiologiche a cui è sottoposto (3). La zonulina è un’importante molecola che regola la permeabilità della giunzione stretta in maniera reversibile (2). L’epitelio intestinale agisce come barriera selettiva, permettendo il trasporto dei nutrienti alimentari essenziali, degli elettroliti, e dell’acqua, che la attraversano ed entrano in circolo, e impedendo il passaggio di sostanze nocive (4). Questa barriera può subire disfunzioni a causa di stress, invasione di organismi, infezioni, e sfide immunologiche associate a diverse malattie. L’integrità della barriera intestinale è cruciale per l’assorbimento delle sostanze nutritive e per la salute in generale. La disfunzione della barriera è associata ad un aumento della permeabilità intestinale e allo sviluppo di malattie gastrointestinali e diverse malattie autoimmuni .[5].

L’alterazione della permeabilità intestinale connessa a disfunzioni delle giunture strette comporta la rapida crescita di una serie di malattie autoimmuni. Sembra che l’aumento della permeabilità intestinale si verifichi prima dello sviluppo della malattia e causi un’anomalia nel trasporto dell’antigene che scatena un processo multi-organo che porta ad una risposta autoimmune. Il tessuto linfoide associato all’intestino (GALT dall’inglese Gut-associated lymphoid tissue) impedisce agli antigeni intestinali potenzialmente dannosi di entrare nella circolazione sistemica ed svolge un ruolo nella tolleranza verso gli antigeni. L’equilibrio tra immunità e tolleranza è fondamentale per un intestino sano, mentre risposte immunitarie anomale o inappropriate possono determinare patologie infiammatorie [2].


Malattie autoimmuni legate alla permeabilità intestinale

Le condizioni descritte di seguito prevedono tutte un aumento della permeabilità intestinale e una perdita di funzionalità delle giunzioni strette che permette agli antigeni di superare la barriera intestinale. Questi antigeni spingono il sistema immunitario a produrre una risposta immunitaria, che può mirare a qualsiasi organo o tessuto nei soggetti geneticamente predisposti [3].

Celiachia

La celiachia è una malattia cronica immuno-mediata dell’intestino che possiede manifestazioni multiple che differiscono per gravità. È scatenata dall’ingestione di gliadina, una proteina che si trova nel grano, e porta ad un’infiammazione dell’intestino tenue dovuta alla reazione immunitaria. La celiachia è considerata una malattia sistemica che può provocare danni a qualsiasi organo. La continua presenza di mediatori infiammatori provoca ulteriore permeabilità attraverso l’epitelio intestinale [3].

Diabete Mellito di Tipo 1 Diabete Mellito di Tipo 1

Il diabete di tipo 1 è una condizione complessa, che comporta l’aumento della permeabilità intestinale, un’alterazione delle risposte immunitarie, nonché della flora intestinale (6). È stato ipotizzato che l’aumento di permeabilità delle giunzioni strette dell’intestino sia responsabile sia dell’insorgenza del diabete di tipo 1 che dei sintomi gastrointestinali di cui spesso soffre chi è affetto dalla malattia [3].

Sclerosi Multipla

La sclerosi multipla è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca la guaina mielinica delle cellule nervose. Il danno che ne consegue interrompe la comunicazione tra il cervello e l’organismo (7). È stato dimostrato che i pazienti affetti da sclerosi multipla possono riscontrare un aumento di permeabilità delle giunzioni strette, in aggiunta all’aumento della permeabilità della barriera ematoencefalica, che può contribuire ai loro sintomi [3].

Spondilite Anchilosante

La spondilite anchilosante (SA) è un disordine reumatico comune che colpisce i giovani e gli adulti di mezza età. Comprende rigidità e dolore alla schiena ed è stata collegata all’aumento della permeabilità intestinale e ad infiammazione (3). Fino al 70% delle persone con SA è affetto da qualche infiammazione intestinale, e in alcuni di essi tale infiammazione progredisce verso forme più gravi, simili a quelle osservabili nei pazienti con malattie infiammatorie croniche dell’intestino. La ricerca ha dimostrato la presenza di disbiosi intestinale nei pazienti affetti da SA rispetto a soggetti di controllo sani. Pertanto, il trattamento per la SA dovrebbe adeguarsi affrontando la disbiosi e la permeabilità intestinale[8].

Asma Asma

L’asma è una malattia in cui le cellule T causano infiammazione e quindi la costrizione all’interno dei bronchi. Tuttavia, esiste una relazione tra l’asma e il tratto gastrointestinale (9). La ricerca ha dimostrato che gli asmatici hanno un’elevata permeabilità intestinale, che può svolgere un ruolo nella sensibilità agli allergeni ambientali [3].

Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino

Le malattie infiammatorie croniche dell’intestino (MICI) includono la colite ulcerosa e il morbo di Crohn. Ci sono diversi meccanismi molecolari che provocano un aumento della permeabilità intestinale nei pazienti affetti da MICI, come ad esempio un’alterazione dell’espressione delle proteine delle giunzioni strette e un aumento della morte delle cellule epiteliali. La disaggregazione della barriera protettiva nei pazienti con MICI porta all’infiammazione e ad una maggiore produzione di citochine e altri mediatori che possono ulteriormente contribuire alla disfunzione della barriera [4].


