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Infiammazioni

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Infiammazioni
della Dott.ssa Krysten DeSouza, ND
5-3405 South Millway
Mississauga, Ontario L5L 3R1

www.desouzanaturopathic.com

Inflammation

L'infiammazione è diventata un tema caldo nel mondo medico e il corpo di ricerca intorno a questo tema continua a crescere. Pensavamo che l'artrite e le infiammazioni delle articolazioni iniziassero e si è concludessero nelle articolazioni, senza altre influenze o i collegamenti. Oggi invece sappiamo che l'infiammazione dell'intestino può avere un impatto sull'infiammazione delle articolazioni, sull'aumento del rischio di diabete, sulla diffusione di eczemi e persino può scatenare ansia e depressione nel cervello.[1] Le cose sono un po' più complesse di quanto ci aspettassimo e sicuramente richiedono molto più per essere risolte, ma la conoscenza è potere e la consapevolezza è il primo passo verso il progresso.

Dunque, da dove proviene l'infiammazione?

Le cause dell'infiammazione cronica
Cattiva salute dell’apparato digerente

Il 60% del sistema immunitario vive nel tratto gastrointestinale. Sono inclusi tutti i minuscoli batteri che si accumulano durante l'infanzia e nel corso degli anni di esposizione a virus e batteri. Quelli buoni lottano e ci proteggono, ma quelli cattivi causano danni e malattie. Quando si riscontrano sintomi quali gas, gonfiore, bruciori di stomaco, riflusso, costipazione e diarrea, spesso, queste sono indicazioni che i batteri cattivi hanno superato i buoni e abbiamo perciò bisogno di ripristinare l'equilibrio.

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Le malattie croniche, come la sindrome dell'intestino irritabile (IBS) e malattia infiammatoria intestinale (IBD), sono esempi di una lunga infiammazione del tratto digerente.

Oltre a uno squilibrio di batteri, l'infiammazione gastrointestinale può essere innescata da parassiti, virus di basso grado, malattie autoimmuni, produzione insufficiente di acidi nello stomaco e, più comunemente di tutti, dallo stress.

Poiché l'intestino è il principale punto di ingresso nel corpo di tutte le sostanze nutritive, quando si verifica l'infiammazione dell'intestino, la digestione e l'assorbimento di tutti i nutrienti declinano e gli effetti a valle sono visibili nel resto del corpo. Pertanto, lavorare sul tratto gastrointestinale è spesso il primo punto per iniziare il trattamento.

Sistema immunitario compromesso

L'infiammazione è di per sé una risposta immunitaria. Va considerata come un rivelatore di fumo in una casa pensato per avvisare in caso di pericolo. Questo pericolo richiede un'azione immediata e maggiore è il pericolo, più è forte l'allarme. Allo stesso modo, quando il sistema immunitario non riesce a riconoscere qualcosa come "normale", invia un segnale per creare una risposta e rimuovere il pericolo non appena possibile. Alcuni dei sintomi più comuni includono arrossamenti (aumentando la circolazione alla zona), il calore (a causa di un aumento della circolazione, ma può anche essere volto a uccidere i batteri), il dolore (un segnale per interrompere l'utilizzo di quella parte del corpo o di smettere di mangiare se è nel vostro apparato digerente) e gonfiore (aumento del fluido per inondare la zona con le cellule immunitarie e spazzare via le tossine nei linfonodi per attuare un'indagine).[2]

Quando il nostro corpo sperimenta un'infiammazione, sovraccarica il sistema immunitario, che quindi aumenta drasticamente la domanda sul corpo. Le funzioni meno importanti del corpo sono messe in modalità "a bassa potenza" e le risorse vengono dirottate altrove. Pertanto, molti altri sintomi dell'infiammazione possono includere stanchezza, debolezza muscolare e annebbiamento del cervello.

Ora, per una persona media, in buona salute, queste reazioni possono avvenire a un livello che resta non rilevato per anni. I soggetti con reazioni immunitarie eccessive, allergie, malattie autoimmuni, o con un'età avanzata possono sperimentare questi effetti prima e in modo più intenso. Per molti, anche piccole cose come lo stress emotivo, prodotti chimici di uso domestico e infezioni virali possono causare una reazione immunitaria eccessiva e innescare una risposta univoca.

Eccessivo consumo di uno qualsiasi dei macronutrienti o di un qualsiasi alimento

I macronutrienti sono carboidrati, grassi e proteine. Abbiamo bisogno di loro in quantità specifiche per essere in grado di alimentare i nostri corpi per qualsiasi tipo di attività di cui abbiamo bisogno. L'equilibrio tra di essi è la chiave e un eccessivo consumo di uno qualsiasi di questi nutrienti o di un particolare alimento ha il potenziale di innescare una risposta immunitaria.

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Guardiamo in faccia alla realtà: Tutti noi abbiamo avuto almeno un episodio in cui ci siamo abbuffati di un particolare alimento nella nostra vita. Sia che si tratti di burro di arachidi, formaggio, pane, zucchero o alcol, a un certo punto abbiamo esagerato con questo alimento e non ci siamo sentiti troppo bene subito dopo Se il sistema immunitario incontra questo cibo in modo eccessivo per molti anni, può cominciare a reagire a tale alimento cibo. Questo è stato visto spesso nei test di sensibilità alimentare, in cui un individuo consuma un alimento in quantità elevata e il cibo è poi sovrarappresentato nella dieta. Il più delle volte, è rilevato dai test e crea un cambiamento significativo nei sintomi percepiti quando viene rimosso.