Approcci Naturopatici Approcci Naturopatici
Eliminare le intolleranze alimentari

Ciò che mangiamo influisce sulla nostra permeabilità intestinale e di conseguenza sulle malattie autoimmuni. Rimuovere dalla dieta gli alimenti che provocano l’infiammazione e compromettono la barriera intestinale può potenzialmente alleviare i sintomi e in alcuni casi debellare le malattie autoimmuni. Tra le intolleranze alimentari più comuni ci sono il glutine, i latticini, e le verdure della famiglia delle solanacee, come peperoni, pomodori, e patate. È anche importante evitare additivi alimentari e alimenti trasformati in quanto è risaputo che le sostanze chimiche contenute in questi alimenti danneggiano le giunzioni strette e quindi aumentano la permeabilità intestinale [10].

Probiotici Probiotici

I batteri sono fondamentali nella formazione della risposta immunitaria e quindi i probiotici possono avere un effetto sulla permeabilità intestinale (2). Alcuni batteri nocivi dell’intestino colpiscono le popolazioni di cellule T e possono controllare lo sviluppo di malattie autoimmuni in diversi organi del corpo. La dieta può avere un profondo effetto immuno-modulatorio tramite la sua capacità di alterare la microflora intestinale ed è stato dimostrato che una dieta diversa dieta è in grado di modificare rapidamente la composizione microbica. È sempre più evidente che particolari specie di batteri intestinali sono necessarie per regolare le risposte immunitarie e che perciò i cambiamenti della flora batterica possono portare ad una mancata regolazione del sistema immunitario e provocare infiammazione. Anche lo stress ha un impatto sul sistemi immunitario e metabolico e può alterare la flora batterica intestinale. L’infiammazione può danneggiare la flora batterica e creare un ambiente ideale per altri batteri patogeni (11). La disregolazione della risposta immunitaria intestinale verso la normale flora batterica può svolgere un ruolo cruciale nelle malattie infiammatorie e autoimmuni [12].

Glutammina

La glutammina è un aminoacido non essenziale importante per la funzione delle cellule intestinali ed è il carburante principale delle cellule intestinali (5,13). Migliora la crescita intestinale e dell’intero organismo, favorisce la proliferazione e la sopravvivenza delle cellule intestinali, e regola la funzione della barriera intestinale in caso di lesioni, infezioni, stress, e altre condizioni cataboliche. La glutammina aumenta la sintesi proteica nelle cellule intestinali, favorisce lo sviluppo intestinale, regola l’espressione delle proteine nelle giunzioni strette e l’immunità intestinale, ed inibisce la morte cellulare indotta dallo stress ossidativo. Una privazione di glutammine porta ad un aumento della permeabilità intestinale e alla diminuzione delle proteine delle giunzioni strette (5). Uno studio ha riscontrato un miglioramento evidente nella permeabilità intestinale dopo l’integrazione di glutammine in persone affette da morbo di Crohn[13].

Quercitina

La quercitina è un bioflavonoide che mostra azioni antinfiammatorie. Studi hanno dimostrato che l’esposizione delle cellule epiteliali intestinali alla quercitina rafforza la funzione di barriera attraverso l’attivazione/disattivazione di molecole di segnalazione intracellulare che regolano la permeabilità e le proteine delle giunzioni strette. L’integrazione con quercitina e/o un apporto sufficiente dal cibo può avere effetti benefici e protettivi sulla permeabilità intestinale [14].

Curcumina Curcumina

La curcumina è un potente agente antinfiammatorio che ostacola il percorso di segnalazione dell’NF-kb. Questo percorso di segnalazione svolge un ruolo importante nelle risposte immunitarie e infiammatorie. Il diabete mellito di tipo 1 è una malattia autoimmune che nasce dalla perdita progressiva e selettiva di cellule beta che producono insulina. Studi hanno dimostrato che la curcumina modula le principali cellule immunitarie coinvolte nell’attacco contro lo cellule beta. Attenua l’immunità e può rallentare o prevenire l’insorgere del diabete (15). La curcumina sopprime i livelli di glucosio nel sangue dei diabetici aumentando lo stato antiossidante delle cellule beta pancreatiche (16). La curcumina migliora la permeabilità della mucosa intestinale, riduce le lesioni e protegge la funzione di barriera, e quindi può essere utilizzata in diverse malattie infiammatorie e autoimmuni.[17].

Conclusioni

In conclusione, il funzionamento ottimale della barriera intestinale è cruciale per la salute generale. Anomalie della barriera intestinale svolgono un ruolo critico nella patogenesi di diverse malattie autoimmuni (18). L’uso di approcci naturali per curare l’intestino, le disfunzioni immunitarie e l’infiammazione, così come identificare qualsiasi intolleranza alimentare, può aiutare a ridurre i sintomi, rallentare la progressione della malattia, e potenzialmente ridurre la probabilità di sviluppare malattie autoimmuni nei soggetti predisposti.