La mancanza di esercizio fisico

Questo fattore può parlare di sé, ma per essere franchi, l'esercizio aumenta la circolazione verso i muscoli e le articolazioni e aiuta a portare le cellule infiammatorie lontano dal corpo. Questo può comportare una sfida per coloro in cui l'infiammazione insorge come dolore cronico, perché questa condizione gli impedisce di fare attività fisica. Tuttavia, il movimento è fondamentale e, senza di esso, nulla cambierà imboccando una direzione positiva.

Obesità addominale e resistenza all'insulina

L'obesità è in aumento nel Nord America[3] ed è già implicata nelle conseguenze a lungo termine legate a ipertensione, attacchi di cuore, ictus e diabete. La maggior parte dei nostri lavori sono sedentari e sono lavori di ufficio, ma anche se siamo seduti, le pressanti richieste derivanti dal lavoro e le pressioni del capo rendono i nostri posti di lavoro meno rilassanti. Per di più, con molte aziende online in questi giorni, la domanda di lavoro è 24/7 e ci richiede di essere reperibili telefonicamente e perfino di rispondere a e mail nel cuore della notte. I nostri corpi non riescono mai a riposarsi e neppure le nostre ghiandole surrenali. Come promemoria, le ghiandole surrenali producono il cortisolo, che è l'ormone dello stress. È utile nel proteggerci da un pericolo immediato, ma è estremamente dannoso per la nostra salute quando è prodotto in quantità elevata per un lungo periodo di tempo (diciamo, ad esempio, un lavoro dalle 9 alle 17 per 5 o 10 anni).

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Le evidenze suggeriscono che il cortisolo aumenta il nostro livello di zucchero nel sangue, aumentando il nostro bisogno di insulina e il rischio per il diabete. Questa condizione ci fa venire voglia di cibi dolci e salati, specialmente la sera tardi, quando siamo ancora troppo tesi per dormire. Quindi, riduce la nostra qualità del sonno, facendoci sentire intontiti, non concentrati e vogliosi di diete altamente zuccherine il giorno successivo. Il processo continua, lanciandoci in uno stato di infiammazione cronica e aggravando ulteriormente le aree di infiammazione preesistenti.

Il calo degli estrogeni e lo squilibrio ormonale

Ora, viene la parte migliore! I due principali ormoni femminili sono gli estrogeni e il progesterone. Un delicato equilibrio tra entrambi questi ormoni consente un regolare ciclo mensile e determina l'ovulazione, nonché la capacità di portare a termine una gravidanza.

Come menzionato sopra, quando il corpo è in uno stato di stress, le funzioni meno importanti vengono portate in modalità "a bassa potenza" e le risorse vengono dirottate altrove. Bene, il tratto riproduttivo rientra tra le funzioni meno importanti e richiede una gran quantità di nutrienti quando in piena funzione. Quando i livelli di stress sono elevati e il cortisolo viene prodotto più velocemente di quanto possa essere ripartito, il corpo cerca altri modi per produrre il cortisolo. Il progesterone, essendo della stessa classe del cortisolo, è dirottato per la gestione dello stress, gettandoci così nello squilibrio che porta all'alterazione del sistema ormonale, a cambiamenti nel ciclo o alla completa mancanza dell'ovulazione. Ed ecco che abbiamo un collegamento tra lo stress e gli ormoni!

Un'altra nota è che una donna in menopausa è soggetta a un ulteriore tipo di infiammazione, che è osservabile attraverso le vampate e le sudorazioni notturne. Dato che i livelli di estrogeni calano in modo naturale, il corpo continua a chiederne di più e questo stato di stress può portare ad ansia, insonnia e affaticamento.

Tossicità ambientale, tossicità del fegato e fegato grasso
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Il nostro fegato è uno dei nostri organi di disintossicazione più importanti e con il consumo cronico di alcol o di cibi grassi può sovraccaricarsi di tossine e compromettere nella sua funzione.[4]

Se non siamo in grado di eliminare i prodotti di scarto, essi continueranno a circolare nel sangue o a depositarsi in aree in cui non devono assolutamente essere presenti. Questo crea quindi una costante risposta immunitaria, fino a quando non ripuliremo il fegato e ci sbarazzeremo dei rifiuti.

Depressione e stress

Quando si tratta di depressione e infiammazione, è difficile dire che quale viene prima. Gli individui che soffrono di depressione hanno spesso poco appetito e non sempre optano per i cibi più ricchi di nutrienti. Siamo consapevoli che delle scelte alimentari scarse possono portare all'infiammazione e che l'infiammazione nel cervello può causare la depressione. D'altro canto, gli individui affetti da depressione tendono ad avere livelli più elevati di cortisolo e insulina, il che conduce all'infiammazione, all'accumulo di grasso nel cuore e a un elevato rischio di malattie cardiache. Il modo migliore per sapere con certezza se lo squilibrio dell'umore sta influenzando la salute generale è quello di testare i livelli di PCR HS nel prossimo esame del sangue.[5]

Conclusioni

Con così tanti modi per generare uno stato infiammatorio nel corpo, non c'è da meravigliarsi che abbiamo tante preoccupazioni per la nostra salute e spesso assistiamo a preoccupanti modelli di condizioni di salute che si presentando insieme. La buona notizia è che la riduzione dei fattori che scatenano l'infiammazione è il modo migliore per avviare un cambiamento che avrà un impatto su tutto il corpo, in una volta sola.